«L’housing sociale è una necessità»

«L’housing sociale è una necessità»
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NOVARA - «Ritengo che la città abbia bisogno di un cambio di passo per tornare a crescere e che il governo vada sottratto alla morta gora in cui l’ha fatto cadere il centrosinistra in questi ultimi cinque anni». Il sindaco Alessandro Canelli, intervistato durante la campagna elettorale aveva usato una dotta espressione della Divina Commedia per definire Novara, secondo il suo punto di vista, «città ferma e sprofondata in una palude». Diventato sindaco, da sei mesi sta lavorando insieme ai suoi assessori per la costruzione della città che ha in mente. Ricordiamo, sintetizzando quanto da lui è stato espresso in diversi momenti, che Canelli ha parlato di «una città che sia capace di riscattarsi da un impoverimento industriale e di ripartire puntando con decisione all’innovazione, alla ricerca, alla riqualificazione urbana. Una città che sappia guardare all’area milanese relativamente allo sviluppo di servizi e imprese, ma pure al Piemonte nord orientale per la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari. Speciale attenzione va posta alla realizzazione della Città della salute, complesso sanitario che porterà ingenti investimenti e una ricaduta economica positiva per tutto l’indotto».

Il rilancio di una città ha come base di partenza la pianificazione urbanistica, ossia la progettazione dello spazio urbano e la pianificazione organica delle modificazioni che la città ha subito nel tempo, al fine di rispondere ai nuovi bisogni. Le deleghe al governo del territorio (grandi infrastrutture, urbanistica, edilizia privata e riqualificazione urbana delle periferie) sono state affidate a Federica Borreani, architetto, assessore tecnico non di origine elettiva. Le abbiamo chiesto di tracciare un bilancio del lavoro svolto nei primi sei mesi di mandato e in sostanza quali provvedimenti stia mettendo in campo per innescare quel cambio di passo auspicato dal sindaco.

«Il primo intervento ha riguardato la definizione dello stato dell’arte dell’assessorato e la determinazione delle linee guida. Abbiamo creato – ha spiegato - uno staff all’interno del settore, al fine di poter censire una mappatura dei frammenti della città o degli spazi vuoti, aggiornata nelle sue criticità urbane, soprattutto delle aree dismesse di proprietà del Comune e sono state prese in considerazione anche le aree produttive da migliorare. Ho voluto incontrare i responsabili degli ordini professionali, dei collegi della filiera dell’edilizia e le associazioni di categoria per una collaborazione e sulla base di questo è in via di definizione una schedatura, necessaria per individuare i temi e avere le argomentazioni al momento giusto quando vengono indetti i bandi. La necessità di farsi trovare pronti - ha aggiunto - emerge proprio dall’esperienza che abbiamo fatto dovendo partecipare al bando per la riqualificazione delle periferie, che scadeva il 31 agosto, poco più di due mesi dal nostro insediamento, lo abbiamo fatto in collaborazione con l’assessorato ai lavori pubblici, con impegno ma non senza difficoltà».

Mariateresa Ugazio

Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 14 gennaio 2017

NOVARA - «Ritengo che la città abbia bisogno di un cambio di passo per tornare a crescere e che il governo vada sottratto alla morta gora in cui l’ha fatto cadere il centrosinistra in questi ultimi cinque anni». Il sindaco Alessandro Canelli, intervistato durante la campagna elettorale aveva usato una dotta espressione della Divina Commedia per definire Novara, secondo il suo punto di vista, «città ferma e sprofondata in una palude». Diventato sindaco, da sei mesi sta lavorando insieme ai suoi assessori per la costruzione della città che ha in mente. Ricordiamo, sintetizzando quanto da lui è stato espresso in diversi momenti, che Canelli ha parlato di «una città che sia capace di riscattarsi da un impoverimento industriale e di ripartire puntando con decisione all’innovazione, alla ricerca, alla riqualificazione urbana. Una città che sappia guardare all’area milanese relativamente allo sviluppo di servizi e imprese, ma pure al Piemonte nord orientale per la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari. Speciale attenzione va posta alla realizzazione della Città della salute, complesso sanitario che porterà ingenti investimenti e una ricaduta economica positiva per tutto l’indotto».

Il rilancio di una città ha come base di partenza la pianificazione urbanistica, ossia la progettazione dello spazio urbano e la pianificazione organica delle modificazioni che la città ha subito nel tempo, al fine di rispondere ai nuovi bisogni. Le deleghe al governo del territorio (grandi infrastrutture, urbanistica, edilizia privata e riqualificazione urbana delle periferie) sono state affidate a Federica Borreani, architetto, assessore tecnico non di origine elettiva. Le abbiamo chiesto di tracciare un bilancio del lavoro svolto nei primi sei mesi di mandato e in sostanza quali provvedimenti stia mettendo in campo per innescare quel cambio di passo auspicato dal sindaco.

«Il primo intervento ha riguardato la definizione dello stato dell’arte dell’assessorato e la determinazione delle linee guida. Abbiamo creato – ha spiegato - uno staff all’interno del settore, al fine di poter censire una mappatura dei frammenti della città o degli spazi vuoti, aggiornata nelle sue criticità urbane, soprattutto delle aree dismesse di proprietà del Comune e sono state prese in considerazione anche le aree produttive da migliorare. Ho voluto incontrare i responsabili degli ordini professionali, dei collegi della filiera dell’edilizia e le associazioni di categoria per una collaborazione e sulla base di questo è in via di definizione una schedatura, necessaria per individuare i temi e avere le argomentazioni al momento giusto quando vengono indetti i bandi. La necessità di farsi trovare pronti - ha aggiunto - emerge proprio dall’esperienza che abbiamo fatto dovendo partecipare al bando per la riqualificazione delle periferie, che scadeva il 31 agosto, poco più di due mesi dal nostro insediamento, lo abbiamo fatto in collaborazione con l’assessorato ai lavori pubblici, con impegno ma non senza difficoltà».

Mariateresa Ugazio

Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 14 gennaio 2017

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