Gli 80 anni del portiere dei record

Gli 80 anni del portiere dei record
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Il 14 febbraio l'ex portiere Carlo Antonioli compirà 80 anni. Bel traguardo, complimenti vivissimi. Se non fosse che il popolarissimo Carlo festeggerà con moglie e figlia senz'altro ma immobilizzato per le conseguenze di un brutto incidente casalingo: una caduta sulle scale di casa con conseguente frattura di femore, anca e spalla, tutto sul lato sinistro.

Carlo Antonioli, classe 1937, notissimo ex calciatore borgomanerese, portiere in squadre dimezza Italia e ultimamente ancora in attività anche come podista. E' lo stesso Antonioli, sposato con Marilena e padre di Silvia (a sua volta coniugata con Andrea Vicario, medico ortopedico) a raccontare come è sucesso: «Stavo uscendo dalla casa di mia figlia ed ero sugli ultimi gradini di una scaletta. Improvvisamente è mancata la luce e mi sono trovato al buio. Scendevo con prudenza, ma non mi sono accorto che avrei dovuto affrontare un ultimo scalino e così sono caduto rovinosamente. Ho chiesto aiuto, qualcuno mi ha subito soccorso e trasportato direttamente all'ospedale di Borgomanero. Tre fratture, che mi bloccheranno per non so quanto tempo».

A Borgomanero lo conoscono tutti. La sua carriera sportiva è un romanzo a puntate. Ha cominciato come portiere dello stesso Borgomanero, poi un primo trasferiemento a Borgosesia, continuando con Domodossola, Montevarchi, Perugia, Pro Vercelli e tante altre di cui neppure lui si ricorda più. Ha sfiorato il professionismo d'alto rango quando di lui si interessò la Fiorentina, ma Carlo 

Il 14 febbraio l'ex portiere Carlo Antonioli compirà 80 anni. Bel traguardo, complimenti vivissimi. Se non fosse che il popolarissimo Carlo festeggerà con moglie e figlia senz'altro ma immobilizzato per le conseguenze di un brutto incidente casalingo: una caduta sulle scale di casa con conseguente frattura di femore, anca e spalla, tutto sul lato sinistro.

Carlo Antonioli, classe 1937, notissimo ex calciatore borgomanerese, portiere in squadre dimezza Italia e ultimamente ancora in attività anche come podista. E' lo stesso Antonioli, sposato con Marilena e padre di Silvia (a sua volta coniugata con Andrea Vicario, medico ortopedico) a raccontare come è sucesso: «Stavo uscendo dalla casa di mia figlia ed ero sugli ultimi gradini di una scaletta. Improvvisamente è mancata la luce e mi sono trovato al buio. Scendevo con prudenza, ma non mi sono accorto che avrei dovuto affrontare un ultimo scalino e così sono caduto rovinosamente. Ho chiesto aiuto, qualcuno mi ha subito soccorso e trasportato direttamente all'ospedale di Borgomanero. Tre fratture, che mi bloccheranno per non so quanto tempo».

A Borgomanero lo conoscono tutti. La sua carriera sportiva è un romanzo a puntate. Ha cominciato come portiere dello stesso Borgomanero, poi un primo trasferiemento a Borgosesia, continuando con Domodossola, Montevarchi, Perugia, Pro Vercelli e tante altre di cui neppure lui si ricorda più. Ha sfiorato il professionismo d'alto rango quando di lui si interessò la Fiorentina, ma Carlo ha sempre preferito essere un numero uno in provincia piuttosto che una anonima comparsa nella massima serie. Chiusa la carriera calcistica nel suo Borgomanero, ha continuato ad allenarsi tutti i giorni mantenendo uno stato di forma straordinario e invidiabile. Un irriducibile, che riusciva a disputare una corsa di 10 km al mattino e giocare una partita di pallone nel pomeriggio. Suo il titolo di atleta più anziano in attività conquistato alla bella età di 75 anni. Il record era di Boranga, ex portiere del Bologna poi diventato medico. Antonioli si fece tesserare per la squadra Accademia di Borgomanero e fu tra i pali a Cavallirio contro la squadra del Crevoladossola. Dopo questo incredibile evento, l'addio ufficiale al calcio e il passaggio definitivo al podismo. «Un bel giorno - ricorda -ho ricevuto una telefonata da Bologna. Era lo stesso Boranga che, saputo del mio record da una radio locale, molto sportivamente si complimentava con me per quanto avevo fatto». Adesso i medici, e in particolare il genero Andrea Vicario, specialista in ortopedia, gli prepareranno una sorta di cartella-decalogo dell'atleta infortunato, che prevede anche una lunga degenza nella non lontana Clinica di Veruno, dove l'ottantenne fuoriclasse borgomanerese potrà incontrare tutti i suoi amici e programmare, c'è da giurarci, l'ennesimo rientro sportivo. «Spero di farcela per Pasqua», dice con molta amarezza. Auguri!

Sandro Bottelli

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