Manutezione scarsa e bollette salate
NOVARA - I problemi dell’edilizia popolare sono stati in primo piano a palazzo Cabrino durante la commissione comunale tenutasi mercoledì. Maurizio Nieli, presidente della commissione che si occupa dei problemi di welfare, prima delle festività aveva anticipato questo importante appuntamento necessario per fare il punto su alcuni presunti disservizi e confrontarsi con l’Azienda territoriale della casa (Atc) che per incarico della Regione Piemonte gestisce questo settore. Nella città di Novara ci sono 2.547 appartamenti di edilizia popolare residenziale di cui 2.080 sono di proprietà dell’Atc e 355 di proprietà del Comune di Novara. L’Atc, a livello regionale, è stata riorganizzata nel 2015. Dal cambiamento è nata Atc Piemonte Nord (riunisce in un unico ente le Atc di Novara, Vco, Vercelli e Biella) che gestisce un patrimonio di diecimila alloggi in grado di offrire residenza a circa quarantamila persone. Dal 1 gennaio 2015 la Regione Piemonte ha nominato presidente Giuseppe Genoni, che ha imboccato il cammino del risanamento e, dati alla mano, ha già raggiunto i primi risultati importanti: nel 2015 il bilancio è stato messo in sicurezza. E’ stato posto un punto fermo per iniziare il ripiano di una situazione di dissesto che nel 2014 la società di revisione Deloitte aveva individuato a livello di previsione regionale in oltre 23 milioni di euro. Disavanzi legati a crediti verso assegnatari considerati inesigibili. A settembre del 2017 è arrivato un dirigente dell’area contabile e finanziaria, figura che era stata cancellata dalla pianta organica ma rimangono ancora carenze di personale nell’area amministrativa da colmare. La seconda parte della sfida è legata alla realizzazioni degli ammodernamenti straordinari che il patrimonio richiede, al mantenimento mediante le manutenzioni ordinarie e allo snellimento delle pratiche burocratiche. Questo antefatto serve a definire lo scenario complessivo che ha incorniciato la discussione. Alla commissione si è arrivati a seguito della richiesta fatta a più voci dai consiglieri che hanno ricevuto direttamente lamentele da parte di inquilini che si erano rivolti all’Atc senza ottenere risposta, oppure che avevano ricevuto da Acqua Novara Vco richiesta di considerevoli rimborsi risalenti al 2013-2014. Nell’ordine del giorno erano previsti due punti di discussione: a che punto è il piano di manutenzioni attivato dall’Atc e come sarà nel 2018, il confronto con Acqua Novara e Vco per conoscere il motivo dell’invio di bollette troppo salate. Acqua Novara non era presente quindi il punto è stato rimandato, si è parlato solo di manutenzioni con i tecnici di Atc. Assente il presidente Genoni, a tutte le domande ha risposto il responsabile amministrativo Fabio Martelli.
A Novara nel 2017 sono stati consegnati agli assegnatari 70 alloggi recuperati grazie al piano di manutenzione finanziato dalla Regione che prevedeva interventi in due direzioni: per il recupero di alloggi sfitti e per interventi di manutenzione straordinaria su edifici completi. Gli interventi hanno riguardato parti comuni dei fabbricati: rimozione dell’amianto, rifacimento delle coperture, sostituzione di serramenti e di canne fumarie. Per il 2018 non ci saranno finanziamenti da fonti esterne, per la manutenzione ordinaria, si prevedono interventi per 760.000 euro da spalmare su tutto il patrimonio residenziale popolare della città. Nel 2017 il Comune di Novara ha finanziato con fondi propri interventi di manutenzione per 125.000 euro. E’ noto anche il lavoro svolto in prima persona dal sindaco Alessandro Canelli, in collaborazione con l’assessore regionale Augusto Ferrari per risolvere il problema degli sfratti per morosità, che avrebbero gettato sulla strada 700 famiglie. Il Comune ha messo anche a disposizione del personale dedicato alla partita sfratti. Tornando alle manutenzioni, la cifra che Atc può stanziare annualmente appare insufficiente rispetto alle necessità che manifesta visibilmente il patrimonio edilizio molto datato, purtroppo l’Ente sconta come punto di debolezza ricavi molto bassi (l’affitto medio è di 90 euro mensili) a fronte di una fiscalità molto alta e non ha ingenti risorse proprie da investire .
