ExpoRisorgimento cambierà casa

ExpoRisorgimento cambierà casa
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NOVARA - ExpoRisorgimento, una finestra sulla storia di Novara e dell’Italia. E che ora dovrà cambiare casa: un patrimonio di 800 cimeli e 1.600 pubblicazioni che tra qualche mese traslocheranno in un'altra sede, ancora da definire. Lo annunciano i responsabili dell'associazione che gestisce lo spazio, gli Amici del Parco della Battaglia Onlus, comunicando la prossima apertura in occasione delle celebrazioni patronali. «Per l'ultima volta - mette in luce il segretario Paolo Cirri, anima dell'associazione e delle tante manifestazioni proposte in questi anni - apriamo al pubblico l'esposizione museale risorgimentale presso i locali del Convitto Nazionale “Carlo Alberto” in via Greppi 11 in occasione della festa di San Gaudenzio, lunedì 22 gennaio, e nel fine settimana precedente, sabato 20 e domenica 21, dalle ore 10.30 alle 18.30. Nei prossimi mesi, infatti, l’esposizione dovrà essere smantellata, a seguito di diversa destinazione dei locali decisa dal consiglio di amministrazione del Convitto. In attesa di una nuova collocazione ExpoRisorgimento, che raccoglie materiali unici, di grande rarità e interesse, provenienti dalle collezioni del Comune di Novara e da privati quali bandiere del 1848, la maschera funeraria di Cavour, uno dei tre originali esistenti, poi cimeli delle 5 giornate di Milano, della battaglia di Novara e delle guerre risorgimentali, stampe e raffigurazioni di valore artistico, sarà a disposizione dei cittadini e dei visitatori che verranno nel centro città per vedere la Basilica e lo Scurolo». Nelle tre giornate l'ingresso è gratuito e non occorre prenotazione: i volontari dell’Associazione Amici del Parco della Battaglia Onlus e del Gruppo Storico “23 marzo 1849” saranno disponibili per accompagnare nella visita e prepareranno spuntini con prodotti tipici novaresi e dolci tradizionali, in un ambiente familiare e “all’antica”. «Abbiamo ritenuto - aggiunge la vice presidente dell'associazione Donatella Manzato - di fornire per l’ultima volta negli storici locali del Convitto, che ospitarono i soldati nel 1848-’49 e i feriti della battaglia, una opportunità di visita e di incontro per porre in evidenza un pezzo importante della nostra storia locale e nazionale, in concomitanza con la festa più sentita dai novaresi e da tante persone del circondario, quella del santo patrono». È dunque da disegnare il futuro di questo spazio che non ha i requisiti richiesti a un museo per cui deve essere considerato esposizione museale. Oggetti, stampe, documenti, armi bianche e da fuoco legati alla storia della città. Tutti documenti di grande rilievo tra cui primizie come un foglietto fatto partire da Milano in mongolfiera per annunciare l’insurrezione della città e il ringraziamento inviato dal Governo provvisorio di Milano ai novaresi per l’apporto dato. Tre sale per uno spazio importante che ricostruisce la storia di Novara e del territorio, scandite da successivi step nella sua realizzazione grazie all’instancabile lavoro dei volontari che compongono l’associazione e al sostegno di enti e fondazioni bancarie. Pannelli e apparati didascalici sono un ottimo sussidio per conoscere il passato, uno strumento didattico rivolto in particolare alle nuove generazioni. E che per questo deve essere conservato.

 

Eleonora Groppetti

NOVARA - ExpoRisorgimento, una finestra sulla storia di Novara e dell’Italia. E che ora dovrà cambiare casa: un patrimonio di 800 cimeli e 1.600 pubblicazioni che tra qualche mese traslocheranno in un'altra sede, ancora da definire. Lo annunciano i responsabili dell'associazione che gestisce lo spazio, gli Amici del Parco della Battaglia Onlus, comunicando la prossima apertura in occasione delle celebrazioni patronali. «Per l'ultima volta - mette in luce il segretario Paolo Cirri, anima dell'associazione e delle tante manifestazioni proposte in questi anni - apriamo al pubblico l'esposizione museale risorgimentale presso i locali del Convitto Nazionale “Carlo Alberto” in via Greppi 11 in occasione della festa di San Gaudenzio, lunedì 22 gennaio, e nel fine settimana precedente, sabato 20 e domenica 21, dalle ore 10.30 alle 18.30. Nei prossimi mesi, infatti, l’esposizione dovrà essere smantellata, a seguito di diversa destinazione dei locali decisa dal consiglio di amministrazione del Convitto. In attesa di una nuova collocazione ExpoRisorgimento, che raccoglie materiali unici, di grande rarità e interesse, provenienti dalle collezioni del Comune di Novara e da privati quali bandiere del 1848, la maschera funeraria di Cavour, uno dei tre originali esistenti, poi cimeli delle 5 giornate di Milano, della battaglia di Novara e delle guerre risorgimentali, stampe e raffigurazioni di valore artistico, sarà a disposizione dei cittadini e dei visitatori che verranno nel centro città per vedere la Basilica e lo Scurolo». Nelle tre giornate l'ingresso è gratuito e non occorre prenotazione: i volontari dell’Associazione Amici del Parco della Battaglia Onlus e del Gruppo Storico “23 marzo 1849” saranno disponibili per accompagnare nella visita e prepareranno spuntini con prodotti tipici novaresi e dolci tradizionali, in un ambiente familiare e “all’antica”. «Abbiamo ritenuto - aggiunge la vice presidente dell'associazione Donatella Manzato - di fornire per l’ultima volta negli storici locali del Convitto, che ospitarono i soldati nel 1848-’49 e i feriti della battaglia, una opportunità di visita e di incontro per porre in evidenza un pezzo importante della nostra storia locale e nazionale, in concomitanza con la festa più sentita dai novaresi e da tante persone del circondario, quella del santo patrono». È dunque da disegnare il futuro di questo spazio che non ha i requisiti richiesti a un museo per cui deve essere considerato esposizione museale. Oggetti, stampe, documenti, armi bianche e da fuoco legati alla storia della città. Tutti documenti di grande rilievo tra cui primizie come un foglietto fatto partire da Milano in mongolfiera per annunciare l’insurrezione della città e il ringraziamento inviato dal Governo provvisorio di Milano ai novaresi per l’apporto dato. Tre sale per uno spazio importante che ricostruisce la storia di Novara e del territorio, scandite da successivi step nella sua realizzazione grazie all’instancabile lavoro dei volontari che compongono l’associazione e al sostegno di enti e fondazioni bancarie. Pannelli e apparati didascalici sono un ottimo sussidio per conoscere il passato, uno strumento didattico rivolto in particolare alle nuove generazioni. E che per questo deve essere conservato.

 

Eleonora Groppetti

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