: la lettera del partigiano di Borgomanero al Governo Draghi
Il partigiano Masssiccio, 93 anni, ha scritto una lettera aperta per il nuovo governo.
Il partigiano Massiccio di Borgomanero ha scritto una lettera aperta per il nuovo Governo Draghi.
La lettera aperta del partigiano Massiccio per il Governo Draghi
E’ con il cambio tra i Governi Conte e quello di Mario Draghi, che si sta delineando nelle ore in cui questo articolo è in fase di stesura, rispondendo agli annunci dei TG nazionali si leva da Borgomanero la voce del partigiano Massiccio (al secolo Alessandro Maiocchi) della brigata «Pizio Greta» e fondatore (assieme alla moglie Ombretta Valsesia) della Federazione Italiana Volontari della Libertà, della quale ha portato il labaro a ogni manifestazione pubblica cui ha partecipato, e autore di numerose pubblicazioni sulla Resistenza, che con una lettera aperta ha voluto esprimere pubblicamente una richiesta al nuovo esecutivo: «Abbiamo combattuto per la libertà - scrive Massiccio, 93 anni - che è l’anima della nostra Costituzione, dove il valore della vita e del lavoro sono i capisaldi. Il lavoro in particolare, fondamento della Repubblica, non deve mai mancare al popolo, perché è lo strumento fondamentale per rendere la vita degna di essere vissuta. Il Governo dimissionario ha faticosamente gestito la pandemia e messo in difficoltà il popolo italiano. Per fortuna il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto e ha detto e fatto delle cose meravigliose. Il suo discorso l’ho ascoltato in piedi, anche se faccio fatica, alla mia età, a sorreggermi. Ma prima di chiudere gli occhi vorrei vedere un Governo unitario, di tutti gli Italiani insieme, come quello che si fece dopo la seconda guerra mondiale, con gente capace come il sindaco di Borgomanero, Sergio Bossi, che sta governando bene la nostra città».