Fondazione “Tempia”e l’aiuto al territorio

Fondazione “Tempia”e  l’aiuto al territorio
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«La Fondazione “Edo ed Elvo Tempia” da anni collabora con l'azienda ospedaliera universitaria  "Maggiore della Carità" ma è necessario far conoscere il più possibile questa attività per far sì che ci possa essere ancora maggior collaborazione per  il territorio». A parlare è Silvia Fonio Boroli, rappresentante novarese della Fondazione, in occasione della “Corsa della Speranza”, la cui seconda edizione si svolgerà domani, domenica 18 ottobre, a Novara. Una manifestazione ideata per raccogliere  fondi da investire nella ricerca contro il cancro (nella foto un’immagine dello manifestazione dello scorso anno).

Organizzare una corsa in città è un modo per far conoscere il vostro operato e per raccogliere fondi. Quali altre attività state portando avanti? «In questi due anni, da quando ho assunto questo incarico, oltre alla raccolta fondi, il mio obiettivo è quello di far conoscere sempre di più quanto facciamo sul territorio. L’informazione sulle nostre attività è cresciuta ma vi è ancora tanto da fare.  Ho avuto la percezione diretta del nostro impegno da parte di persone che hanno avuto familiari curati dai medici che noi sosteniamo ma in tanti non conoscono ancora le nostre iniziative. La Fondazione “Tempia” in un decennio è diventata un punto di riferimento nell’Alto Piemonte per lo sviluppo dei programmi di prevenzione, diagnosi precoce e cura dei tumori. Per una forma di “piemontesità” siamo più attenti al lavoro, ai risultati,  che alla comunicazione di quanto facciamo. Farsi conoscere però è un  modo per poter avere aiuto. Nel 2015 quest’anno sono stati confermati gli impegni e le collaborazioni assunte nei confronti dell’oncologia medica della Chirurgia Maxillo-Facciale, dell’oncologia molecolare e il supporto formativo per la robotica chirurgica nell’area della chirurgia generale, ginecologica e urologica  dell’Aou di Novara. La raccolta fondi per supportare queste iniziative è fondamentale e quindi più ci si fa conoscere più possibilità vi sono di aiutare altra gente».

Il Novarese come ha risposto finora? «I Novaresi finora hanno risposto molto bene e meglio del previsto. Ci rendiamo conto però che esistono tanti fondazioni e onlus valide e che il momento economico non è facile. Penso però che sia stata capita la serietà della nostra attività»

I rapporti con le strutture sanitarie cittadine come sono? «I rapporti con l'azienda ospedaliera "Maggiore della Carità” sono ottimi. Tengo molto a sottolineare un aspetto. L’Aou di Novara ha molte eccellenze sia come medici, sia come infermieri, sia come tecnici. Per mancanza di fondi non sempre sono supportate nel loro impegno quotidiano a livello di strutture e macchinari. Quindi cerchiamo, con l’aiuto della direzione sanitaria, di intervenire sulle realtà che hanno più necessità. Inoltre collaboriamo anche con le Asl e abbiamo intenzione di sviluppare ulteriori collaborazioni». 

Le prossime iniziative che avete in programma quali sono? «Stiamo organizzando una lotteria. Già domenica in occasione della “Corsa della speranza” saranno messi in vendita i primi biglietti al costo di 1 euro. Fra sei mesi l’estrazione. I commercianti novaresi sono stati molto generosi e vi sono premi di gran valore. Tutto quanto raccolto andrà all’ospedale di Novara. A Biella un’iniziativa simile ha fruttata 60mila euro. Novara ha più abitanti....».

La partenza è fissata per le ore 10.30 da piazza Puccini. Il costo di iscrizione è di è di 10 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini fino ai 12 anni, e si può effettuare il giorno stesso della corsa dalle ore 9 alla partenza. 

m.d.

«La Fondazione “Edo ed Elvo Tempia” da anni collabora con l'azienda ospedaliera universitaria  "Maggiore della Carità" ma è necessario far conoscere il più possibile questa attività per far sì che ci possa essere ancora maggior collaborazione per  il territorio». A parlare è Silvia Fonio Boroli, rappresentante novarese della Fondazione, in occasione della “Corsa della Speranza”, la cui seconda edizione si svolgerà domani, domenica 18 ottobre, a Novara. Una manifestazione ideata per raccogliere  fondi da investire nella ricerca contro il cancro (nella foto un’immagine dello manifestazione dello scorso anno).

Organizzare una corsa in città è un modo per far conoscere il vostro operato e per raccogliere fondi. Quali altre attività state portando avanti? «In questi due anni, da quando ho assunto questo incarico, oltre alla raccolta fondi, il mio obiettivo è quello di far conoscere sempre di più quanto facciamo sul territorio. L’informazione sulle nostre attività è cresciuta ma vi è ancora tanto da fare.  Ho avuto la percezione diretta del nostro impegno da parte di persone che hanno avuto familiari curati dai medici che noi sosteniamo ma in tanti non conoscono ancora le nostre iniziative. La Fondazione “Tempia” in un decennio è diventata un punto di riferimento nell’Alto Piemonte per lo sviluppo dei programmi di prevenzione, diagnosi precoce e cura dei tumori. Per una forma di “piemontesità” siamo più attenti al lavoro, ai risultati,  che alla comunicazione di quanto facciamo. Farsi conoscere però è un  modo per poter avere aiuto. Nel 2015 quest’anno sono stati confermati gli impegni e le collaborazioni assunte nei confronti dell’oncologia medica della Chirurgia Maxillo-Facciale, dell’oncologia molecolare e il supporto formativo per la robotica chirurgica nell’area della chirurgia generale, ginecologica e urologica  dell’Aou di Novara. La raccolta fondi per supportare queste iniziative è fondamentale e quindi più ci si fa conoscere più possibilità vi sono di aiutare altra gente».

Il Novarese come ha risposto finora? «I Novaresi finora hanno risposto molto bene e meglio del previsto. Ci rendiamo conto però che esistono tanti fondazioni e onlus valide e che il momento economico non è facile. Penso però che sia stata capita la serietà della nostra attività»

I rapporti con le strutture sanitarie cittadine come sono? «I rapporti con l'azienda ospedaliera "Maggiore della Carità” sono ottimi. Tengo molto a sottolineare un aspetto. L’Aou di Novara ha molte eccellenze sia come medici, sia come infermieri, sia come tecnici. Per mancanza di fondi non sempre sono supportate nel loro impegno quotidiano a livello di strutture e macchinari. Quindi cerchiamo, con l’aiuto della direzione sanitaria, di intervenire sulle realtà che hanno più necessità. Inoltre collaboriamo anche con le Asl e abbiamo intenzione di sviluppare ulteriori collaborazioni». 

Le prossime iniziative che avete in programma quali sono? «Stiamo organizzando una lotteria. Già domenica in occasione della “Corsa della speranza” saranno messi in vendita i primi biglietti al costo di 1 euro. Fra sei mesi l’estrazione. I commercianti novaresi sono stati molto generosi e vi sono premi di gran valore. Tutto quanto raccolto andrà all’ospedale di Novara. A Biella un’iniziativa simile ha fruttata 60mila euro. Novara ha più abitanti....».

La partenza è fissata per le ore 10.30 da piazza Puccini. Il costo di iscrizione è di è di 10 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini fino ai 12 anni, e si può effettuare il giorno stesso della corsa dalle ore 9 alla partenza. 

m.d.

 

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