Linee di indirizzo per l’applicazione del nuovo Isee

Linee di indirizzo per l’applicazione del nuovo Isee
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E’ stato siglato oggi il protocollo di intesa tra il presidente di Anci Piemonte Andrea Ballarè, quello della lega delle Autonomie locali, Francesco Casciano e i segretari regionali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil regionali (Claudio Stacchini, Sergio Melis e Sergio Lo Grasso) sulle linee di indirizzo per l’applicazione del nuovo Isee. Si tratta di un passo significativo che definisce le nuove soglie di accesso Isee.

“Obiettivo che il Protocollo intende raggiungere – dicono insieme i firmatari dell’intesa -  è quello di garantire la difesa di quelle fasce di lavoratori, pensionati e cittadini tutti, che utilizzano l’Isee per la concessione dei benefici spettanti alle fasce economicamente più deboli. L’obiettivo è da raggiungersi anche ridisegnando le soglie di esenzione e rivedendo la compartecipazione al costo del servizio.”

La modifica della platea dei beneficiari delle agevolazioni, così come gli effetti sul bilancio dei Comuni, prodotti dai nuovi meccanismi di calcolo dell’Isee, non sono prevedibili senza un efficace lavoro di simulazione, che può essere realizzato congiuntamente da Amministrazioni ed Organizzazioni Sindacali anche utilizzando l’attuale fase di transizione fino a luglio 2015, per mettere a confronto vecchia e nuova Isee (mensa, rette, trasporti, ecc.).

“Il prolungarsi della crisi – hanno sottolineato Ballarè, Casciano, Stacchini, Melis e Lo Grasso -  ha esteso l’area di povertà e di deprivazione materiale, con un aumento grave delle diseguaglianze. L’Isee deve rappresentare una barriera protettiva per queste fasce più deboli, è per questo che la soglia di esenzione da ogni compartecipazione non dovrebbe essere inferiore all’indice di “Povertà Relativa” Istat, con un adeguamento che può essere realizzato ogni anno in sede di predisposizione del bilancio, e che per il 2015 è di circa 8.500 euro di Isee.”

La progressione della fasce di reddito Isee deve tutelare le famiglie che sono più vulnerabili ed esposte al rischio di impoverimento. Ormai anche il lavoro non è più di per sé garanzia per una vita dignitosa per sé e per la propria famiglia. Il rischio di povertà si è esteso fino a colpire molte persone che hanno un lavoro.

Per questo è opportuno che le agevolazioni per l’accesso ai servizi, comprendano le famiglie con redditi Isee di 16/18.000 euro.

“Un altro passo da fare nella definizione delle fasce dell’Isee – dicono ancora i sottoscrittori - è quello di superare il sistema degli “scalini” legati agli scaglioni di reddito che delimitano le fasce e le corrispondenti aliquote. L’inconveniente è palese perché basta la differenza di 1 solo euro, in prossimità della soglia tra uno scaglione ed un altro, per determinare una forte disparità di trattamento tra redditi e situazioni praticamente identiche.”

L’ostacolo è superabile attraverso il ricorso ad altri metodi capaci di garantire maggiore progressività, come la “Tariffa Lineare” che cancella i salti tra gli scaglioni di reddito, oppure aumentando gli scalini in modo da ridurre notevolmente gli effetti negativi.

I regolamenti dovranno anche normare la durata temporale di validità dell’Isee per singole prestazioni, prevedendo l’estensione della loro validità alla cadenza periodica del servizio. Ad esempio, nel caso dei servizi scolastici, che hanno scadenza diversa da quella stabilita dalla legge per l’Isee si potrà stabilire il termine della validità con la chiusura dell’anno scolastico. 

La legge, infine, introduce una novità importante con l’Isee Corrente, accogliendo l’esperienza che abbiamo sperimentato in Piemonte con gli accordi tra Anci, Lega delle Autonomie Locali e Cgil-Cisl-Uil sull’Isee Istantaneo, nel tentativo di dare risposta a chi, colpito in prima persona dalla crisi, necessita di risposte immediate al variare del suo reddito. L’Isee Corrente dovrà essere applicato a tutte le prestazioni che adottano l’Isee così come previsto dalla legge. Nei regolamenti applicativi dell’Isee dovranno essere previste adeguate modalità di pubblicizzazione in particolare sui criteri e sulle modalità di accesso alle agevolazioni.

La legge che ha istituito la Tasi e la Tari ha previsto esplicitamente la possibilità di utilizzare l’Isee come parametro di riferimento per definire le aliquote, la norma ha dato impulso ad una pratica contrattuale che era già molto diffusa nei Comuni relativamente alle agevolazioni previste sulla Tassa per i Rifiuti.

L’Isee è stato utilizzato per definire soglie di accesso alle agevolazioni previste per la Tasi, oppure per definire i numerosi Fondi di restituzione, prima sull’Imu, poi sull’Irpef e sulla Tasi, per tutelare le famiglie con i redditi più bassi. I Comuni si impegnano a prevedere nei rispettivi Regolamenti l’adozione dell’Isee come indicatore per l’applicazione degli sgravi sui tributi locali.

“Invito le Amministrazioni Locali – conclude il presidente Ballarè - a definire fasce di detrazione sulla Tasi che tengano conto del valore/categoria catastale e a istituire Fondi di restituzione per i redditi Isee più bassi, per tutelare le fasce più deboli e per ripristinare valori di imposta che non superino quelli dell’Imu.”

v.s.

