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Mense scolastiche a Novara: tramonta l'idea del centro cottura, si torna alle cucine

Cambio di rotta ma ora serve rinnovare l’appalto in scadenza: presto il bando

Mense scolastiche a Novara: tramonta l'idea del centro cottura, si torna alle cucine
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Ristorazione scolastica a Novara: sembra definitivamente tramontata l’ipotesi del centro cottura e ora l’Amministrazione comunale torna a puntare sulle cucine interne alle scuole.

Mense scolastiche a Novara: si torna alle cucine

Queste le nuove indicazioni emerse in commissione prima della pausa natalizia, che attestano un cambio di rotta rispetto alla strada che il Comune pareva deciso a percorrere. Lo ha raccontato il Corriere di Novara.

«Del centro cottura si è tanto parlato - ha detto l’assessore all’Istruzione Giulia Negri - Sono stati fatti diversi passaggi per capire quanto incidesse a livello economico sulle casse comunali e sulle famiglie. A ottobre del 2021 ci era arrivata la proposta di partenariato pubblico-privato dal gruppo Cirfood, che però si è rivelata economicamente insostenibile. Il costo per pasto sarebbe stato davvero alto e avrebbe superato i 7 euro, rispetto al massimo odierno appena inferiore ai 5,80».

Per questo, raccogliendo anche le istanze di molte famiglie, si è tornati a considerare l’idea delle cucine in loco. «Abbiamo già l’esperienza di nidi e scuole d’infanzia, che forniscono un ottimo servizio - ha proseguito Negri - Nelle scuole primarie, dove ad oggi è in funzione il servizio “cook & chill”, le cucine sono in tutto 17: sono in corso delle valutazioni e, il 40% delle strutture che è già stato esaminato è risultato in buono stato. Ovviamente, oltre ai costi per la loro rimessa in funzione bisognerà calcolare anche l’incidenza delle spese per il personale, che inevitabilmente aumenteranno».

Il tempo stringe

Anche qualora la decisione finale fosse questa, resta il problema dei tempi. L’appalto per la ristorazione scolastica, attualmente affidato a Dussmann Service, è in scadenza e l’Amministrazione dovrà comunque fare un nuovo bando della durata di tre anni, prolungabile di altri tre. Non si tratterà, come ha spiegato la nuova dirigente del settore Enrica Dorisi, «di un bando ponte, ma di una procedura di gara europea che porterà ad una concessione con criterio dell’offerta più vantaggiosa per tre anni, eventualmente rinnovabili. La gara - ha chiarito ancora Dorisi - partirà con la situazione attuale del servizio “cook & chill”, poi vorremmo introdurre una valutazione sull’impatto delle cucine interne».

Le reazioni dell'opposizione

Il nuovo cambio di rotta prospettato dall’assessore Negri ha lasciato decisamente “fredde” le opposizioni. «L’ultimo vero bando per la ristorazione scolastica - ha ricordato il commissario Pd Nicola Fonzo - è stato fatto dall’Amministrazione Ballarè e poi si è andati avanti a suon di proroghe, bandi ponte... Intanto, dal 2016 al 2025 sono passati nove anni... Nell’area indicata per il centro cottura ora ci fate lo skatepark. Io non ho nulla contro le cucine e sono d’accordo sul fatto che la qualità migliorerebbe, ma dovete essere consapevoli che il costo dei pasti non si fermerà a 7 euro... Se volete farlo, dovete aumentare le risorse. Avete idea di quanto costi mettere a norma una cucina secondo le nuove prescrizioni di Asl e Regione? E poi c’è il personale».

Critico anche Rossano Pirovano (Pd): «Due anni e mezzo fa ci avete detto che sarebbe stato realizzato il centro cottura, ora avete cambiato idea e ci tornate a proporre le cucine. E’ evidente che quella del centro cottura è la soluzione più economicamente sostenibile. Altrimenti il rischio è quello di dover aumentare troppo il costo dei pasti e questo diventerà un problema per le famiglie. Quello che è sotto gli occhi di tutti è che l’Amministrazione Canelli scadrà nel 2027 e voi non avete risolto il problema delle mense».

«Quando si parla di ristorazione scolastica non si può solo soffermarsi sul discorso economico - ha puntualizzato Mario Iacopino del Movimento 5 Stelle - Noi da sempre sosteniamo l’ipotesi delle cucine, ci sono molte Amministrazioni che lo fanno. Le cose che ho sentito oggi sono le stesse dette nel 2019 dall’allora assessore Graziosi. E noi già allora proponemmo di avviare un progetto pilota in una scuola, così da poter valutare concretamente i costi. Non siamo stati ascoltati. E in tutto questo tempo non è stato fatto nulla».

Dai banchi della maggioranza, Arduino Pasquini ha spezzato una lancia a favore dell’Amministrazione: «In questi anni il servizio ha funzionato e il Comune di Novara non ha mai lasciato nessun bambino senza pasto».

L’idea delle cucine ha trovato riscontri positivi anche da Camillo Esempio (FdI) e Patrizia Bonelli (Lega), così come da Gaetano Picozzi (Lega): «Sono dell’idea che le cucine interne, qualora la soluzione fosse economicamente sostenibile, sarebbero un bell’investimento sul futuro dei nostri ragazzi».

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