Il Corriere di Novara torna a Casa Bossi
NOVARA - C’è anche la “voce” del Corriere di Novara nelle stanze di Casa Bossi. Nell’ambito del progetto “Cos’altro sono le città se non persone?” (che ha preso il via venerdì 26 giugno con l’inaugurazione dei primi tre eventi espositivi previsti e cioè “ChiaroScuro” con le sculture di Costantino Peroni, “DocumentAria. Le parole e i volti di un’atmosfera urbana” e la mostra dei giovani artisti con “Mano Libera”) il percorso di visita inizia dal piano terra con la sezione intitolata “Il giornale della città”: è dedicata a ricordi e oggetti storici che documentano la presenza della redazione del Corriere di Novara nella casa antonelliana fino al 1977. Alle pareti ci sono riproduzioni di alcune pagine del passato, sulle scrivanie vecchie macchine per scrivere, menabò (di una volta) e copie del giornale di questi giorni, con le pagine aperte sui servizi dedicati a Casa Bossi.
Le tre rassegne espositive e la sezione omaggio al Corriere di Novara seguono il filo rosso che accompagna ogni mostra a Casa Bossi: ovvero quello straordinario legame che intercorre tra gli spazi dell’edificio, il suo vissuto e quello della comunità. Un modo per rendere sempre più stretto il legame seguendo fili culturali robusti e variegati. Anche la sezione dedicata al nostro giornale sottolinea con evidenza quanto all’epoca fosse forte e diretto il legame della Casa con la città: in quell’edificio le voci diventavano parola, parola scritta che, con la pagina stampata, entrava nelle case, nei cortili, nei caffè diventando protagonista della vita cittadina, della sua crescita culturale e sociale.
«La scelta delle pagine riprodotte e ingrandite – spiega Roberto Tognetti, presidente del Comitato d’Amore di Casa Bossi – è il frutto di una doppia scrematura tra quelle selezionate sfogliando le raccolte degli anni Settanta. Pagine ancora attuali per i temi affrontati o dal contenuto curioso e che per questo meritano di essere segnalate. Una sorta di memorabilia. Che ha avuto l’approvazione di Riccardo Caldura, direttore artistico del progetto». Emozioni palpabili, frammenti di memoria per una storia sempre da raccontare. E sopra, al primo piano, il percorso delle emozioni continua nelle stanze che ospitarono la redazione del Corriere di Novara. Qui, quel legame che caratterizza ogni evento di Casa Bossi si fa ancora più forte. Le sculture di Costantino Peroni rendono straordinariamente vivi quegli spazi in cui sembra ancora di sentire il ticchettio delle macchine per scrivere...
Eleonora Groppetti
NOVARA - C’è anche la “voce” del Corriere di Novara nelle stanze di Casa Bossi. Nell’ambito del progetto “Cos’altro sono le città se non persone?” (che ha preso il via venerdì 26 giugno con l’inaugurazione dei primi tre eventi espositivi previsti e cioè “ChiaroScuro” con le sculture di Costantino Peroni, “DocumentAria. Le parole e i volti di un’atmosfera urbana” e la mostra dei giovani artisti con “Mano Libera”) il percorso di visita inizia dal piano terra con la sezione intitolata “Il giornale della città”: è dedicata a ricordi e oggetti storici che documentano la presenza della redazione del Corriere di Novara nella casa antonelliana fino al 1977. Alle pareti ci sono riproduzioni di alcune pagine del passato, sulle scrivanie vecchie macchine per scrivere, menabò (di una volta) e copie del giornale di questi giorni, con le pagine aperte sui servizi dedicati a Casa Bossi.
Le tre rassegne espositive e la sezione omaggio al Corriere di Novara seguono il filo rosso che accompagna ogni mostra a Casa Bossi: ovvero quello straordinario legame che intercorre tra gli spazi dell’edificio, il suo vissuto e quello della comunità. Un modo per rendere sempre più stretto il legame seguendo fili culturali robusti e variegati. Anche la sezione dedicata al nostro giornale sottolinea con evidenza quanto all’epoca fosse forte e diretto il legame della Casa con la città: in quell’edificio le voci diventavano parola, parola scritta che, con la pagina stampata, entrava nelle case, nei cortili, nei caffè diventando protagonista della vita cittadina, della sua crescita culturale e sociale.
«La scelta delle pagine riprodotte e ingrandite – spiega Roberto Tognetti, presidente del Comitato d’Amore di Casa Bossi – è il frutto di una doppia scrematura tra quelle selezionate sfogliando le raccolte degli anni Settanta. Pagine ancora attuali per i temi affrontati o dal contenuto curioso e che per questo meritano di essere segnalate. Una sorta di memorabilia. Che ha avuto l’approvazione di Riccardo Caldura, direttore artistico del progetto». Emozioni palpabili, frammenti di memoria per una storia sempre da raccontare. E sopra, al primo piano, il percorso delle emozioni continua nelle stanze che ospitarono la redazione del Corriere di Novara. Qui, quel legame che caratterizza ogni evento di Casa Bossi si fa ancora più forte. Le sculture di Costantino Peroni rendono straordinariamente vivi quegli spazi in cui sembra ancora di sentire il ticchettio delle macchine per scrivere...
Eleonora Groppetti