Insegnanti senza laurea, incontro in Comune
NOVARA - Ancora un incontro in Comune tra il sindaco Alessandro Canelli e un gruppo di insegnanti novaresi escluse dalle GaE, le Graduatorie ad Esaurimento attraverso le quali è possibile accedere all’insegnamento di ruolo. Le insegnanti, in rappresentanza dei circa 400 docenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 esclusi dalle Gae, hanno ripercorso la vicenda «che a mio parere - ha più volte sottolineato Canelli - presenta una situazione kafkiana, nella quale si sta giocando con la vita delle persone e che coinvolge non solo le lavoratrici dopo anni di impegno, sacrificio e dedizione ma anche gli alunni e le loro famiglie che si vedono negare il diritto alla continuità educativa tanto declamata. Il tutto reso ancora più grave dal fatto che stiamo parlando di insegnanti di sostegno e che con la loro presenza sono una grande risorsa per gli alunni e sopperiscono alle mancanza del sistema scolastico». In estrema sintesi a dicembre dello scorso anno il Consiglio di Stato, ribaltando la propria linea esecutiva utilizzata fino a poche settimane, ha stabilito che il possesso del solo diploma magistrale non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento. «Stiamo parlando - ha sottolineato ancora il sindaco - di circa 400 insegnati solo nel Novarese, di 1.400 in Piemonte e di oltre 40mila in Italia. Per quanto rientra nelle nostre competenze istituzionali, abbiamo deciso di appoggiare le rivendicazioni di queste persone che vivono un momento di grande difficoltà personale e professionale a causa di un contesto ingiusto e poco chiaro». Con il prossimo anno scolastico, questi, «molti dei quali già in ruolo (anche se con riserva, ndr) e che per anni hanno avuto il merito di sorreggere la scuola pubblica, rischiano di ritrovarsi senza un posto di lavoro o di andare incontro a un’assunzione a tempo determinato nonostante anni di attività nel mondo della scuola, ingressi in ruolo e un diploma che ha a tutti gli effetti valore legale e abilitante per l’insegnamento«
La conferenza stampa congiunta convocata nella giornata di ieri, mercoledì 21 febbraio, «vuole rappresentare un nuovo e pubblico passo del percorso avviato il 24 gennaio, data del nostro primo incontro con una delegazione degli insegnanti: durante questa riunione – ricorda Alessandro Canelli - abbiamo preso l’impegno di presentare al Consiglio comunale una mozione che ci ha formalmente impegnati nel sostegno a questa mobilitazione».
La mozione – presentata dalle forze di maggioranza e “sposata” anche dai consiglieri di opposizione - è stata presentata durante la seduta del 5 febbraio del Consiglio comunale e approvata all’unanimità.
Il 9 febbraio il sindaco ha inviato una lettera al Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Valeria Fedeli, «ai quali competono atti concreti per stabilizzare la condizione degli insegnanti. Trovando una risposta risolutiva si eviterà anche il fatto che gli alunni coinvolti possano perdere la propria continuità scolastica a causa della possibilità di licenziamento per le rispettive maestre. E’ nostra intenzione sostenere gli insegnanti coinvolti, molti dei quali già in ruolo e che per moltissimi anni hanno avuto il merito di sorreggere la scuola pubblica».
Le insegnanti presenti, a più voci, hanno manifestato il loro disagio: «Per una decisione ingiusta. perché dopo anni di lavoro ci vediamo escluse da un diritto conquistato sul campo con impegno, sacrifici e rinunce. Una decisione che ci riporta alle graduatorie di istituto da dove siamo partite, alcune di noi anche 15 anni fa senza alcuna garanzia di poter continuare un percorso educativo e di crescita condivisa con i nostri alunni. Una decisione che condiziona totalmente la nostra vita e il nostro futuro. Non sappiamo dove saremo a settembre e i nostri ragazzi che sono i più fragili ogni anno sono costretti a ricominciare da capo aggiungendo difficoltà a difficoltà. Una decisione, infine iniqua, perchè altri nostri colleghi con i nsotri stessi titoli hanno potuto rimanere nelle graduatorie solo perchè, a livello alfabetico, sono riusciti ad avere i riconoscimenti prima della sentenza di dicembre». Commoventi le letterine scritte da alcuni alunni al sindaco in difesa delle proprei maestre».
