Influenza: «Un afflusso eccezionale all'ospedale di Borgomanero»

Influenza: «Un afflusso eccezionale all'ospedale di Borgomanero»
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Dal primo dell’anno alle ore 11.30 di ieri mattina, venerdì 12 gennaio, sono stati 1.568 gli accessi al Pronto soccorso dell’ospedale di Borgomanero. «Quest’anno - spiega il dottor Claudio Didino, direttore del Pronto Soccorso di Borgomanero - per la prima volta abbiamo dovuto applicare in ben due occasioni il cosiddetto Piano di emergenza per il massiccio afflusso di accessi che abbiamo avuto». Due le date con bollino rosso: «In particolare le situazioni più critiche si sono verificate nella notte tra lunedì 1 e martedì 2 gennaio e nella mattinata di giovedì 11 gennaio. Il problema come sempre è che molte volte arrivano in Pronto soccorso anche tante persone che potrebbero rivolgersi tranquillamente al proprio medico di base». Il risultato è sempre lo stesso: «Sebbene magari da un punto di vista medico la situazione per il paziente non è particolarmente seria e quindi si risolve senza complicazioni, in realtà una presenza così massiccia di più persone contemporaneamente crea seri problemi di gestione al personale in servizio e di grande disagio per coloro che, invece, hanno davvero necessita di far ricorso al Pronto soccorso perchè si trovano in reale situazione di gravità ed emergenza», A cadere maggiormente in “tentazione”  e a rivolgersi al Dea senza pa

Dal primo dell’anno alle ore 11.30 di ieri mattina, venerdì 12 gennaio, sono stati 1.568 gli accessi al Pronto soccorso dell’ospedale di Borgomanero. «Quest’anno - spiega il dottor Claudio Didino, direttore del Pronto Soccorso di Borgomanero - per la prima volta abbiamo dovuto applicare in ben due occasioni il cosiddetto Piano di emergenza per il massiccio afflusso di accessi che abbiamo avuto». Due le date con bollino rosso: «In particolare le situazioni più critiche si sono verificate nella notte tra lunedì 1 e martedì 2 gennaio e nella mattinata di giovedì 11 gennaio. Il problema come sempre è che molte volte arrivano in Pronto soccorso anche tante persone che potrebbero rivolgersi tranquillamente al proprio medico di base». Il risultato è sempre lo stesso: «Sebbene magari da un punto di vista medico la situazione per il paziente non è particolarmente seria e quindi si risolve senza complicazioni, in realtà una presenza così massiccia di più persone contemporaneamente crea seri problemi di gestione al personale in servizio e di grande disagio per coloro che, invece, hanno davvero necessita di far ricorso al Pronto soccorso perchè si trovano in reale situazione di gravità ed emergenza», A cadere maggiormente in “tentazione”  e a rivolgersi al Dea senza passare dal medico di base «sono principalmente i 30enni e i 40enni. In misura minore le persone anziane, anche perchè molti di loro si sono vaccinate e quindi questo dovrebbe aiutare a diminuire i casi di influenza». A questa considerazione il dottor Claudio Didino ne aggiunge però un’altra altrettanto interessante: «Quest’anno infatti il grande numero di accessi che si sono verificati in questi primi giorni di gennaio  -  anche se siamo riusciti a gestirli in maniera adeguata grazie al Piano emergenza che avevamo predisposto e che ha funzionato -. è stato maggiore rispetto all’anno scorso e in parte inaspettato perchè rispetto allo scorso anno, in base ai numeri di cui disponevamo sulle vaccinazioni, a noi risultava che il numero delle persone vaccinate sarebbe stato maggiore. E di questo ne ho avuto la prova anche durante i numerosi colloqui che ho avuto con i pazienti. Nella maggior parte dei casi, infatti, si è trattato di persone che si erano vaccinate regolarmente e nei tempi corretti  che quindi avrebbero dovute essere protette». Ma così non è stato. Cosa può essere accaduto?: «Probabilmente, e in questi casi il condizionale è sempre d’obbligo, potrebbe essere accaduto che la patologia virale in essere in alcuni casi non era coperta dalla vaccinazione a cui si erano sottoposti». Infine  una considerazione sull’attuale situazione di diffusione del virus influenzale: «A nostro parere potremmo essere proprio in questi giorni al picco di massima diffusione, un po’ in anticipo rispetto allo scorso anno. Comunque ci auguriamo che nelle prossime settimane la situazione si normalizzi e che gli accessi al Pronto soccorso rientrino nella norma, ricordando sempre e a tutti che prima di arrivare da noi è opportuno rivolgersi al proprio medico di base così da non intasare inutilmente il Pronto soccorso. Forse, a discolpa di coloro che  sono giunti, riflettendo su queste ultime settimane, è anche vero che la diffusione del virus influenzale anticipando i tempi è di fatto coincisa con le festività e quindi con le chiusure dei presidi territoriali importanti, quali gli studi dei medici di base.

cl.br.

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