Il cardinal Antonetti tornerà a casa

Il cardinal Antonetti tornerà a casa
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ROMAGNANO SESIA - Sarà tumulato definitivamente nella chiesa abbaziale di San Silvano a Romagnano Sesia, suo paese natale, il cardinale Lorenzo Antonetti. La conferma, tanto attesa da tutta la popolazione, è giunta proprio in queste ore. Monsignor Antonetti, mancato all’età di novant’anni il 10 aprile 2013, nel suo testamento aveva chiesto con molta semplicità: «Desidererei che la mia sepoltura avvenisse nella chiesa parrocchiale di Romagnano». Un desiderio che, grazie all’interessamento del parroco don Gianni Rem

ROMAGNANO SESIA - Sarà tumulato definitivamente nella chiesa abbaziale di San Silvano a Romagnano Sesia, suo paese natale, il cardinale Lorenzo Antonetti. La conferma, tanto attesa da tutta la popolazione, è giunta proprio in queste ore. Monsignor Antonetti, mancato all’età di novant’anni il 10 aprile 2013, nel suo testamento aveva chiesto con molta semplicità: «Desidererei che la mia sepoltura avvenisse nella chiesa parrocchiale di Romagnano». Un desiderio che, grazie all’interessamento del parroco don Gianni Remogna e dei suoi più stretti collaboratori, diverrà presto realtà. Proprio nei giorni scorsi, infatti, anche il vescovo di Novara monsignor Franco Giulio Brambilla ha rilasciato il nulla osta previsto dal codice di diritto canonico che, nello specifico, “consente sepolture nelle proprie chiese ai cardinali o ai vescovi diocesani”.
Antonetti ha lasciato un grande ricordo a Romagnano: il suo ministero è stato contrassegnato da un lungo impegno nella diplomazia vaticana che lo ha visto impegnato, tra le altre, nella nunziatura di Washington e poi, come Nunzio Apostolico, in Nicaragua, Honduras, Zaire e in Francia, a Parigi. E’ stato successivamente presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e Delegato Pontificio per la Patriarcale Basilica di S. Francesco in Assisi.
Lo ricordava così Brambilla in occasione del suo funerale: «Ho conosciuto il cardinal Antonetti solo negli ultimi tempi, nelle mie visite alla casa di Miasino, insieme ai preti quiescenti, ormai sereno e avvolto nella preghiera e nell’affetto delle Suore di Gesù Eterno sacerdote, che l’hanno accudito con tanto amore. Leggendo la sua biografia resto ammirato della lunga vita di umile servizio alla Chiesa, nel cammino della diplomazia che rende un servizio alla comunione universale delle Chiese sparse su tutta la terra. In particolare, i suoi due punti più alti, la Nunziatura a Parigi e la Presidenza dell’Apsa, ne fanno un preclaro rappresentante di quello stile vaticano che ha sempre affascinato tutte le Cancellerie del mondo, per la discrezione, la passione al servizio, e l’amore alle chiese locali. Sotto la porpora palpitava il cuore del fedele servitore della Chiesa, che si nasconde perché la Chiesa brilli e che sta lontano dai clamori mediatici. Uomo d’altri tempi che può servire una vita intera senza apparire. Lo ringraziamo di cuore per la sua 
testimonianza».

Paolo Usellini

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