In piazza Donatello si concretizza uno dei progetti della Onlus Territorio e Cultura

In piazza Donatello si concretizza uno dei progetti della Onlus Territorio e Cultura
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NOVARA – Tutto esaurito all’evento di sabato “Cantiere che vai… quartiere che trovi” che ha segnato la “rinascita” dell’ex ambulatorio Asl di piazza Donatello alla Rizzottaglia. Un centinaio di persone ha affollato i locali, ristrutturati grazie all’impegno volontario di cittadini e associazioni dei quartieri Sud di Novara, e ha partecipato all’aperitivo col “Rizzofood” di gastronomia Vascone e pizzeria Linus, che ha permesso di raccogliere oltre 500 euro a sostegno della prosecuzione del progetto.
Il programma di recupero, intitolato “RiESCo” (Riattivare Energie per gli Spazi Comuni), è nato da un percorso di confronto tra i residenti durato oltre un anno. Era infatti giugno 2014 quando, durante la Sperimentazione di Percorsi di Democrazia Deliberativa attivata a Novara dalla Onlus Territorio e Cultura, fu individuato come prioritario il riutilizzo della struttura di piazza Donatello, lasciata a se stessa da 15 anni ma ancora riconosciuta come punto di riferimento non solo per i servizi che erogava ma anche come luogo di aggregazione e di relazioni. Una suggestione diventata realtà grazie ad un gruppo di lavoro formato dai volontari di numerosi associazioni (Territorio e Cultura Onlus; Croce Rossa Italiana -Novara; Associazione Cittadini del Quartiere Sud Novara; Noi del 4° Circolo; Centro Sportivo Italiano – Polisportiva Rizzottaglia; Centro di Solidarietà San Francesco alla Rizzottaglia, Movimento Cristiano Lavoratori) e da tanti privati cittadini.

NOVARA – Tutto esaurito all’evento di sabato “Cantiere che vai… quartiere che trovi” che ha segnato la “rinascita” dell’ex ambulatorio Asl di piazza Donatello alla Rizzottaglia. Un centinaio di persone ha affollato i locali, ristrutturati grazie all’impegno volontario di cittadini e associazioni dei quartieri Sud di Novara, e ha partecipato all’aperitivo col “Rizzofood” di gastronomia Vascone e pizzeria Linus, che ha permesso di raccogliere oltre 500 euro a sostegno della prosecuzione del progetto.
Il programma di recupero, intitolato “RiESCo” (Riattivare Energie per gli Spazi Comuni), è nato da un percorso di confronto tra i residenti durato oltre un anno. Era infatti giugno 2014 quando, durante la Sperimentazione di Percorsi di Democrazia Deliberativa attivata a Novara dalla Onlus Territorio e Cultura, fu individuato come prioritario il riutilizzo della struttura di piazza Donatello, lasciata a se stessa da 15 anni ma ancora riconosciuta come punto di riferimento non solo per i servizi che erogava ma anche come luogo di aggregazione e di relazioni. Una suggestione diventata realtà grazie ad un gruppo di lavoro formato dai volontari di numerosi associazioni (Territorio e Cultura Onlus; Croce Rossa Italiana -Novara; Associazione Cittadini del Quartiere Sud Novara; Noi del 4° Circolo; Centro Sportivo Italiano – Polisportiva Rizzottaglia; Centro di Solidarietà San Francesco alla Rizzottaglia, Movimento Cristiano Lavoratori) e da tanti privati cittadini.
Un anno di impegno concreto, fatto di riunioni ma anche di lavori manuali, come il taglio dell’erba e le pulizie. Un anno raccontato dal cortometraggio su RiESCo, proiettato durante l’evento, ma soprattutto dall’esperienza in prima persona dei presenti. “Ogni sabato li ho trovati a riunirsi in parrocchia” ha testimoniato al proposito don Marco Rondonotti, parroco di San Francesco alla Rizzottaglia. Un lavoro dal basso non comune, riconosciuto da Mariella Enoc di Fondazione Cariplo (una delle realtà finanziatrici del progetto, ndr): “E’ un progetto esemplare perché ha realizzato quello che tanti auspicano ma pochissimi riescono a fare sul serio: concretizzare un risultato partendo dal basso”. “Sono rimasto colpito dalla qualità del lavoro svolto” ha sottolineato Roberto Drago, presidente di Fondazione De Agostini, che a sua volta finanziato il progetto. Terzo sostenitore è la Fondazione Comunità del Novarese.
L’idea di una collaborazione dal basso per un bene pubblico è piaciuta da subito al Comune di Novara, proprietario della struttura ora affidata alla Onlus Territorio e Cultura con una convenzione. “E’ un progetto portato avanti con grande professionalità che supplisce alla mancanza del ruolo di legame tra Amministrazione e cittadini, un tempo svolto dai quartieri” ha detto il sindaco Andrea Ballarè, presente all’evento con il vice sindaco Nicola Fonzo e l’assessore Paola Turchelli. Come più volte ricordato si tratterà infatti di “uno spazio del quartiere per il quartiere”, restituito – guarda caso – proprio alla vigilia del 4 ottobre, il giorno del dono istituito quest’anno dal Parlamento italiano per sensibilizzare i cittadini all’importanza di contribuire alla crescita della società civile, con forme di impegno e partecipazione.
“Non è un’inaugurazione – ha precisato Davide Servetti, a nome dello staff di SpeDD – C’è ancora da fare per completare la ristrutturazione e per attivare i servizi interni”. Nello specifico mancano i servizi per disabili, la pulizia dei muri esterni e gli arredi. A quest’ultima necessità ha già pensato in parte il Movimento Cristiano Lavoratori (ultima arrivata nella numerosa cordata di associazioni che sostengono il progetto), donando le sedie che sono servite anche per l’evento di sabato. Le idee per il futuro utilizzo però sono già ben concrete. Un primo ambiente manterrà la vocazione socio-sanitaria dell’edificio diventando un ambulatorio gestito da Croce Rossa Italiana, come rivelato dal presidente del Comitato Locale Cri Novara, Paolo Pellizzari: “Con la stessa formula già rodata nei quartieri Centro, San Martino e Sacro Cuore, ci sarà la presenza di infermiere e medici volontari”. Un secondo ambiente sarà uno spazio polifunzionale dove si potranno alternare servizi di diverso genere: sportello casa, mediazione legale, attività per ragazzi…
Intanto il progetto SpeDD, “genitore” del recupero dell’ex ambulatorio con le agorà di Democrazia Deliberativa, continua sul territorio di Novara in altri due percorsi: nei quartieri Centro e San Martino presto troverà uno sbocco concreto; nei quartieri San Rocco e Pernate è ai blocchi di partenza la prima agorà deliberativa.

l.pa.

 

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