Il Prefetto in visita al centro di piazza Donatello
Trenta ore di apertura settimanali, oltre cinquanta utenti ogni sette giorni, una trentina di volontari provenienti da dieci diverse associazioni: sono i numeri del centro di piazza Donatello a Novara, che da gennaio ospita attività a pieno ritmo dopo essere stato recuperato nel corso della prima sperimentazione di Democrazia Deliberativa attuata a Novara dalla Onlus Territorio e Cultura. L’ex consultorio Asl si è trasformato negli ultimi dodici mesi da un edificio abbandonato a una sede di attività di servizio, come laboratori per ragazzi, sportelli informativi e corsi di lingua. Un “esperimento riuscito” che è stato visitato sabato 6 febbraio anche dal Prefetto, Francesco Paolo Castaldo. “Attraverso gli sportelli attivati nel centro si affrontano i temi dell’emergenza abitativa, immigrazione, assistenza agli anziani, argomenti che mi stanno a cuore a livello personale e per il mio ruolo istituzionale – ha commentato il Prefetto – Non posso che essere positivamente colpito da quanto realizzato, anche perché, oltre ad offrire servizi il centro, sta diventando un riferimento sociale e aggregativo per il quartiere”.
Come sottolineato da Giacomo Balduzzi e Davide Servetti, referenti per SpeDD del progetto: “La caratteristica di questa esperienza è stata riuscire a creare in breve tempo legami tra le persone e le associazioni, dando vita ad un nuovo modo di collaborare”. Quello che tecnicamente è stato chiamato programma “RiESCo” (Riattivare Energie per gli Spazi Comuni) è infatti stato per prima cosa un confronto tra i residenti secondo i metodi della Democrazia Deliberativa per trovare un obiettivo comune. E poi, una volta individuato come scopo il recupero dell’ex Consultorio, è stato un percorso progettuale e pratico di un anno che ha coinvolto cittadini e associazioni (Territorio e Cultura Onlus; Croce Rossa Italiana - Novara; Associazione Cittadini del Quartiere Sud Novara; Noi del 4° Circolo; Centro Sportivo Italiano – Polisportiva Rizzottaglia; Centro di Solidarietà San Francesco alla Rizzottaglia, Movimento Cristiano Lavoratori). “Il risultato è andato ogni nostra aspettativa - non nascondono Andrea Lebra ed Enrico Zaninetti, del Centro Solidarietà San Francesco alla Rizzottaglia che per primo ha creduto nel progetto – grazie al valore aggiunto della collaborazione in un quartiere di periferia che conta molte diversità etniche, religiose e sociali”. Un quartiere che sta rispondendo bene alle varie attività, come testimoniato dai volontari presenti, come Daniela Squeo: “E’ un’idea vincente”.
La buona riuscita della sperimentazione SpeDD a Novara sta suscitando poi sempre più interesse a livello nazionale. A dicembre “Quaderni di Sociologia”, la più prestigiosa rivista italiana di questa disciplina, ha dedicato un articolo al libro “Discutere e agire” che dava conto dei risultati del progetto pilota del 2013. Già in passato Mariella Enoc, della Fondazione Cariplo, aveva invece portato l’esempio di Novara come “buona prassi” di progetti realizzati dal basso nel campo del sociale. E ora pare che l’esperimento novarese sia stato “notato” a livello governativo proprio per la sua capacità di coinvolgimento dei cittadini. “La creazione di comunità solidali del resto è la vera grande sfida di questo tempo” ha sottolineato la stessa Enoc.
Di certo, con i piedi ben piantati per terra, l’associazione Territorio e Cultura Onlus punta ad “esportare” il modello Rizzottaglia anche negli altri quartieri dove è in corso la sperimentazione. Nata nel 2010, intorno al “Corriere di Novara”, l’associazione del resto si è posta da subito come obiettivo quello di dare supporto alle “idee positive” per la città. “Poche risorse ma risultati d’eccellenza: come giornale ci piace raccontare storie come questa” ha confermato il direttore del Corriere di Novara, Roberto Azzoni. “Qui in Rizzottaglia abbiamo avuto la fortuna di trovare delle persone meravigliose ed è una gioia vedere che la nostra idea non è rimasta solo parole – ha sottolineato Franca Franzoni, vicepresidente di Territorio e Cultura Onlus – Ora vorremmo che questo circolo virtuoso si avvii anche nei quartieri del Centro e dell’area Nord, dove già stiamo lavorando”. “Dopotutto questo esempio dà fiducia - ha concluso Serena Fiocchi, ex direttrice del Corriere di Novara e socio fondatore della Onlus – a può essere davvero l’inizio di un cammino”.