 

E’ stato siglato oggi il protocollo di intesa tra il presidente di Anci Piemonte Andrea Ballarè, quello della lega delle Autonomie locali, Francesco Casciano e i segretari regionali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil regionali (Claudio Stacchini, Sergio Melis e Sergio Lo Grasso) sulle linee di indirizzo per l’applicazione del nuovo Isee. Si tratta di un passo significativo che definisce le nuove soglie di accesso Isee.

“Obiettivo che il Protocollo intende raggiungere – dicono insieme i firmatari dell’intesa -  è quello di garantire la difesa di quelle fasce di lavoratori, pensionati e cittadini tutti, che utilizzano l’Isee per la concessione dei benefici spettanti alle fasce economicamente più deboli. L’obiettivo è da raggiungersi anche ridisegnando le soglie di esenzione e rivedendo la compartecipazione al costo del servizio.”

La modifica della platea dei beneficiari delle agevolazioni, così come gli effetti sul bilancio dei Comuni, prodotti dai nuovi meccanismi di calcolo dell’Isee, non sono prevedibili senza un efficace lavoro di simulazione, che può essere realizzato congiuntamente da Amministrazioni ed Organizzazioni Sindacali anche utilizzando l’attuale fase di transizione fino a luglio 2015, per mettere a confronto vecchia e nuova Isee (mensa, rette, trasporti, ecc.).

“Il prolungarsi della crisi – hanno sottolineato Ballarè, Casciano, Stacchini, Melis e Lo Grasso -  ha esteso l’area di povertà e di deprivazione materiale, con un aumento grave delle diseguaglianze. L’Isee deve rappresentare una barriera protettiva per queste fasce più deboli, è per questo che la soglia di esenzione da ogni compartecipazione non dovrebbe essere inferiore all’indice di “Povertà Relativa” Istat, con un adeguamento che può essere realizzato ogni anno in sede di predisposizione del bilancio, e che per il 2015 è di circa 8.500 euro di Isee.”

La progressione della fasce di reddito Isee deve tutelare le famiglie che sono più vulnerabili ed esposte al rischio di impoverimento. Ormai anche il lavoro non è più di per sé garanzia per una vita dignitosa per sé e per la propria famiglia. Il rischio di povertà si è esteso fino a colpire molte persone che hanno un lavoro.

Per questo è opportuno che le agevolazioni per l’accesso ai servizi, comprendano le famiglie con redditi Isee di 16/18.000 euro.

“Un altro passo da fare nella definizione delle fasce dell’Isee – dicono ancora i sottoscrittori - è quello di superare il sistema degli “scalini” legati agli scaglioni di reddito che delimitano le fasce e le corrispondenti aliquote. L’inconveniente è palese perché basta la differenza di 1 solo euro, in prossimità della soglia tra uno scaglione ed un altro, per determinare una forte disparità di trattamento tra redditi e situazioni praticamente identiche.”

L’ostacolo è superabile attraverso il ricorso ad altri metodi capaci di garantire maggiore progressività, come la “Tariffa Lineare” che cancella i salti tra gli scaglioni di reddito, oppure aumentando gli scalini in modo da ridurre notevolmente gli effetti negativi.

I regolamenti dovranno anche normare la durata temporale di validità dell’Isee per singole prestazioni, prevedendo l’estensione della loro validità alla cadenza periodica del servizio. Ad esempio, nel caso dei servizi scolastici, che hanno scadenza diversa da quella stabilita dalla legge per l’Isee si potrà stabilire il termine della validità con la chiusura dell’anno scolastico. 

La legge, infine, introduce una novità importante con l’Isee Corrente, accogliendo l’esperienza che abbiamo sperimentato in Piemonte con gli accordi tra Anci, Lega delle Autonomie Locali e Cgil-Cisl-Uil sull’Isee Istantaneo, nel tentativo di dare risposta a chi, colpito in prima persona dalla crisi, necessita di risposte immediate al variare del suo reddito. L’Isee Corrente dovrà essere applicato a tutte le prestazioni che adottano l’Isee così come previsto dalla legge. Nei regolamenti applicativi dell’Isee dovranno essere previste adeguate modalità di pubblicizzazione in particolare sui criteri e sulle modalità di accesso alle agevolazioni.

La legge che ha istituito la Tasi e la Tari ha previsto esplicitamente la possibilità di utilizzare l’Isee come parametro di riferimento per definire le aliquote, la norma ha dato impulso ad una pratica contrattuale che era già molto diffusa nei Comuni relativamente alle agevolazioni previste sulla Tassa per i Rifiuti.

L’Isee è stato utilizzato per definire soglie di accesso alle agevolazioni previste per la Tasi, oppure per definire i numerosi Fondi di restituzione, prima sull’Imu, poi sull’Irpef e sulla Tasi, per tutelare le famiglie con i redditi più bassi. I Comuni si impegnano a prevedere nei rispettivi Regolamenti l’adozione dell’Isee come indicatore per l’applicazione degli sgravi sui tributi locali.

“Invito le Amministrazioni Locali – conclude il presidente Ballarè - a definire fasce di detrazione sulla Tasi che tengano conto del valore/categoria catastale e a istituire Fondi di restituzione per i redditi Isee più bassi, per tutelare le fasce più deboli e per ripristinare valori di imposta che non superino quelli dell’Imu.”

v.s.


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