Inaugurata la casa d’accoglienza “Don Primo Mazzolari” a Briga Novarese (fotogallery)

Inaugurata la casa d’accoglienza “Don Primo Mazzolari” a Briga Novarese (fotogallery)
Pubblicato:
Aggiornato:

BRIGA NOVARESE – Al momento gli ospiti sono cinque, ma già entro la fine della prossima settimana si aggiungeranno altre due persone alla casa di accoglienza per uomini senza fissa dimora “Don Primo Mazzolari”, inaugurata domenica 16 ottobre a Briga Novarese. La sua creazione è stata promossa dall'associazione Mamre di Borgomanero con il sostegno della Parrocchia, della Fond

BRIGA NOVARESE – Al momento gli ospiti sono cinque, ma già entro la fine della prossima settimana si aggiungeranno altre due persone alla casa di accoglienza per uomini senza fissa dimora “Don Primo Mazzolari”, inaugurata domenica 16 ottobre a Briga Novarese. La sua creazione è stata promossa dall'associazione Mamre di Borgomanero con il sostegno della Parrocchia, della Fondazione della comunità del Novarese e del Comune.

La cerimonia di inaugurazione è avvenuta a mezzogiorno di domenica 16 ottobre con la scopertura della targa, realizzata dall'artista Annita Nisida Giannieri. Alla cerimonia, preceduta dalla messa celebrata in chiesa parrocchiale, hanno preso parte il sindaco Chiara Barbieri, al comandante della stazione di Gozzano dei carabinieri maresciallo Gianluigi Penariol e all'arciprete don Giovanni Antoniazzi. «Questa casa – ha sottolineato il presidente di Mamre, Mario Metti - non è un pallino della nostra associazione, ma è qualcosa che appartiene alla comunità. Si può sostenere questo progetto in tanti modi: dal portare una borsa della spesa al donare qualche ora di volontariato. Ma ci farà un immenso piacere se le persone verranno qui anche solo per bere un caffè, per scambiare due parole».

L’abitazione si trova all’ultimo piano della canonica, la casa dell’arciprete don Giovanni, e alcuni ospiti durante il giorno sono impegnati in attività di volontariato. «Agli ospiti - ha evidenziato il presidente del Consorzio intercomunale per la socioassistenza Sergio Vercelli - compete la pulizia dei locali. Sempre dalle 18 alle 21 è presente un volontario, e lo stesso succede in alcune notti della settimana. Nell'immaginario collettivo i clochard si trovano solo nelle grandi città; invece di persone senza un tetto sotto cui dormire ce ne sono anche nel nostro territorio. È una storia che tocca direttamente tutti noi come abbiamo compreso alla fine del 2014 quando abbiamo conosciuto degli uomini in queste condizioni. Inizialmente sono stati accolti a casa “Piccolo Bartolomeo”, poi nell'appartamento di via Matteotti sempre a Borgomanero. Il Vangelo c'insegna a non giudicare e a rispettare la dignità di ciascun individuo. E non aiutare questi uomini a ripartire, non fare niente per loro, voleva dire diventare complici di chi non s'accorge della sofferenza dei fratelli».

l.pa.

 

Seguici sui nostri canali