Medical Biotechnology, fiore all’occhiello per l’Università di Novara

Medical Biotechnology, fiore all’occhiello per l’Università di Novara
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Si respira un’aria sempre più internazionale nei laboratori di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale. Merito anche del corso di laurea magistrale in Medical Biotechnology attivato ormai tre anni fa nell’ateneo Avogadro. Numeri in crescita e studenti ormai da tutti i continenti (tranne l’Oceania) per il corso in cui la didattica è solo in inglese. 

Che il binomio ricerca biotecnologica e insegnamento nella lingua della scienza fosse vincente lo si era già capito all’attivazione del corso, nell’anno accademico 2014/2015. Gli studenti erano 27 ma già 10 provenivano dall’estero, Europa e India. Tra loro qualcuno è volato in Canada per lavorare con prestigiose case farmaceutiche. Altri sono rimasti a Novara. Per scelta.

Ahad Ahmed Kodipad, 25enne indiano, ha ora un contratto come ricercatore in Diagnostica Molecolare per le Università del Piemonte Orientale e Torino: “I due anni di corso sono stati una vera opportunità di crescita – racconta – Mi hanno fatto conoscere amici da tutti i continenti e mi hanno subito avviato al lavoro”.

Anche Suresh Velnati, indiano 26enne, è ricercatore per l’Università del Piemonte Orientale. Ha scelto Novara dopo un’esperienza all’Università di Southampton in Inghilterra, grazie ad una borsa di studio finanziata da Ail Novara. “E’ stata una bella esperienza ma è qui a Novara che ho trovato i migliori professori della mia vita” dice.

Lucia Panagini

Vuoi saperne di più? Leggi il servizio sul Corriere di Novara di lunedì 12 dicembre

Si respira un’aria sempre più internazionale nei laboratori di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale. Merito anche del corso di laurea magistrale in Medical Biotechnology attivato ormai tre anni fa nell’ateneo Avogadro. Numeri in crescita e studenti ormai da tutti i continenti (tranne l’Oceania) per il corso in cui la didattica è solo in inglese. 

Che il binomio ricerca biotecnologica e insegnamento nella lingua della scienza fosse vincente lo si era già capito all’attivazione del corso, nell’anno accademico 2014/2015. Gli studenti erano 27 ma già 10 provenivano dall’estero, Europa e India. Tra loro qualcuno è volato in Canada per lavorare con prestigiose case farmaceutiche. Altri sono rimasti a Novara. Per scelta.

Ahad Ahmed Kodipad, 25enne indiano, ha ora un contratto come ricercatore in Diagnostica Molecolare per le Università del Piemonte Orientale e Torino: “I due anni di corso sono stati una vera opportunità di crescita – racconta – Mi hanno fatto conoscere amici da tutti i continenti e mi hanno subito avviato al lavoro”.

Anche Suresh Velnati, indiano 26enne, è ricercatore per l’Università del Piemonte Orientale. Ha scelto Novara dopo un’esperienza all’Università di Southampton in Inghilterra, grazie ad una borsa di studio finanziata da Ail Novara. “E’ stata una bella esperienza ma è qui a Novara che ho trovato i migliori professori della mia vita” dice.

Lucia Panagini

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