Trenta ore di apertura settimanali, oltre cinquanta utenti ogni sette giorni, una trentina di volontari provenienti da dieci diverse associazioni: sono i numeri del centro di piazza Donatello a Novara, che da gennaio ospita attività a pieno ritmo dopo essere stato recuperato nel corso della prima sperimentazione di Democrazia Deliberativa attuata a Novara dalla Onlus Territorio e Cultura. L’ex consultorio Asl si è trasformato negli ultimi dodici mesi da un edificio abbandonato a una sede di attività di servizio, come laboratori per ragazzi, sportelli informativi e corsi di lingua. Un “esperimento riuscito” che è stato visitato sabato 6 febbraio anche dal Prefetto, Francesco Paolo Castaldo. “Attraverso gli sportelli attivati nel centro si affrontano i temi dell’emergenza abitativa, immigrazione, assistenza agli anziani, argomenti che mi stanno a cuore a livello personale e per il mio ruolo istituzionale – ha commentato il Prefetto – Non posso che essere positivamente colpito da quanto realizzato, anche perché, oltre ad offrire servizi il centro, sta diventando un riferimento sociale e aggregativo per il quartiere”.
Come sottolineato da Giacomo Balduzzi e Davide Servetti, referenti per SpeDD del progetto: “La caratteristica di questa esperienza è stata riuscire a creare in breve tempo legami tra le persone e le associazioni, dando vita ad un nuovo modo di collaborare”. Quello che tecnicamente è stato chiamato programma “RiESCo” (Riattivare Energie per gli Spazi Comuni) è infatti stato per prima cosa un confronto tra i residenti secondo i metodi della Democrazia Deliberativa per trovare un obiettivo comune. E poi, una volta individuato come scopo il recupero dell’ex Consultorio, è stato un percorso progettuale e pratico di un anno che ha coinvolto cittadini e associazioni (Territorio e Cultura Onlus; Croce Rossa Italiana - Novara; Associazione Cittadini del Quartiere Sud Novara; Noi del 4° Circolo; Centro Sportivo Italiano – Polisportiva Rizzottaglia; Centro di Solidarietà San Francesco alla Rizzottaglia, Movimento Cristiano Lavoratori). “Il risultato è andato ogni nostra aspettativa - non nascondono Andrea Lebra ed Enrico Zaninetti, del Centro Solidarietà San Francesco alla Rizzottaglia che per primo ha creduto nel progetto – grazie al valore aggiunto della collaborazione in un quartiere di periferia che conta molte diversità etniche, religiose e sociali”. Un quartiere che sta rispondendo bene alle varie attività, come testimoniato dai volontari presenti, come Daniela Squeo: “E’ un’idea vincente”.
La buona riuscita della sperimentazione SpeDD a Novara sta suscitando poi sempre più interesse a livello nazionale. A dicembre “Quaderni di Sociologia”, la più prestigiosa rivista italiana di questa disciplina, ha dedicato un articolo al libro “Discutere e agire” che dava conto dei risultati del progetto pilota del 2013. Già in passato Mariella Enoc, della Fondazione Cariplo, aveva invece portato l’esempio di Novara come “buona prassi” di progetti realizzati dal basso nel campo del sociale. E ora pare che l’esperimento novarese sia stato “notato” a livello governativo proprio per la sua capacità di coinvolgimento dei cittadini. “La creazione di comunità solidali del resto è la vera grande sfida di questo tempo” ha sottolineato la stessa Enoc.
Di certo, con i piedi ben piantati per terra, l’associazione Territorio e Cultura Onlus punta ad “esportare” il modello Rizzottaglia anche negli altri quartieri dove è in corso la sperimentazione. Nata nel 2010, intorno al “Corriere di Novara”, l’associazione del resto si è posta da subito come obiettivo quello di dare supporto alle “idee positive” per la città. “Poche risorse ma risultati d’eccellenza: come giornale ci piace raccontare storie come questa” ha confermato il direttore del Corriere di Novara, Roberto Azzoni. “Qui in Rizzottaglia abbiamo avuto la fortuna di trovare delle persone meravigliose ed è una gioia vedere che la nostra idea non è rimasta solo parole – ha sottolineato Franca Franzoni, vicepresidente di Territorio e Cultura Onlus – Ora vorremmo che questo circolo virtuoso si avvii anche nei quartieri del Centro e dell’area Nord, dove già stiamo lavorando”. “Dopotutto questo esempio dà fiducia - ha concluso Serena Fiocchi, ex direttrice del Corriere di Novara e socio fondatore della Onlus – a può essere davvero l’inizio di un cammino”.