Il Rotary a sostegno della formazione nell’ambito della Medicina dei disastri
NOVARA - Sono ben otto i club Rotary che portano avanti un service molto importante: sostenere l’attività di formazione del Crimedim (Centro di ricerca in medicina d’emergenza e dei disastri) dell’Università del Piemonte orientale. I club in questione sono quello di Vercelli (capofila del progetto) con il suo presidente Paolo Pomati; Novara (presidente Fabiola Sinigaglia); Gattinara (presidente Paolo Gamalero); Santhià-Crescentino (presidente Maurizio Tascini); Vercelli Sant’Andrea (presidente Pier Paolo Forte); Viverone Lago (presidente Paolo Boccalatte); hanno aderito anche con entusiasmo i Rotary club di Nimes (Francia) e Dortmund (Germania). A questi si deve aggiungere il Rotary Distretto 2031 (governatore Enrico Raiteri) e la sua commissione Rotary Foundation (presidente Marco Scaglione).
Il Crimedim, diretto dal professor Francesco Della Corte, è un centro all’avanguardia nel campo della medicina dei disastri frequentato da studenti provenienti da tutto il mondo. Come spiegato dai responsabili del progetto di service “il trattamento medico e la gestione delle vittime di un disastro si basa su presupposti molto diversi rispetto alla normale attività, richiedendo specifiche conoscenze, capacità di gestione, pianificazione, flessibilità e professionalità per garantire un’assistenza d’elevato livello anche in ambienti sfavorevoli”.
“Attualmente queste tematiche vengono affrontate in maniera approssimativa nei corsi di medicina di tutto il mondo – ha sottolineato il project manager del Crimedim Luca Ragazzoni – non c’è una cultura radicata come in altre aree di intervento”. Attualmente il Centro ha raggiunto con il suo corso di formazione 35 atenei italiani e punta a espandere il suo progetto su scala internazionale.
Il progetto, realizzato interamente in lingua inglese, utilizza simulatori di ultima generazione e non si esaurisce con l’esperienza formativa del gruppo di studenti partecipanti. Questi infatti svilupperanno a loro volta nei loro paesi un corso base che rimarrà per sempre a disposizione di tutti.
Il corso prevede la formazione a distanza su piattaforma Moodle (Modular Object oriented Dynamic Learning Environment) che è avvenuta tra luglio e agosto; la formazione nella sede del Crimedim a Novara che è iniziata il 29 agosto e termina oggi, 12 settembre; quindi lo sviluppo del corso base in medicina dei disastri, con contenuti di alta qualità, standardizzato in tutto il mondo e facile da organizzare (ottobre 2016-giugno 2017)
Il progetto si rivolge agli studenti di medicina di tutto il mondo che devono essere iscritti all’International Federation of Medical Students’ Associations. Sono stati selezionati 19 partecipanti: sono Alexandre Ouedraogo (Burkina Faso); Mohammed Yasser (Egitto); Karin Geffert (Germania); Morgan Ngunjiri (Kenia); dall’India Anshruta Raodeo, Tanay Sinha, Rishabh Vaid; dall’Olanda Kuan Chung e Yasmin Elmi; dal Portogallo Carla Courelas, Andrea Oliveira e Ana Pinto de Oliveira; dalla Slovacchia Diana Viglaska; dalla Slovenia Teja Janes; dalla Spagna Isabel Jimenez; dal Sudan Rawan Sabr; dalla Svezia Anton Ahlback, Joakim Bergman e Therese Lof.
Nel pomeriggio di lunedì scorso alcuni dei rappresentanti dei Rotary del territorio hanno assistito alle attività di questi studenti nella sede del Crimedim: in particolare i ragazzi sono stati impegnati a gestire un disastro ferroviario, a soccorrere dei manichini comandati a distanza oltre che studentesse di medicina che fingevano un infortunio. In tutto ciò la tecnologia, la realtà virtuale e l’informatica in generale hanno veramente un ruolo molto importante e consentono di effettuare simulazioni davvero realistiche che i futuri medici dei disastri devono saper affrontare. “Gestire lo stress è una parte molto importante di questo lavoro – ci ha spiegato Ragazzoni – I partecipanti ricevono una formazione anche in questo senso. Il medico che noi formiamo deve saper prendere velocemente decisioni vitali in situazioni molto difficili come disastri naturali, conflitti, attacchi terroristici, epidemie”.
