Giorno della Memoria, le iniziative a Novara

Giorno della Memoria, le iniziative a Novara
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NOVARA - Si avvicina il 27 gennaio, Giorno della Memoria, istituito per ricordare le vittime dell'Olocausto. Per quell'occasione come di consueto a Novara si terranno diverse iniziative. Giovedì 26 gennaio dalle 9.30 alle 12.30 all’aula magna dell’Università del Piemonte orientale (in via Perrone) si svolgerà il convegno “Ascoltare la luce. Vita e pedagogia di Janusz Korczak”. "Un’occasione di riflessione e un modo di conoscere la tragedia della Shoah attraverso la storia di un grande personaggio: Henryk Goldszmit, che tutti conoscono però come Janusz Korczak, al quale l’Amministrazione e la Comunità ebraica di Vercelli, Biella, Novara e Verbano-Cusio-Ossola hanno voluto dedicare un convegno riservato ai giovani affinchè conoscano il suo pensiero pedagogico e l’eroica coerenza", ha spiegato il sindaco Alessandro Canelli nella conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa. Iniziativa che, ha proseguito il primo cittadino "è organizzata con la Comunità ebraica, in collaborazione con l’Università del Piemonte orientale, l’Ufficio scolastico regionale del Miur e la libreria Lazzarelli, con il contributo di “Sì Invernizzi”. L’evento, che è stato pensato per gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado, vedrà come relatore il professor Dario Arkel, docente di Pedagogia sociale dell’Università di Genova, studioso di Pedagogia della Shoah, autore di pièce teatrali, uno dei massimi esperti a livello internazionale della vita del dottor Korczac, pedagogo, scrittore e medico pediatra polacco di religione ebraica divenuto famoso, oltre che per essere stato un grande medico e direttore dell’Orfanotrofio ebraico del ghetto di Varsavia, per il suo gesto eroico: nel  1942 fu destinato al campo di sterminio di Treblinka insieme con tutti i bambini ospiti dell'orfanotrofio, che uscirono dalla struttura vestiti con gli abiti migliori, ordinati, mano nella mano. Il corteo era guidato dal dottor Korczak (nella foto). Riconosciuto dagli ufficiali nazisti venne trattenuto perché una tale personalità non avrebbe dovuto seguire il destino degli altri, ma il medico si rifiutò di abbandonare i suoi bambini. Ci sembra – aggiunge Alessandro Canelli – che questa figura e questo esempio meritino di essere conosciuti: la Shoah è stata un unicum storico, ma i bambini ne sono stati vittime due volte nella loro inconsapevolezza e nell’impossibilità di difendersi. A rendere ancora più tangibile il pensiero del dottor Korczac sarà l’attrice Lucilla Giagnoni, Novarese dell’anno 2017, che leggerà alcuni testi tratti dall’ultimo libro del professor Arkel. Siamo molto soddisfatti della piena sintonia con la Comunità ebraica a proposito la scelta del tema del convegno congiuntamente organizzato che, oltre agli appuntamenti di carattere squisitamente istituzionale da  parte dell’Amministrazione (consueta visita al cimitero ebraico e al cippo dei deportati nella mattinata del 27 gennaio, ndr) e coordinati su iniziativa di altri soggetti, dovrà guidare le riflessioni sul Giorno della Memoria e siamo altrettanto soddisfatti di aver avviato una collaborazione - che ci auguriamo proficua - insieme con il riferimento dell’Ebraismo ufficiale italiano sul nostro territorio".

L’assessore per le Politiche giovanili Franco Caressa e il consigliere Edoardo Brustia hanno sottolineato "l’importanza di lanciare messaggi precisi alle nuove generazioni su fatti che hanno segnato tragicamente la Storia dell’umanità. Siamo personalmente convinti che conoscere in maniera approfondita e comprendere ciò che di assolutamente negativo si è verificato, come nel caso della Shoah, porti le persone a riflettere e a giudicare. Ed è anche giusto che, rispetto agli eventi, si presentino anche dei modelli esemplari di umanità: in questo senso la vita, il pensiero e le azioni del dottor Korczac parlano da sé e siamo ben lieti di dare ai giovani novaresi l’opportunità di conoscere questo personaggio più da vicino attraverso gli studi e le conoscenze del professor Arkel".

