Giorno della Memoria: “Il ricordo di ciò che è successo deve andare avanti”

Giorno della Memoria: “Il ricordo di ciò che è successo deve andare avanti”
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NOVARA - “Sono rimasti veramente in pochi i sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ma non dobbiamo fermarci, il ricordo di ciò che è successo deve andare avanti anche senza la loro testimonianza diretta”: così Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Vercelli, Biella, Novara e Vco e consigliere nazionale dell’Unione comunità ebraiche italiane. Abbiamo parlato con la presidente ieri, 27 gennaio, Giorno della Memoria, istituito dalla Legge n. 211 del 20 luglio 2000 per ricordare la Shoah. In quel giorno del 1945 avvenne la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’Armata rossa. Sempre fondamentale quindi tenere vivo il ricordo della tragedia dell’Olocausto “soprattutto tra le giovani generazioni – ha continuato Treves - offrire loro spunti di riflessione. Anche ai bambini si può iniziare a spiegare il contesto nel quale è avvenuto l’Olocausto, con le dovute modalità ovviamente. Ma non si può non sapere la storia, perché essa si ripete sempre: anche oggi stiamo vivendo tempi molto critici che si ricollegano in qualche modo a ciò che è avvenuto in passato. E’ noto che è nei momenti di grande crisi che è più facile nascano regimi totalitari, come infatti è avvenuto con l’ascesa di Hitler”. Nonostante tutta l’opera di sensibilizzazione che viene portata avanti, si può dire che purtroppo siamo ancora lontani dall’eliminare l’antisemitismo? “Sicuramente sì, soprattutto attraverso i social network vengono veicolati messaggi antisemiti e antisionisti, è una cosa assurda ma è la realtà, e per questo motivo siamo considerati dei punti sensibili dalle forze dell’ordine. Noi come Comunità ebraica organizziamo continuamente eventi culturali per diffondere sempre più la conoscenza, sono tutti invitati a partecipare. Li organizziamo a Vercelli perché lì si trova la nostra sede e abbiamo gli spazi. Auspichiamo che si possano instaurare collaborazioni continuative con le scuole novaresi per fare partecipare sempre più giovani ai nostri incontri. Unire le celebrazioni delle varie realtà che fanno parte della nostra Comunità sarebbe infine un segnale molto forte contro il pregiudizio e tutto ciò che di negativo ne deriva”.

Diversi gli eventi che si sono tenuti negli scorsi giorni in occasione del Giorno della Memoria: giovedì 26 gennaio l’importante convegno sulla figura del medico e pedagogo polacco Janusz Korczak con relatore il professore dell’Università di Genova Dario Arkel che si è tenuto al campus Perrone dell’Università del Piemonte orientale dedicato agli studenti delle superiori; tanti gli appuntamenti ieri, venerdì 27, tra cui la visita al Reparto ebraico del Cimitero Urbano di Novara alla presenza di varie autorità, rappresentanti di istituzioni civili, militari ed associazioni combattentistiche e d’arma e alcuni studenti della scuola “Immacolata” di Novara: «La pace è un valore su cui è sempre importante ritornare - ha detto durante la sosta al Reparto ebraico il prefetto di Novara, Francesco Paolo Castaldo  - E’ necessario rivolgersi anche ai  giovani affinché certi fatti non si ripetano più».

Questa sera sabato 28 gennaio, alle 21 è in programma al Teatro Faraggiana lo spettacolo “Non solo polvere”, risultato del progetto Wonderbox a cura del Miur sui temi dell’Olocausto con gli studenti del liceo scientifico Antonelli, dell’agrario Bonfantini e dell’artistico Casorati (ingresso 5 euro).

Filippo Bezio

Valentina Sarmenghi

Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 28 gennaio 2017


NOVARA - “Sono rimasti veramente in pochi i sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ma non dobbiamo fermarci, il ricordo di ciò che è successo deve andare avanti anche senza la loro testimonianza diretta”: così Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Vercelli, Biella, Novara e Vco e consigliere nazionale dell’Unione comunità ebraiche italiane. Abbiamo parlato con la presidente ieri, 27 gennaio, Giorno della Memoria, istituito dalla Legge n. 211 del 20 luglio 2000 per ricordare la Shoah. In quel giorno del 1945 avvenne la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’Armata rossa. Sempre fondamentale quindi tenere vivo il ricordo della tragedia dell’Olocausto “soprattutto tra le giovani generazioni – ha continuato Treves - offrire loro spunti di riflessione. Anche ai bambini si può iniziare a spiegare il contesto nel quale è avvenuto l’Olocausto, con le dovute modalità ovviamente. Ma non si può non sapere la storia, perché essa si ripete sempre: anche oggi stiamo vivendo tempi molto critici che si ricollegano in qualche modo a ciò che è avvenuto in passato. E’ noto che è nei momenti di grande crisi che è più facile nascano regimi totalitari, come infatti è avvenuto con l’ascesa di Hitler”. Nonostante tutta l’opera di sensibilizzazione che viene portata avanti, si può dire che purtroppo siamo ancora lontani dall’eliminare l’antisemitismo? “Sicuramente sì, soprattutto attraverso i social network vengono veicolati messaggi antisemiti e antisionisti, è una cosa assurda ma è la realtà, e per questo motivo siamo considerati dei punti sensibili dalle forze dell’ordine. Noi come Comunità ebraica organizziamo continuamente eventi culturali per diffondere sempre più la conoscenza, sono tutti invitati a partecipare. Li organizziamo a Vercelli perché lì si trova la nostra sede e abbiamo gli spazi. Auspichiamo che si possano instaurare collaborazioni continuative con le scuole novaresi per fare partecipare sempre più giovani ai nostri incontri. Unire le celebrazioni delle varie realtà che fanno parte della nostra Comunità sarebbe infine un segnale molto forte contro il pregiudizio e tutto ciò che di negativo ne deriva”.

Diversi gli eventi che si sono tenuti negli scorsi giorni in occasione del Giorno della Memoria: giovedì 26 gennaio l’importante convegno sulla figura del medico e pedagogo polacco Janusz Korczak con relatore il professore dell’Università di Genova Dario Arkel che si è tenuto al campus Perrone dell’Università del Piemonte orientale dedicato agli studenti delle superiori; tanti gli appuntamenti ieri, venerdì 27, tra cui la visita al Reparto ebraico del Cimitero Urbano di Novara alla presenza di varie autorità, rappresentanti di istituzioni civili, militari ed associazioni combattentistiche e d’arma e alcuni studenti della scuola “Immacolata” di Novara: «La pace è un valore su cui è sempre importante ritornare - ha detto durante la sosta al Reparto ebraico il prefetto di Novara, Francesco Paolo Castaldo  - E’ necessario rivolgersi anche ai  giovani affinché certi fatti non si ripetano più».

Questa sera sabato 28 gennaio, alle 21 è in programma al Teatro Faraggiana lo spettacolo “Non solo polvere”, risultato del progetto Wonderbox a cura del Miur sui temi dell’Olocausto con gli studenti del liceo scientifico Antonelli, dell’agrario Bonfantini e dell’artistico Casorati (ingresso 5 euro).

Filippo Bezio

Valentina Sarmenghi

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