In tribunale a Novara

Furti di merce e sigarette in A4: a processo figlio e papà

Operazione ribattezzata “Pater Familias”

Furti di merce e sigarette in A4: a processo figlio e papà
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E’ approdato in tribunale a Novara lo scorso 12 dicembre, quattro anni dopo l’ultimo episodio, il procedimento penale di primo grado che vede accusati padre e figlio, novaresi di 49 e 27 anni, di aver compiuto o tentato di compiere otto furti negli anni scorsi.

Il racconto

I due, secondo quanto emerso sin qui, avevano preso di mira in sei occasioni un punto ristoro “Chef Express”, l’area di servizio di Novara sull’autostrada A4 Torino-Milano. Bottino: merce esposta e sigarette. Gli altri due colpi, invece, erano stati commessi in appartamenti e box. I raid di cui ora si occupa la giustizia risalgono al periodo compreso tra il 2019 e il 2020. Negli anni scorsi, va ricordato, la notizia delle scorribande in autostrada aveva suscitato curiosità e timori. Padre e figlio approfittavano dell’orario notturno, dove il personale di servizio degli autogrill è ridotto, per mettere a segno furti di merce e sigarette. L’ultimo episodio, nel gennaio di quattro anni fa, per un ammontare di oltre 3 mila euro. Ma, come detto, c’erano stati altri colpi nei mesi precedenti.

La polizia stradale di Novara era riuscita a identificare i responsabili grazie a un lavoro d’indagine partito dall’analisi delle immagini della videosorveglianza e a conclusione dell’operazione ribattezzata “Pater Familias” aveva denunciato padre e figlio. Proseguendo gli accertamenti anche su fatti precedenti e analizzando i tabulati telefonici, la polizia era riuscita ad attribuire alla stessa famiglia altri furti avvenuti nel corso del 2019, commessi sempre con le stesse modalità e per un ammontare di circa 4 mila euro.

Ed erano emersi anche indizi per alcuni colpi avvenuti fra il settembre 2019 e il febbraio 2020 in appartamenti del capoluogo, nei cui garage erano stati rubati attrezzi per l’edilizia e biciclette. Ora è partito il processo. All’epoca era stato coinvolto anche un minorenne, sempre appartenente alla famiglia, che in stato di libertà era stato segnalato alla procura presso il tribunale competente di Torino.

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