«Insieme per il Faraggiana, si può»

«Insieme per il Faraggiana, si può»
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NOVARA - Tutti concordi. Uscire dal cinema Vip con un impegno comune. Quello di unire le forze e produrre un progetto per il futuro del Faraggiana. Così si è concluso mercoledì sera a Novara l’happening in favore del teatro novarese organizzato dal regista Vanni Vallino: hanno aderito all’appello numerosi esponenti del mondo culturale cittadino. Sono sfilati sul palco per fare proposte, lanciare idee, promuovere iniziative comuni.Nel calderone è entrato di tutto: osservazioni pertinenti, dichiarazioni d’amore per Novara (e la cultura), riflessioni e proposte, ma anche qualche inesattezza (un esempio, il Coccia non è un ente lirico, ma un teatro di tradizione…). Ad ascoltare la voce della Cultura novarese c’erano i diretti interessati ovvero il Comune di Novara con il vice sindaco Nicola Fonzo, gli assessori Paola Turchelli, Marco Bozzola e Sara Paladini. In sala anche Alessandro Canelli, consigliere comunale della Lega, già assessore alla Cultura della Provincia. Teatro? Cinema? Addirittura multisala? O ancora teatro cinema? Le ultime uscite dell’Amministrazione comunale («a Novara non possono esserci due teatri», ha detto Turchelli, anche se il testamento di Raffaello Faraggiana vincola l’utilizzo dello spazio, parlando di teatro) hanno scatenato il dibattito sui social. Una serata in favore del Faraggiana e non contro qualcuno, come aveva premesso Vanni Vallino. A lui la regia della serata: «Organizzando la serata abbiamo scommesso sull’interesse culturale dimostrato dalla città. L’obiettivo era riempire la platea. Ci siamo riusciti». E ancora: «Vogliamo cercare di salvare il Teatro Faraggiana non tanto e non solo da una multisala ma dal fatto di darlo in gestione a esterni, come sta avvenendo nella nostra città. All'Amministrazione comunale chiediamo solo una cosa. Pubblicate il bando ma dateci la possibilità di partecipare, con una scadenza fissata almeno a maggio: altrimenti non riusciremo a realizzare quello che abbiamo in mente». E mentre due giovani artiste, Marta e Sara, realizzano un quadro che diventerà il simbolo del progetto, sul palco sfilano le voci a favore del Faraggiana da Lucilla Giagnoni, attrice e autrice, a Mario Tosi esercente di cinema ed ex gestore del Faraggiana fino al 1999.

NOVARA - Tutti concordi. Uscire dal cinema Vip con un impegno comune. Quello di unire le forze e produrre un progetto per il futuro del Faraggiana. Così si è concluso mercoledì sera a Novara l’happening in favore del teatro novarese organizzato dal regista Vanni Vallino: hanno aderito all’appello numerosi esponenti del mondo culturale cittadino. Sono sfilati sul palco per fare proposte, lanciare idee, promuovere iniziative comuni.Nel calderone è entrato di tutto: osservazioni pertinenti, dichiarazioni d’amore per Novara (e la cultura), riflessioni e proposte, ma anche qualche inesattezza (un esempio, il Coccia non è un ente lirico, ma un teatro di tradizione…). Ad ascoltare la voce della Cultura novarese c’erano i diretti interessati ovvero il Comune di Novara con il vice sindaco Nicola Fonzo, gli assessori Paola Turchelli, Marco Bozzola e Sara Paladini. In sala anche Alessandro Canelli, consigliere comunale della Lega, già assessore alla Cultura della Provincia. Teatro? Cinema? Addirittura multisala? O ancora teatro cinema? Le ultime uscite dell’Amministrazione comunale («a Novara non possono esserci due teatri», ha detto Turchelli, anche se il testamento di Raffaello Faraggiana vincola l’utilizzo dello spazio, parlando di teatro) hanno scatenato il dibattito sui social. Una serata in favore del Faraggiana e non contro qualcuno, come aveva premesso Vanni Vallino. A lui la regia della serata: «Organizzando la serata abbiamo scommesso sull’interesse culturale dimostrato dalla città. L’obiettivo era riempire la platea. Ci siamo riusciti». E ancora: «Vogliamo cercare di salvare il Teatro Faraggiana non tanto e non solo da una multisala ma dal fatto di darlo in gestione a esterni, come sta avvenendo nella nostra città. All'Amministrazione comunale chiediamo solo una cosa. Pubblicate il bando ma dateci la possibilità di partecipare, con una scadenza fissata almeno a maggio: altrimenti non riusciremo a realizzare quello che abbiamo in mente». E mentre due giovani artiste, Marta e Sara, realizzano un quadro che diventerà il simbolo del progetto, sul palco sfilano le voci a favore del Faraggiana da Lucilla Giagnoni, attrice e autrice, a Mario Tosi esercente di cinema ed ex gestore del Faraggiana fino al 1999.

Eleonora Groppetti

Leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di lunedì 9 febbraio 2015

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