Grande cordoglio per la scomparsa dell'avvocato Cervia

Grande cordoglio per la scomparsa dell'avvocato Cervia
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Grande commozione ha destato in tutto il borgomanerese la notizia della scomparsa avvenuta mercoledì 15 febbraio nella sua abitazione in via Brunelli Maioni dell’avvocato Gianfranco Cervia. Aveva 87 anni. Appartenente ad una storica famiglia locale era nato in città il 3 ottobre 1929. Dopo la laurea in giurisprudenza conseguita a pieni voti aveva iniziato a svolgere l’attività forense che avrebbe esercitato con grande professionalità e onestà sino a quando le condizioni di salute glielo avevano consentito. Alle elezioni amministrative del 27 maggio 1956 era stato eletto in Consiglio comunale andando a ricoprire la carica di assessore

Grande commozione ha destato in tutto il borgomanerese la notizia della scomparsa avvenuta mercoledì 15 febbraio nella sua abitazione in via Brunelli Maioni dell’avvocato Gianfranco Cervia. Aveva 87 anni. Appartenente ad una storica famiglia locale era nato in città il 3 ottobre 1929. Dopo la laurea in giurisprudenza conseguita a pieni voti aveva iniziato a svolgere l’attività forense che avrebbe esercitato con grande professionalità e onestà sino a quando le condizioni di salute glielo avevano consentito. Alle elezioni amministrative del 27 maggio 1956 era stato eletto in Consiglio comunale andando a ricoprire la carica di assessore “effettivo” nella Giunta guidata dal Sindaco Francesco Frisa. Rieletto nel 1960 venne confermato nel ruolo all’interno dell’esecutivo capeggiato dal Sindaco Gianni Colombo. Abbandonata l’attività politica, oltre alla sua professione si era dedicato allo studio della storia, dell’arte e delle tradizioni locali, passione che condivideva con il fratello don Adriano Cervia, insigne poeta scomparso qualche anno fa. Per lungo tempo ricoprì la carica di “priore” della chiesa della Ss. Trinità dove fu anche l’organista ufficiale. Proprio grazie a lui vennero eseguiti importanti lavori di restauro dell’antica chiesa. Era sposato con la signora Imelde Turconi da cui aveva avuto due figli, Mario e Gaudenzio. Era una persona schiva per nulla amante della pubblicità. E così è rimasto sino alla fine chiedendo espressamente ai suoi congiunti di comunicare il suo decesso a funerali avvenuti. E’ stato accontentato. Venerdì mattina 17 febbraio alle 10,30 c’erano solo i famigliari a dargli l’estremo saluto nella chiesa parrocchiale della frazione di Santa Croce dove il parroco don Giancarlo Moroso ha presieduto la liturgia funebre.

Carlo Panizza

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