Valentina Sarmenghi
NOVARA - Sono ben otto i club Rotary che portano avanti un service molto importante: sostenere l’attività di formazione del Crimedim (Centro di ricerca in medicina d’emergenza e dei disastri) dell’Università del Piemonte orientale. I club in questione sono quello di Vercelli (capofila del progetto) con il suo presidente Paolo Pomati; Novara (presidente Fabiola Sinigaglia); Gattinara (presidente Paolo Gamalero); Santhià-Crescentino (presidente Maurizio Tascini); Vercelli Sant’Andrea (presidente Pier Paolo Forte); Viverone Lago (presidente Paolo Boccalatte); hanno aderito anche con entusiasmo i Rotary club di Nimes (Francia) e Dortmund (Germania). A questi si deve aggiungere il Rotary Distretto 2031 (governatore Enrico Raiteri) e la sua commissione Rotary Foundation (presidente Marco Scaglione).
Il Crimedim, diretto dal professor Francesco Della Corte, è un centro all’avanguardia nel campo della medicina dei disastri frequentato da studenti provenienti da tutto il mondo. Come spiegato dai responsabili del progetto di service “il trattamento medico e la gestione delle vittime di un disastro si basa su presupposti molto diversi rispetto alla normale attività, richiedendo specifiche conoscenze, capacità di gestione, pianificazione, flessibilità e professionalità per garantire un’assistenza d’elevato livello anche in ambienti sfavorevoli”.
“Attualmente queste tematiche vengono affrontate in maniera approssimativa nei corsi di medicina di tutto il mondo – ha sottolineato il project manager del Crimedim Luca Ragazzoni – non c’è una cultura radicata come in altre aree di intervento”. Attualmente il Centro ha raggiunto con il suo corso di formazione 35 atenei italiani e punta a espandere il suo progetto su scala internazionale.
Il progetto, realizzato interamente in lingua inglese, utilizza simulatori di ultima generazione e non si esaurisce con l’esperienza formativa del gruppo di studenti partecipanti. Questi infatti svilupperanno a loro volta nei loro paesi un corso base che rimarrà per sempre a disposizione di tutti.
Il corso prevede la formazione a distanza su piattaforma Moodle (Modular Object oriented Dynamic Learning Environment) che è avvenuta tra luglio e agosto; la formazione nella sede del Crimedim a Novara che è iniziata il 29 agosto e termina oggi, 12 settembre; quindi lo sviluppo del corso base in medicina dei disastri, con contenuti di alta qualità, standardizzato in tutto il mondo e facile da organizzare (ottobre 2016-giugno 2017)
Il progetto si rivolge agli studenti di medicina di tutto il mondo che devono essere iscritti all’International Federation of Medical Students’ Associations. Sono stati selezionati 19 partecipanti: sono Alexandre Ouedraogo (Burkina Faso); Mohammed Yasser (Egitto); Karin Geffert (Germania); Morgan Ngunjiri (Kenia); dall’India Anshruta Raodeo, Tanay Sinha, Rishabh Vaid; dall’Olanda Kuan Chung e Yasmin Elmi; dal Portogallo Carla Courelas, Andrea Oliveira e Ana Pinto de Oliveira; dalla Slovacchia Diana Viglaska; dalla Slovenia Teja Janes; dalla Spagna Isabel Jimenez; dal Sudan Rawan Sabr; dalla Svezia Anton Ahlback, Joakim Bergman e Therese Lof.
Nel pomeriggio di lunedì scorso alcuni dei rappresentanti dei Rotary del territorio hanno assistito alle attività di questi studenti nella sede del Crimedim: in particolare i ragazzi sono stati impegnati a gestire un disastro ferroviario, a soccorrere dei manichini comandati a distanza oltre che studentesse di medicina che fingevano un infortunio. In tutto ciò la tecnologia, la realtà virtuale e l’informatica in generale hanno veramente un ruolo molto importante e consentono di effettuare simulazioni davvero realistiche che i futuri medici dei disastri devono saper affrontare. “Gestire lo stress è una parte molto importante di questo lavoro – ci ha spiegato Ragazzoni – I partecipanti ricevono una formazione anche in questo senso. Il medico che noi formiamo deve saper prendere velocemente decisioni vitali in situazioni molto difficili come disastri naturali, conflitti, attacchi terroristici, epidemie”.
Valentina Sarmenghi