La Polstrada nelle scuole per insegnare la “cultura della sicurezza”
Concluso la consueta campagna della Polizia stradale di Novara nelle scuole, nell’ambito della sicurezza stradale. Quest’anno -spiega il comandante, vicequestore Luciana Giorgi - si è affrontato innanzitutto il Progetto “Biciscuola” all’Istituto comprensivo di Lesa, con le classi seconda e quinta della scuola primaria, in cui si sono affrontate tematiche specifiche per chi si avvicina al mondo dell’utente della strada, quello più debole (pedone e bicicletta) in qualità di utente primario e quello del trasportato su veicoli a due ruote o in auto, come utente secondario. Si è parlato nello specifico di corretto utilizzo dei sistemi di ritenuta e dell’uso del casco sui veicoli a due ruote, anche sulla bicicletta. Si è affrontato con chiarezza l’argomento della propria incolumità, prima delle regole della strada: aver ragione in un incidente non significa non farsi male! Sono state proiettate diapositive raffiguranti la segnaletica stradale, in particolare quella relativa alle bici. Sono state effettuate simulazioni di circolazione stradale, partendo dal caos per giungere a una circolazione ordinata grazie alla presenza di “regole”. Si è puntato molto sull’importanza delle regole sia in ambito scolastico che nella vita quotidiana per poi giungere alle regole della strada.
Come per gli anni precedenti, la Polizia stradale è poi scesa in campo per il Progetto Icaro 2016, fiore all’occhiello nella comunicazione coi giovani, progetto innovativo e coinvolgente, "tendente alla creazione di una cultura mirata alla salvaguardia della vita nell’ambito della sicurezza stradale, cercando di sradicare, con un approccio semplice ed intuitivo quelle condotte di guida pericolose che il più delle volte sfociano in eventi infortunistici".
Il target di questa 16° edizione del Progetto Icaro è stato quello delle classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, in particolare per le 3e medie e le 4e e 5e superiori. La didattica formativa è stata estesa agli interi plessi scolastici, per una serie di incontri mirati durante i quali sono stati affrontati temi specifici, con visione di filmati relativi a veri incidenti stradali ripresi da telecamere presenti su veicoli pubblici in servizio di linea, rappresentanti errati comportamenti tipici dei pedoni e dei conducenti di veicoli a due ruote. L’obiettivo è far ragionare i giovani sugli attraversamenti dei pedoni tra due autobus, quando non sono visibili dagli altri automobilisti; su attraversamenti pedonali alla guida di velocipedi; alla guida contromano; agli slalom col ciclomotore tra veicoli in lento movimento e veicoli che omettono precedenza…
Nel corso degli incontri, oltre a vedere i video sulla sicurezza stradale, i ragazzi hanno partecipato attivamente mediante la compilazione di questionari predisposti dal Servizio Polizia stradale del Ministero dell’Interno, in collaborazione con la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Gli elaborati prodotti dagli alunni saranno trasmessi alla Facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza, con la quale la Polizia stradale da diversi anni collabora per lo studio di tecniche e metodologie sempre più incisive ed efficaci, volte a promuovere l’interazione sinergica tra cittadini ed Istituzioni deputate a garantire la sicurezza della circolazione stradale.
Con i ragazzi della scuola secondaria di primo grado è stato organizzato un ulteriore incontro a cui hanno partecipato anche i genitori a cui sono stati mostrati ulteriori video di incidenti, per lo più in autostrada, per mettere in risalto le condotte di guida errate per distrazione o per eccessiva velocità.
Ai ragazzi della scuola secondaria di secondo grado, in procinto di conseguire la patente di guida , o appena conseguita, si è fatto notare quanto sia importante l’uso delle cinture di sicurezza, anche nei posti posteriori. Nello specifico si è fatto ricorso alla proiezione di video relativi a prove di crash-test in cui si notavano gli effetti catastrofici per incidenti a soli 70km/h in cui i passeggeri del sedile posteriore venivano proiettati in avanti, in particolare i bambini.
Ogni intervento dei due progetti è stato organizzato avendo ben chiaro l’obiettivo di creare un nuovo iter formativo per i futuri fruitori della strada. Dal bambino che, iniziando un cammino di crescita nella conoscenza delle regole della strada sin da piccolo, avrà modo di metabolizzare quali possano essere le insidie della circolazione stradale per essere pronto, nel momento in cui deciderà di conseguire la patente.
Relatori degli interventi sono stati l’assistente capo Gian Vittorio Sticchi e l’assistente capo Andrea Di Girolamo, della Stradale di Novara con interventi nellascuola primaria di Lesa, per il progetto Biciscuola, e nell’Istituto Ipsia Bellini di Novara per la scuola secondaria di secondo grado. Personale della Sottosezione di Romagnano Sesia - l’assistente capo Gianluca Valeri e l’assistente capo Juri Salceti - è invece intervenuto nella scuola secondaria di primo grado di Romagnano Sesia.
p.v.
