Gozzano, la patronale di San Giuliano nel segno della famiglia
GOZZANO - Si intreccia strettamente con l’odierna complessità della vita familiare, la riflessione del vescovo di Novara, mons. Franco Giulio Brambilla, intervenuto oggi a presiedere la solenne festività dedicata al santo patrono Giuliano, il diacono di origini greche, evangelizzatore (nel IV secolo insieme al fratello Giulio) del Cusio. L’occasione è da sempre significativo momento liturgico ma anche di incontro delle comunità della Riviera di San Giulio, antico feudo vescovile e terra di sincera devozione cristiana. Hanno concelebrato numerosi sacerdoti p
GOZZANO - Si intreccia strettamente con l’odierna complessità della vita familiare, la riflessione del vescovo di Novara, mons. Franco Giulio Brambilla, intervenuto oggi a presiedere la solenne festività dedicata al santo patrono Giuliano, il diacono di origini greche, evangelizzatore (nel IV secolo insieme al fratello Giulio) del Cusio. L’occasione è da sempre significativo momento liturgico ma anche di incontro delle comunità della Riviera di San Giulio, antico feudo vescovile e terra di sincera devozione cristiana. Hanno concelebrato numerosi sacerdoti provenienti dall’intera provincia.
La liturgia è stata introdotta dal prevosto gozzanese, don Enzo Sala, che ha sottolineato la volontà dell’Unità pastorale di compiere, durante l’Ottavario (periodo che accompagna tradizionalmente la festa patronale), un percorso di approfondimento sul tema “La famiglia cristiana impegnata a vivere il Vangelo nella gioia”. Il vescovo Brambilla ha tracciato un excursus storico e sociale sui passaggi e sui cambiamenti subiti dal nucleo familiare negli ultimi decenni e lanciato frequenti sollecitazioni su come possa essere vissuta la crescita dei figli e l’impegno genitoriale.
“La famiglia – ha detto - non deve essere solo sede dell’affettività. Ciò non è sbagliato a patto che non sia solo questo... Non si tiene più conto del fatto che per star bene bisogna anche lottare e sacrificarsi.” Ribadito, dal vescovo novarese, il senso profondo del matrimonio che si regge su una chiamata “vocazionale” in cui bisogna “saper stringere i denti” e in cui si richiede “dedizione e lungimiranza”. Richiamati, nell’omelia pronunciata da mons. Brambilla, le parole di Papa Francesco e le letture, da cui ha evocato le immagini del “sale della terra” e della “luce sul monte”, che si traducono, per i genitori, nel compito di trasmettere valori ed esempi positivi dando “sapore e colore alle cose” e sollecitando risposte e “responsabilità”.
Sono intervenuti alla celebrazione, che si è conclusa con l’omaggio alle spoglie mortali del santo conservate nell’antico scurolo, il prefetto, Francesco Paolo Castaldo, il presidente della Provincia di Novara, Matteo Besozzi, il primo cittadino di Gozzano, Carla Biscuola. Insieme a loro tanti i sindaci del territorio e molte le autorità militari e civili.
Maria Antonietta Trupia