La protesta dei bollettini torna in tv

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GHEMME - La protesta dei bollettini torna sulle reti della tv di Stato. Martedì sera ad interessarsene, con un collegamento in diretta proprio da Ghemme,la trasmissione “Mi manda Rai 3” condotta da Salvo Sottile. La protesta è andata in onda poco dopo le 22.30 e dell’argomento si è parlato con ospiti in studio e testimonianze dirette di persone coinvolte. La vicenda è ormai nota: le persone che afferivano alla propria tabaccheria di fiducia pagavano i bollettini per tempo ma sembrerebbe che tali soldi non siano mai arrivati agli enti a cui erano destinati. Protagonisti della class action sono 500 utenti, per un totale di oltre 300mila euro praticamente spariti nel nulla; a questi si aggiungono interessi di mora e via dicendo.
Tra i malcapitati c’è Sabina De Milito, che spiega: «Ciascuno di noi deve pagare alla Regione 

GHEMME - La protesta dei bollettini torna sulle reti della tv di Stato. Martedì sera ad interessarsene, con un collegamento in diretta proprio da Ghemme,la trasmissione “Mi manda Rai 3” condotta da Salvo Sottile. La protesta è andata in onda poco dopo le 22.30 e dell’argomento si è parlato con ospiti in studio e testimonianze dirette di persone coinvolte. La vicenda è ormai nota: le persone che afferivano alla propria tabaccheria di fiducia pagavano i bollettini per tempo ma sembrerebbe che tali soldi non siano mai arrivati agli enti a cui erano destinati. Protagonisti della class action sono 500 utenti, per un totale di oltre 300mila euro praticamente spariti nel nulla; a questi si aggiungono interessi di mora e via dicendo.
Tra i malcapitati c’è Sabina De Milito, che spiega: «Ciascuno di noi deve pagare alla Regione dai 200 ai 2mila euro; ad alcuni hanno tagliato le utenze. Il tabaccaio ha riferito di essere stato a sua volta ingannato, ma secondo noi deve comunque assumersi la responsabilità di questa vicenda nei confronti della Regione, che invece chiede a noi di pagare ancora». Giuliana Furini ha pagato nove bolli auto e un canone tv nella tabaccheria ma ha capito solo dopo che qualcosa non quadrava: «Ho ricevuto un bollettino della Regione lo scorso anno e mi sono recata all’Agenzia delle Entrate dove ho appurato che i miei soldi non erano mai arrivati e che dunque, risultavo evasore fiscale da cinque anni». Una volta chieste spiegazioni, il tabaccaio ha garantito alla donna che sarebbe bastato inviare un fax della ricevuta per risolvere il problema: «Così non è stato», rimarca Furini. Durante la diretta su Rai Tre anche l’associazione italiana che riunisce i tabaccai ha confermato di volersi costituire parte civile nella vicenda. Vicenda che potrebbe proiettare ombre su tantissime tabaccherie. Francesca Tosalli è titolare dim una lavanderia: è lei che sta raccogliendo le adesioni alla class action. La sua testimonianza: «Avevo pagato due bolli auto nel 2014, dei quali ho ricevuto i solleciti di pagamento lo scorso settembre. Il primo bollo da 182 euro, a causa degli interessi di mora maturati, è salito 242; mentre il secondo da 113euro è stato maggiorato fino a 159 euro. Per cui più di 100 euro di interessi e mora». La vicenda è seguita legalmente dall’avvocato Luigi Rodini.

Paolo Usellini

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