La presidente della Comunità ebraica di Vercelli-Novara-Biella, Rossella Bottini Treves ha ricordato che "il “Giorno della Memoria” è stato istituito nel nostro Paese al fine di commemorare ogni 27 gennaio, giorno della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’Armata rossa (27 gennaio 1945, ndr), dalla Legge n. 211 del 20 luglio 2000 per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che, come si legge nel testo della stessa Legge, “hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Le Istituzioni sono pertanto tenute a organizzare “cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”. I primi destinatari di questo preciso messaggio, proprio sulla base di quanto auspicato dalla legge, sono appunto  i giovani: grazie alla disponibilità del professor Arkel potremo dare a loro l’occasione per una diversa chiave di lettura della Shoah, partendo dalla storia di chi la visse sulla propria pelle e decise di contrastarla con scelte di vita precise e chiare. Parlando di Shoah – ha aggiunto infine Rossella Bottini Treves - anche Novara, non solo conobbe le persecuzioni nei confronti delle famiglie residenti in città di appartenenza e origine ebraica, ma piange tuttora anche i suoi morti. Nel settembre 1943, infatti, si verificarono nella nostra città le fughe precipitose di diverse famiglie ebraiche e in seguito i primi arresti: Giacomo Diena, dipendente della Banca popolare molto conosciuto in città, suo zio Amadio Jona e anche la giovane Sarah Bertie Kaatz, sul destino dei quali calò il silenzio per anni. Ad ora sappiamo che furono trasferiti presso il carcere giudiziario “Le Nuove” di Torino e al Binario 21 di Milano, destinazione Auschwitz. Su queste tristi vicende sono state fatte e sono attualmente  in corso, anche da parte della nostra Comunità, ricerche su documenti storici e testimonianze per fare ulteriore chiarezza sul tragico destino di ognuno di loro".
Sempre giovedì alle 17 alla biblioteca Negroni sarà presentato il libro "Io che vi parlo. Conversazione con Giovanni Tesio", l’autore Primo Levi a dialogo con Roberto Cicala e Giovanni Cerutti.

Venerdì 27 gennaio alle 11 al cimitero urbano cerimonia commemorativa con visita al Reparto Ebraico e omaggio al Monumento degli Internati; sempre alle 11 alla scuola Formara Ossola incontro degli studenti con Franco Debenedetti Teglio; alle ore 18.30 al Circolo dei Lettori al Broletto presentazione del libro di e con Giusi Baldissone edito da Franco Angeli  "L'opera al carbonio. Il sistema dei nomi nella scrittura di Primo Levi"; alle 21 all'Attico delle Arti in largo Donegani 5 gli studenti dell'istituto comprensivo Bellini presentano "Attraverso gli occhi dei bambini di Terezin.

Infine nell’ambito di un bando tra le scuole secondarie di secondo grado promosso dal Miur, una rete di scuole novaresi, composta dal Liceo scientifico “Antonelli”, dal Liceo artistico “Casorati” e dall’Itis “Bonfantini”, ha avuto la possibilità di realizzare un percorso teatrale che ha visto protagonisti gli studenti. Il progetto si chiama “Wonderbox la memoria non si spegne” e prevede uno spettacolo teatrale sul tema della Shoah dal titolo “Non solo polvere”, in cartellone al Teatro Faraggiana il 25 gennaio per le scuole ed il 28 gennaio con partecipazione aperta.

v.s.

 

NOVARA - Si avvicina il 27 gennaio, Giorno della Memoria, istituito per ricordare le vittime dell'Olocausto. Per quell'occasione come di consueto a Novara si terranno diverse iniziative. Giovedì 26 gennaio dalle 9.30 alle 12.30 all’aula magna dell’Università del Piemonte orientale (in via Perrone) si svolgerà il convegno “Ascoltare la luce. Vita e pedagogia di Janusz Korczak”. "Un’occasione di riflessione e un modo di conoscere la tragedia della Shoah attraverso la storia di un grande personaggio: Henryk Goldszmit, che tutti conoscono però come Janusz Korczak, al quale l’Amministrazione e la Comunità ebraica di Vercelli, Biella, Novara e Verbano-Cusio-Ossola hanno voluto dedicare un convegno riservato ai giovani affinchè conoscano il suo pensiero pedagogico e l’eroica coerenza", ha spiegato il sindaco Alessandro Canelli nella conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa. Iniziativa che, ha proseguito il primo cittadino "è organizzata con la Comunità ebraica, in collaborazione con l’Università del Piemonte orientale, l’Ufficio scolastico regionale del Miur e la libreria Lazzarelli, con il contributo di “Sì Invernizzi”. L’evento, che è stato pensato per gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado, vedrà come relatore il professor Dario Arkel, docente di Pedagogia sociale dell’Università di Genova, studioso di Pedagogia della Shoah, autore di pièce teatrali, uno dei massimi esperti a livello internazionale della vita del dottor Korczac, pedagogo, scrittore e medico pediatra polacco di religione ebraica divenuto famoso, oltre che per essere stato un grande medico e direttore dell’Orfanotrofio ebraico del ghetto di Varsavia, per il suo gesto eroico: nel  1942 fu destinato al campo di sterminio di Treblinka insieme con tutti i bambini ospiti dell'orfanotrofio, che uscirono dalla struttura vestiti con gli abiti migliori, ordinati, mano nella mano. Il corteo era guidato dal dottor Korczak (nella foto). Riconosciuto dagli ufficiali nazisti venne trattenuto perché una tale personalità non avrebbe dovuto seguire il destino degli altri, ma il medico si rifiutò di abbandonare i suoi bambini. Ci sembra – aggiunge Alessandro Canelli – che questa figura e questo esempio meritino di essere conosciuti: la Shoah è stata un unicum storico, ma i bambini ne sono stati vittime due volte nella loro inconsapevolezza e nell’impossibilità di difendersi. A rendere ancora più tangibile il pensiero del dottor Korczac sarà l’attrice Lucilla Giagnoni, Novarese dell’anno 2017, che leggerà alcuni testi tratti dall’ultimo libro del professor Arkel. Siamo molto soddisfatti della piena sintonia con la Comunità ebraica a proposito la scelta del tema del convegno congiuntamente organizzato che, oltre agli appuntamenti di carattere squisitamente istituzionale da  parte dell’Amministrazione (consueta visita al cimitero ebraico e al cippo dei deportati nella mattinata del 27 gennaio, ndr) e coordinati su iniziativa di altri soggetti, dovrà guidare le riflessioni sul Giorno della Memoria e siamo altrettanto soddisfatti di aver avviato una collaborazione - che ci auguriamo proficua - insieme con il riferimento dell’Ebraismo ufficiale italiano sul nostro territorio".