Concluso la consueta campagna della Polizia stradale di Novara nelle scuole, nell’ambito della sicurezza stradale. Quest’anno -spiega il comandante, vicequestore Luciana Giorgi - si è affrontato innanzitutto il Progetto “Biciscuola” all’Istituto comprensivo di Lesa, con le classi seconda e quinta della scuola primaria, in cui si sono affrontate tematiche specifiche per chi si avvicina al mondo dell’utente della strada, quello più debole (pedone e bicicletta) in qualità di utente primario e quello del trasportato su veicoli a due ruote o in auto, come utente secondario. Si è parlato nello specifico di corretto utilizzo dei sistemi di ritenuta e dell’uso del casco sui veicoli a due ruote, anche sulla bicicletta. Si è affrontato con chiarezza l’argomento della propria incolumità, prima delle regole della strada: aver ragione in un incidente non significa non farsi male! Sono state proiettate diapositive raffiguranti la segnaletica stradale, in particolare quella relativa alle bici. Sono state effettuate simulazioni di circolazione stradale, partendo dal caos per giungere a una circolazione ordinata grazie alla presenza di “regole”. Si è puntato molto sull’importanza delle regole sia in ambito scolastico che nella vita quotidiana per poi giungere alle regole della strada.
Come per gli anni precedenti, la Polizia stradale è poi scesa in campo per il Progetto Icaro 2016, fiore all’occhiello nella comunicazione coi giovani, progetto innovativo e coinvolgente, "tendente alla creazione di una cultura mirata alla salvaguardia della vita nell’ambito della sicurezza stradale, cercando di sradicare, con un approccio semplice ed intuitivo quelle condotte di guida pericolose che il più delle volte sfociano in eventi infortunistici".
Il target di questa 16° edizione del Progetto Icaro è stato quello delle classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, in particolare per le 3e medie e le 4e e 5e superiori. La didattica formativa è stata estesa agli interi plessi scolastici, per una serie di incontri mirati durante i quali sono stati affrontati temi specifici, con visione di filmati relativi a veri incidenti stradali ripresi da telecamere presenti su veicoli pubblici in servizio di linea, rappresentanti errati comportamenti tipici dei pedoni e dei conducenti di veicoli a due ruote. L’obiettivo è far ragionare i giovani sugli attraversamenti dei pedoni tra due autobus, quando non sono visibili dagli altri automobilisti; su attraversamenti pedonali alla guida di velocipedi; alla guida contromano; agli slalom col ciclomotore tra veicoli in lento movimento e veicoli che omettono precedenza…
Nel corso degli incontri, oltre a vedere i video sulla sicurezza stradale, i ragazzi hanno partecipato attivamente mediante la compilazione di questionari predisposti dal Servizio Polizia stradale del Ministero dell’Interno, in collaborazione con la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Gli elaborati prodotti dagli alunni saranno trasmessi alla Facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza, con la quale la Polizia stradale da diversi anni collabora per lo studio di tecniche e metodologie sempre più incisive ed efficaci, volte a promuovere l’interazione sinergica tra cittadini ed Istituzioni deputate a garantire la sicurezza della circolazione stradale.
Con i ragazzi della scuola secondaria di primo grado è stato organizzato un ulteriore incontro a cui hanno partecipato anche i genitori a cui sono stati mostrati ulteriori video di incidenti, per lo più in autostrada, per mettere in risalto le condotte di guida errate per distrazione o per eccessiva velocità.
Ai ragazzi della scuola secondaria di secondo grado, in procinto di conseguire la patente di guida , o appena conseguita, si è fatto notare quanto sia importante l’uso delle cinture di sicurezza, anche nei posti posteriori. Nello specifico si è fatto ricorso alla proiezione di video relativi a prove di crash-test in cui si notavano gli effetti catastrofici per incidenti a soli 70km/h in cui i passeggeri del sedile posteriore venivano proiettati in avanti, in particolare i bambini.
Ogni intervento dei due progetti è stato organizzato avendo ben chiaro l’obiettivo di creare un nuovo iter formativo per i futuri fruitori della strada. Dal bambino che, iniziando un cammino di crescita nella conoscenza delle regole della strada sin da piccolo, avrà modo di metabolizzare quali possano essere le insidie della circolazione stradale per essere pronto, nel momento in cui deciderà di conseguire la patente.
Relatori degli interventi sono stati l’assistente capo Gian Vittorio Sticchi e l’assistente capo Andrea Di Girolamo, della Stradale di Novara con interventi nellascuola primaria di Lesa, per il progetto Biciscuola, e nell’Istituto Ipsia Bellini di Novara per la scuola secondaria di secondo grado. Personale della Sottosezione di Romagnano Sesia - l’assistente capo Gianluca Valeri e l’assistente capo Juri Salceti - è invece intervenuto nella scuola secondaria di primo grado di Romagnano Sesia.
p.v.