Migranti: a Druogno è scontro con gli albergatori

Migranti: a Druogno è scontro con gli albergatori
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DRUOGNO - Oltre duecento persone hanno gremito sabato pomeriggio il cinema parrocchiale con la sala che non è riuscita a contenere tutti: alcuni sono stati obbligati a rimanere in piedi, altri addirittura fuori dalla porta. D’altra parte una così alta partecipazione c’era da aspettarsela, visto il tema “rovente” all’ordine del giorno dell’assemblea pubblica convocata dal sindaco Marco Zanoletti: la spinosa questione dell’accoglienza dei migranti, con i residenti preoccupati per l’ipotesi – per ora solo tale – dell’arrivo in paese di alcune decine di profughi. Tanti i “mal di pancia” ma i toni sono rimasti per fortuna pacati e la riunione si è svolta in modo democratico ed è stata ricca di interventi. Un confronto a cui non si è sottratta la famiglia Caretti che, anzi, ha voluto essere presente. «In questi giorni abbiamo ricevuto offese e attacchi personali, per non parlare delle minacce, ma non ci neghiamo al dialogo e per questo siamo qui. E’ vero – hanno evidenziato gli albergatori - abbiamo avuto dei contatti col Ciss ma al momento non c’è niente di definito. Le spese dell’albergo, seppur chiuso, sono elevate e stiamo valutando questa ipotesi dell’accoglienza dei profughi semplicemente per tirare avanti, siamo schiacciati dalle tasse. E poi sgombriamo il campo da fraintendimenti: le voci che parlavano di 40 profughi sono false, al massimo abbiamo la possibilità di una ventina di posti». «Sono ugualmente troppi» ha replicato la sala, rimarcando la vocazione turistica del paese e il timore di perdere appeal. Preoccupazioni che in alcuni casi sono già certezze, con alcuni villeggianti (molti frequentatori di Druogno sono di Novara e provincia) che hanno già disdetto il contratto di affitto della casa delle vacanze. «Avete un albergo, investite nel turismo, non sui profughi» si è alzata una voce dalla sala, rivolta ai Caretti. Il primo cittadino, presente con il vice Giovanni Francini e i consiglieri Maura Cantadore, Piergiacomo Andreoli e Stefano Giordani, ha lanciato una proposta: una missiva da inviare al prefetto e ai vertici del Ciss Ossola quale “diffida a collocare emigranti nel territorio del Comune di Druogno e a non derogare per nessun motivo all’accordo nazionale Anci/Viminale circa la consistenza massima di migranti ospitabili, cioè 2,5 per mille abitanti”. «Questo è un problema non di Druogno ma di tutta la valle» ha evidenziato il primo cittadino di Santa Maria Maggiore, Claudio Cottini che con Zanoletti incontrerà nei prossimi giorni i colleghi sindaci vigezzini per valutare un’azione congiunta.

Marco De Ambrosis

DRUOGNO - Oltre duecento persone hanno gremito sabato pomeriggio il cinema parrocchiale con la sala che non è riuscita a contenere tutti: alcuni sono stati obbligati a rimanere in piedi, altri addirittura fuori dalla porta. D’altra parte una così alta partecipazione c’era da aspettarsela, visto il tema “rovente” all’ordine del giorno dell’assemblea pubblica convocata dal sindaco Marco Zanoletti: la spinosa questione dell’accoglienza dei migranti, con i residenti preoccupati per l’ipotesi – per ora solo tale – dell’arrivo in paese di alcune decine di profughi. Tanti i “mal di pancia” ma i toni sono rimasti per fortuna pacati e la riunione si è svolta in modo democratico ed è stata ricca di interventi. Un confronto a cui non si è sottratta la famiglia Caretti che, anzi, ha voluto essere presente. «In questi giorni abbiamo ricevuto offese e attacchi personali, per non parlare delle minacce, ma non ci neghiamo al dialogo e per questo siamo qui. E’ vero – hanno evidenziato gli albergatori - abbiamo avuto dei contatti col Ciss ma al momento non c’è niente di definito. Le spese dell’albergo, seppur chiuso, sono elevate e stiamo valutando questa ipotesi dell’accoglienza dei profughi semplicemente per tirare avanti, siamo schiacciati dalle tasse. E poi sgombriamo il campo da fraintendimenti: le voci che parlavano di 40 profughi sono false, al massimo abbiamo la possibilità di una ventina di posti». «Sono ugualmente troppi» ha replicato la sala, rimarcando la vocazione turistica del paese e il timore di perdere appeal. Preoccupazioni che in alcuni casi sono già certezze, con alcuni villeggianti (molti frequentatori di Druogno sono di Novara e provincia) che hanno già disdetto il contratto di affitto della casa delle vacanze. «Avete un albergo, investite nel turismo, non sui profughi» si è alzata una voce dalla sala, rivolta ai Caretti. Il primo cittadino, presente con il vice Giovanni Francini e i consiglieri Maura Cantadore, Piergiacomo Andreoli e Stefano Giordani, ha lanciato una proposta: una missiva da inviare al prefetto e ai vertici del Ciss Ossola quale “diffida a collocare emigranti nel territorio del Comune di Druogno e a non derogare per nessun motivo all’accordo nazionale Anci/Viminale circa la consistenza massima di migranti ospitabili, cioè 2,5 per mille abitanti”. «Questo è un problema non di Druogno ma di tutta la valle» ha evidenziato il primo cittadino di Santa Maria Maggiore, Claudio Cottini che con Zanoletti incontrerà nei prossimi giorni i colleghi sindaci vigezzini per valutare un’azione congiunta.

Marco De Ambrosis

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