L’assessore per le Politiche giovanili Franco Caressa e il consigliere Edoardo Brustia hanno sottolineato "l’importanza di lanciare messaggi precisi alle nuove generazioni su fatti che hanno segnato tragicamente la Storia dell’umanità. Siamo personalmente convinti che conoscere in maniera approfondita e comprendere ciò che di assolutamente negativo si è verificato, come nel caso della Shoah, porti le persone a riflettere e a giudicare. Ed è anche giusto che, rispetto agli eventi, si presentino anche dei modelli esemplari di umanità: in questo senso la vita, il pensiero e le azioni del dottor Korczac parlano da sé e siamo ben lieti di dare ai giovani novaresi l’opportunità di conoscere questo personaggio più da vicino attraverso gli studi e le conoscenze del professor Arkel".

La presidente della Comunità ebraica di Vercelli-Novara-Biella, Rossella Bottini Treves ha ricordato che "il “Giorno della Memoria” è stato istituito nel nostro Paese al fine di commemorare ogni 27 gennaio, giorno della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’Armata rossa (27 gennaio 1945, ndr), dalla Legge n. 211 del 20 luglio 2000 per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che, come si legge nel testo della stessa Legge, “hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Le Istituzioni sono pertanto tenute a organizzare “cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”. I primi destinatari di questo preciso messaggio, proprio sulla base di quanto auspicato dalla legge, sono appunto  i giovani: grazie alla disponibilità del professor Arkel potremo dare a loro l’occasione per una diversa chiave di lettura della Shoah, partendo dalla storia di chi la visse sulla propria pelle e decise di contrastarla con scelte di vita precise e chiare. Parlando di Shoah – ha aggiunto infine Rossella Bottini Treves - anche Novara, non solo conobbe le persecuzioni nei confronti delle famiglie residenti in città di appartenenza e origine ebraica, ma piange tuttora anche i suoi morti. Nel settembre 1943, infatti, si verificarono nella nostra città le fughe precipitose di diverse famiglie ebraiche e in seguito i primi arresti: Giacomo Diena, dipendente della Banca popolare molto conosciuto in città, suo zio Amadio Jona e anche la giovane Sarah Bertie Kaatz, sul destino dei quali calò il silenzio per anni. Ad ora sappiamo che furono trasferiti presso il carcere giudiziario “Le Nuove” di Torino e al Binario 21 di Milano, destinazione Auschwitz. Su queste tristi vicende sono state fatte e sono attualmente  in corso, anche da parte della nostra Comunità, ricerche su documenti storici e testimonianze per fare ulteriore chiarezza sul tragico destino di ognuno di loro".
Sempre giovedì alle 17 alla biblioteca Negroni sarà presentato il libro "Io che vi parlo. Conversazione con Giovanni Tesio", l’autore Primo Levi a dialogo con Roberto Cicala e Giovanni Cerutti.

Venerdì 27 gennaio alle 11 al cimitero urbano cerimonia commemorativa con visita al Reparto Ebraico e omaggio al Monumento degli Internati; sempre alle 11 alla scuola Formara Ossola incontro degli studenti con Franco Debenedetti Teglio; alle ore 18.30 al Circolo dei Lettori al Broletto presentazione del libro di e con Giusi Baldissone edito da Franco Angeli  "L'opera al carbonio. Il sistema dei nomi nella scrittura di Primo Levi"; alle 21 all'Attico delle Arti in largo Donegani 5 gli studenti dell'istituto comprensivo Bellini presentano "Attraverso gli occhi dei bambini di Terezin.

Infine nell’ambito di un bando tra le scuole secondarie di secondo grado promosso dal Miur, una rete di scuole novaresi, composta dal Liceo scientifico “Antonelli”, dal Liceo artistico “Casorati” e dall’Itis “Bonfantini”, ha avuto la possibilità di realizzare un percorso teatrale che ha visto protagonisti gli studenti. Il progetto si chiama “Wonderbox la memoria non si spegne” e prevede uno spettacolo teatrale sul tema della Shoah dal titolo “Non solo polvere”, in cartellone al Teatro Faraggiana il 25 gennaio per le scuole ed il 28 gennaio con partecipazione aperta.


v.s.


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