Lutto a San Marco per la scomparsa di Carlo Cerutti
BORGOMANERO – Si sono svolti ieri venerdì alle 15 nella Chiesa parrocchiale di San Marco i funerali di Carlo Cerutti, da tutti conosciuto come “Carlonino”, storico sacrista-factotum della chiesa della popolosa frazione. Aveva 89 anni, non era sposato ed abitava in via Verdi 51. Da giovane assieme ad altri borgomaneresi era emigrato in Olanda a Arnhem capoluogo dell
BORGOMANERO – Si sono svolti ieri venerdì alle 15 nella Chiesa parrocchiale di San Marco i funerali di Carlo Cerutti, da tutti conosciuto come “Carlonino”, storico sacrista-factotum della chiesa della popolosa frazione. Aveva 89 anni, non era sposato ed abitava in via Verdi 51. Da giovane assieme ad altri borgomaneresi era emigrato in Olanda a Arnhem capoluogo della provincia della Gheldria dove aveva trovato lavoro presso un’azienda operante nel settore metalmeccanico. Durante il soggiorno nei Paesi Bassi dedicava gran parte del suo tempo libero collaborando con la locale parrocchia. Rientrato nella ”sua” san Marco, era stato assunto dalla “Thun” di Briga Novarese e con il trascorrere degli anni era diventato il punto di riferimento per tutti i parroci che nel dopoguerra si sono succeduti nella frazione: don Carlo Murzilli, primo parroco di San Marco, dal 1947 al 1957; don Luigi Mizia (dal 1957 al 1983) e don Carlo Crevacore, dal 1983 al 2013. Da un paio d’anni la gestione della parrocchia è affidata a don Piero Cerutti , prevosto di Borgomanero che si avvale della collaborazione del salesiano don Oreste Mano. Benvoluto da tutti per la disponibilità e la competenza “Carlonino” fintanto che le forze glielo hanno consentito è sempre stato presente a tutte le funzioni religiose dove non si limitava a svolgere il ruolo di sacrestano ma quello di “cerimoniere”. La foto (di Panizza) che pubblichiamo venne scattata qualche anno fa: ritrae “Carlonino” Cerutti (sulla destra) accanto all’allora parroco don Carlo Crevacore (al centro) e ad un altro illustre religioso originario di San Marco, monsignor Enrico Masseroni, all’epoca Arcivescovo di Vercelli.
Carlo Panizza