Mariateresa Ugazio
NOVARA - I problemi dell’edilizia popolare sono stati in primo piano a palazzo Cabrino durante la commissione comunale tenutasi mercoledì. Maurizio Nieli, presidente della commissione che si occupa dei problemi di welfare, prima delle festività aveva anticipato questo importante appuntamento necessario per fare il punto su alcuni presunti disservizi e confrontarsi con l’Azienda territoriale della casa (Atc) che per incarico della Regione Piemonte gestisce questo settore. Nella città di Novara ci sono 2.547 appartamenti di edilizia popolare residenziale di cui 2.080 sono di proprietà dell’Atc e 355 di proprietà del Comune di Novara. L’Atc, a livello regionale, è stata riorganizzata nel 2015. Dal cambiamento è nata Atc Piemonte Nord (riunisce in un unico ente le Atc di Novara, Vco, Vercelli e Biella) che gestisce un patrimonio di diecimila alloggi in grado di offrire residenza a circa quarantamila persone. Dal 1 gennaio 2015 la Regione Piemonte ha nominato presidente Giuseppe Genoni, che ha imboccato il cammino del risanamento e, dati alla mano, ha già raggiunto i primi risultati importanti: nel 2015 il bilancio è stato messo in sicurezza. E’ stato posto un punto fermo per iniziare il ripiano di una situazione di dissesto che nel 2014 la società di revisione Deloitte aveva individuato a livello di previsione regionale in oltre 23 milioni di euro. Disavanzi legati a crediti verso assegnatari considerati inesigibili. A settembre del 2017 è arrivato un dirigente dell’area contabile e finanziaria, figura che era stata cancellata dalla pianta organica ma rimangono ancora carenze di personale nell’area amministrativa da colmare. La seconda parte della sfida è legata alla realizzazioni degli ammodernamenti straordinari che il patrimonio richiede, al mantenimento mediante le manutenzioni ordinarie e allo snellimento delle pratiche burocratiche. Questo antefatto serve a definire lo scenario complessivo che ha incorniciato la discussione. Alla commissione si è arrivati a seguito della richiesta fatta a più voci dai consiglieri che hanno ricevuto direttamente lamentele da parte di inquilini che si erano rivolti all’Atc senza ottenere risposta, oppure che avevano ricevuto da Acqua Novara Vco richiesta di considerevoli rimborsi risalenti al 2013-2014. Nell’ordine del giorno erano previsti due punti di discussione: a che punto è il piano di manutenzioni attivato dall’Atc e come sarà nel 2018, il confronto con Acqua Novara e Vco per conoscere il motivo dell’invio di bollette troppo salate. Acqua Novara non era presente quindi il punto è stato rimandato, si è parlato solo di manutenzioni con i tecnici di Atc. Assente il presidente Genoni, a tutte le domande ha risposto il responsabile amministrativo Fabio Martelli.
A Novara nel 2017 sono stati consegnati agli assegnatari 70 alloggi recuperati grazie al piano di manutenzione finanziato dalla Regione che prevedeva interventi in due direzioni: per il recupero di alloggi sfitti e per interventi di manutenzione straordinaria su edifici completi. Gli interventi hanno riguardato parti comuni dei fabbricati: rimozione dell’amianto, rifacimento delle coperture, sostituzione di serramenti e di canne fumarie. Per il 2018 non ci saranno finanziamenti da fonti esterne, per la manutenzione ordinaria, si prevedono interventi per 760.000 euro da spalmare su tutto il patrimonio residenziale popolare della città. Nel 2017 il Comune di Novara ha finanziato con fondi propri interventi di manutenzione per 125.000 euro. E’ noto anche il lavoro svolto in prima persona dal sindaco Alessandro Canelli, in collaborazione con l’assessore regionale Augusto Ferrari per risolvere il problema degli sfratti per morosità, che avrebbero gettato sulla strada 700 famiglie. Il Comune ha messo anche a disposizione del personale dedicato alla partita sfratti. Tornando alle manutenzioni, la cifra che Atc può stanziare annualmente appare insufficiente rispetto alle necessità che manifesta visibilmente il patrimonio edilizio molto datato, purtroppo l’Ente sconta come punto di debolezza ricavi molto bassi (l’affitto medio è di 90 euro mensili) a fronte di una fiscalità molto alta e non ha ingenti risorse proprie da investire .
Mariateresa Ugazio