Clarissa Brusati
NOVARA - Ancora un incontro in Comune tra il sindaco Alessandro Canelli e un gruppo di insegnanti novaresi escluse dalle GaE, le Graduatorie ad Esaurimento attraverso le quali è possibile accedere all’insegnamento di ruolo. Le insegnanti, in rappresentanza dei circa 400 docenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 esclusi dalle Gae, hanno ripercorso la vicenda «che a mio parere - ha più volte sottolineato Canelli - presenta una situazione kafkiana, nella quale si sta giocando con la vita delle persone e che coinvolge non solo le lavoratrici dopo anni di impegno, sacrificio e dedizione ma anche gli alunni e le loro famiglie che si vedono negare il diritto alla continuità educativa tanto declamata. Il tutto reso ancora più grave dal fatto che stiamo parlando di insegnanti di sostegno e che con la loro presenza sono una grande risorsa per gli alunni e sopperiscono alle mancanza del sistema scolastico». In estrema sintesi a dicembre dello scorso anno il Consiglio di Stato, ribaltando la propria linea esecutiva utilizzata fino a poche settimane, ha stabilito che il possesso del solo diploma magistrale non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento. «Stiamo parlando - ha sottolineato ancora il sindaco - di circa 400 insegnati solo nel Novarese, di 1.400 in Piemonte e di oltre 40mila in Italia. Per quanto rientra nelle nostre competenze istituzionali, abbiamo deciso di appoggiare le rivendicazioni di queste persone che vivono un momento di grande difficoltà personale e professionale a causa di un contesto ingiusto e poco chiaro». Con il prossimo anno scolastico, questi, «molti dei quali già in ruolo (anche se con riserva, ndr) e che per anni hanno avuto il merito di sorreggere la scuola pubblica, rischiano di ritrovarsi senza un posto di lavoro o di andare incontro a un’assunzione a tempo determinato nonostante anni di attività nel mondo della scuola, ingressi in ruolo e un diploma che ha a tutti gli effetti valore legale e abilitante per l’insegnamento«
La conferenza stampa congiunta convocata nella giornata di ieri, mercoledì 21 febbraio, «vuole rappresentare un nuovo e pubblico passo del percorso avviato il 24 gennaio, data del nostro primo incontro con una delegazione degli insegnanti: durante questa riunione – ricorda Alessandro Canelli - abbiamo preso l’impegno di presentare al Consiglio comunale una mozione che ci ha formalmente impegnati nel sostegno a questa mobilitazione».
La mozione – presentata dalle forze di maggioranza e “sposata” anche dai consiglieri di opposizione - è stata presentata durante la seduta del 5 febbraio del Consiglio comunale e approvata all’unanimità.
Il 9 febbraio il sindaco ha inviato una lettera al Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Valeria Fedeli, «ai quali competono atti concreti per stabilizzare la condizione degli insegnanti. Trovando una risposta risolutiva si eviterà anche il fatto che gli alunni coinvolti possano perdere la propria continuità scolastica a causa della possibilità di licenziamento per le rispettive maestre. E’ nostra intenzione sostenere gli insegnanti coinvolti, molti dei quali già in ruolo e che per moltissimi anni hanno avuto il merito di sorreggere la scuola pubblica».
Le insegnanti presenti, a più voci, hanno manifestato il loro disagio: «Per una decisione ingiusta. perché dopo anni di lavoro ci vediamo escluse da un diritto conquistato sul campo con impegno, sacrifici e rinunce. Una decisione che ci riporta alle graduatorie di istituto da dove siamo partite, alcune di noi anche 15 anni fa senza alcuna garanzia di poter continuare un percorso educativo e di crescita condivisa con i nostri alunni. Una decisione che condiziona totalmente la nostra vita e il nostro futuro. Non sappiamo dove saremo a settembre e i nostri ragazzi che sono i più fragili ogni anno sono costretti a ricominciare da capo aggiungendo difficoltà a difficoltà. Una decisione, infine iniqua, perchè altri nostri colleghi con i nsotri stessi titoli hanno potuto rimanere nelle graduatorie solo perchè, a livello alfabetico, sono riusciti ad avere i riconoscimenti prima della sentenza di dicembre». Commoventi le letterine scritte da alcuni alunni al sindaco in difesa delle proprei maestre».
Clarissa Brusati