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La battaglia come il 23 marzo 1849: a Borgolavezzaro la tradizionale manifestazione

La battaglia come il 23 marzo 1849: a Borgolavezzaro la tradizionale manifestazione
Altro 27 Marzo 2017 ore 12:30

Un paio di giorni, o forse anche di più, passati a scrutare il cielo. Pioverà, non pioverà? Del resto la storia insegna che molto spesso l’esito di scontri bellici del passato è stato, se non proprio deciso, almeno influenzato dalle condizioni atmosferiche e, in seconda battuta, da quelle del terreno del campo di battaglia. Se le prime due settimane di giugno del 1815 non fossero state decisamente piovose nella regione a sud di Bruxelles (rendendo di conseguenza fangoso il terreno anche nella zona di Waterloo) probabilmente la storia avrebbe potuto prendere una piega diversa… Siamo nel campo delle ipotesi, anche perché oggi non ci sono più un Napoleone e un duca di Wellington a fronteggiarsi; e neppure un feldmaresciallo Radetzky da una parte e il suo omologo polacco Chrzanowski (messo da Carlo Alberto a capo del suo esercito per l’esistente rivalità fra i generali piemontesi) dall’altra. Oggi, per fortuna, le rievocazioni storiche come quella andata in scena nel pomeriggio di ieri nel bosco dell’Arbogna a Borgolavezzaro (tradizionale appuntamento celebrativo nella ricorrenza del 23 marzo 1849, clou delle manifestazioni di “Novara Risorgimentale 2017”), rientrano nel campo dello “spettacolo”. E come tale si devono svolgere “solo” in determinate condizioni. Fortunatamente il pericolo pioggia, da ieri mattina e con il progredire della giornata, è stato scongiurato, così che i gruppi storici hanno potuto esibirsi, allestendo gli accampamenti, sfilando e assolvendo ai loro obblighi militari nel pomeriggio. Per la soddisfazione del pubblico, ancora una volta intervenuto numeroso.

Sempre nell'ambito di “Novara Risorgimentale 2017” sabato 25 marzo alla Barriera Albertina di Novara, è stata inaugurata  la mostra che ha aperto i festeggiamenti  curati dalla sezione di Novara dell’Associazione Nazionale Alpini  in occasione delle celebrazioni legate al centenario  della scomparsa del generale Cesare Magnani Ricotti, considerato il “papà” degli Alpini per averne favorito la costituzione in corpo nel 1872 quando era ministro della Guerra. La mostra, aperta fino al 2 aprile ogni giorno dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 (ingresso libero, per prenotare visite guidate di gruppi e scolaresche contattare la sezione Ana Novara al cell: 3341166282), è dedicata alla figura di  Magnani Ricotti, alla Guerra 1915-1918 e alla storia degli Alpini. Al taglio del nastro, oltre ad una nutrita delegazione della sezione Ana Novara guidata dal presidente Antonio Palombo, erano presenti tra gli altri il Prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo, la presidente dell'Istituto Nastro Azzurro Novara e Vco Maria Lucia Taglioni, Giuseppe Del Re discendente del generale Magnani Ricotti, il presidente della Società Storica Novarese Paolo Cirri. Ha poi visitato la mostra il sindaco di Novara, Alessandro Canelli:  «Tra i pezzi pregiati sono esposte le lettere spedite da Magnani Ricotti dalla Crimea al fratello Carlo, che fu sindaco di Novara, alla sorella Lucietta oltre al labaro nazionale con 216 medaglie d'oro in ricordo degli Alpini caduti».

Filippo Bezio
Luca Mattioli

Un paio di giorni, o forse anche di più, passati a scrutare il cielo. Pioverà, non pioverà? Del resto la storia insegna che molto spesso l’esito di scontri bellici del passato è stato, se non proprio deciso, almeno influenzato dalle condizioni atmosferiche e, in seconda battuta, da quelle del terreno del campo di battaglia. Se le prime due settimane di giugno del 1815 non fossero state decisamente piovose nella regione a sud di Bruxelles (rendendo di conseguenza fangoso il terreno anche nella zona di Waterloo) probabilmente la storia avrebbe potuto prendere una piega diversa… Siamo nel campo delle ipotesi, anche perché oggi non ci sono più un Napoleone e un duca di Wellington a fronteggiarsi; e neppure un feldmaresciallo Radetzky da una parte e il suo omologo polacco Chrzanowski (messo da Carlo Alberto a capo del suo esercito per l’esistente rivalità fra i generali piemontesi) dall’altra. Oggi, per fortuna, le rievocazioni storiche come quella andata in scena nel pomeriggio di ieri nel bosco dell’Arbogna a Borgolavezzaro (tradizionale appuntamento celebrativo nella ricorrenza del 23 marzo 1849, clou delle manifestazioni di “Novara Risorgimentale 2017”), rientrano nel campo dello “spettacolo”. E come tale si devono svolgere “solo” in determinate condizioni. Fortunatamente il pericolo pioggia, da ieri mattina e con il progredire della giornata, è stato scongiurato, così che i gruppi storici hanno potuto esibirsi, allestendo gli accampamenti, sfilando e assolvendo ai loro obblighi militari nel pomeriggio. Per la soddisfazione del pubblico, ancora una volta intervenuto numeroso.

Sempre nell'ambito di “Novara Risorgimentale 2017” sabato 25 marzo alla Barriera Albertina di Novara, è stata inaugurata  la mostra che ha aperto i festeggiamenti  curati dalla sezione di Novara dell’Associazione Nazionale Alpini  in occasione delle celebrazioni legate al centenario  della scomparsa del generale Cesare Magnani Ricotti, considerato il “papà” degli Alpini per averne favorito la costituzione in corpo nel 1872 quando era ministro della Guerra. La mostra, aperta fino al 2 aprile ogni giorno dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 (ingresso libero, per prenotare visite guidate di gruppi e scolaresche contattare la sezione Ana Novara al cell: 3341166282), è dedicata alla figura di  Magnani Ricotti, alla Guerra 1915-1918 e alla storia degli Alpini. Al taglio del nastro, oltre ad una nutrita delegazione della sezione Ana Novara guidata dal presidente Antonio Palombo, erano presenti tra gli altri il Prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo, la presidente dell'Istituto Nastro Azzurro Novara e Vco Maria Lucia Taglioni, Giuseppe Del Re discendente del generale Magnani Ricotti, il presidente della Società Storica Novarese Paolo Cirri. Ha poi visitato la mostra il sindaco di Novara, Alessandro Canelli:  «Tra i pezzi pregiati sono esposte le lettere spedite da Magnani Ricotti dalla Crimea al fratello Carlo, che fu sindaco di Novara, alla sorella Lucietta oltre al labaro nazionale con 216 medaglie d'oro in ricordo degli Alpini caduti».

Filippo Bezio
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