L’ultimo saluto allo chef ghemmese Daniele Preda, aveva 67 anni
Si sono svolti martedì pomeriggio 16 gennaio i funerali dello chef Daniele Preda, deceduto a 67 anni. E’ stato uno dei nomi più importanti della ristorazione italiana e ha contribuito a fare conoscere l’arte della cucina italiana nel mondo. Cuoco eccellente e abile docente all’Istituto Alberghiero “Erminio Maggia” di Stresa, per oltre quarant’anni si è dedicato all’insegnamento ai giovani cuochi, che lo ricordano ancora oggi con benevolenza e stima. Oltre alle doti professionali gli vanno riconosciute anche quelle umane di disponibilità e sensibilità. Non va dimenticata la sua lungimiranza: in un’epoca di grandi cambiamenti, è stato tra i primi a capire che anche la cucina avrebbe dovuto evolversi, aprirsi alla gente e promuovere l’arte culina
Si sono svolti martedì pomeriggio 16 gennaio i funerali dello chef Daniele Preda, deceduto a 67 anni. E’ stato uno dei nomi più importanti della ristorazione italiana e ha contribuito a fare conoscere l’arte della cucina italiana nel mondo. Cuoco eccellente e abile docente all’Istituto Alberghiero “Erminio Maggia” di Stresa, per oltre quarant’anni si è dedicato all’insegnamento ai giovani cuochi, che lo ricordano ancora oggi con benevolenza e stima. Oltre alle doti professionali gli vanno riconosciute anche quelle umane di disponibilità e sensibilità. Non va dimenticata la sua lungimiranza: in un’epoca di grandi cambiamenti, è stato tra i primi a capire che anche la cucina avrebbe dovuto evolversi, aprirsi alla gente e promuovere l’arte culinaria. A tale scopo nel 1980 insieme a Luigi Bacchetta, Dario Temporelli e Piero Temporelli fu tra i fondatori l’Associazione Cuochi Alto e Basso Novarese (e del Vco, quando divenne provincia) con grande adesione e collaborazione da parte di tanti colleghi. Un sodalizio che diede vita a diverse iniziative promozionali e benefiche di successo. Executive Chef della Federazione Italiana Cuochi, era punto di riferimento nel mondo della ristorazione. Importante anche il suo ruolo di ambasciatore e promotore della cucina italiana e locale all’estero e soprattutto in Giappone. Dal 2002 era consigliere di Hospes il Centro Studi Turistico Alberghiero, e membro dell’Ordine Maestri di cucina. Nel 2011 è stato inoltre insignito della prestigiosa stella d’oro alla professionalità "Auguste Escoffier".
Il rito funebre si è tenuto nella gremita chiesa parrocchiale Beata Vergine Assunta officiato dal parroco don Piero Villa. Sulla bara il cappello bianco da chef, stemmi e riconoscimenti. Il paese, di cui era stato consigliere comunale, si è mobilitato per l’illustre cittadino, presenti il sindaco Davide Temporelli con l’amministrazione comunale e l’Associazione Turistica – Pro Loco Ghemme. Una schiera di alcune decine di cuochi in divisa da tutto Piemonte ha accompagnato il corteo, ma anche altrettanti colleghi in borghese. Al termine del rito funebre il saluto dell’Associazione Cuochi, della Scuola Alberghiera e dell’Hospes.
Eraldo Guglielmetti