Moto leggendarie, la storia di Galloni

Moto leggendarie, la storia di Galloni
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BORGOMANERO – Importante appuntamento martedì   24 febbraio per tutti gli appassionati di moto storiche. Alle 21 nei locali del ristorante “Pinocchio” in via Matteotti, l’Associazione Auto e Moto Storiche “I Miserabili” in collaborazione con la Pro Loco  propone una serata dedicata alle moto storiche nel corso della

BORGOMANERO – Importante appuntamento martedì 24 febbraio per tutti gli appassionati di moto storiche. Alle 21 nei locali del ristorante “Pinocchio” in via Matteotti, l’Associazione Auto e Moto Storiche “I Miserabili” in collaborazione con la Pro Loco  propone una serata dedicata alle moto storiche nel corso della quale verranno presentati i libri: “Galloni 1914-2014 – Le leggendarie motociclette di Borgomanero”, scritto da Mauro Borzini e  Fabio Valeggia e "Quando a Biella rombavano le Rondini", scritto da  Vittorio Serventi. Gli autori illustreranno la storia di mitiche motociclette, partendo dalla Moto Galloni, prodotta a Borgomanero nel secondo decennio del secolo scorso nella fabbrica di Via Cavallari, attuale Via Gramsci, vincitrici di numerosi titoli, gare nazionali e record di velocità. “Si tratta –spiega Borzini che qualche mese fa è stato curatore anche di una mostra fotografica dedicata alla motocicletta borgomanerese -  di una tappa della storia del motociclismo italiano, una storia a molti sconosciuta e spesso dimenticata, ma certamente un simbolo di una Borgomanero che, negli anni a cavallo tra le due guerre mondiali, imponeva la sua grinta al mercato dei motori, periodo in cui coraggio, ardimento e passione erano doti indispensabili per guidare una Moto Galloni”. Di scena anche le vicende di costruttori biellesi e di motociclisti audaci che entusiasmavano le folle nel dopoguerra. “Particolarmente curioso – sottolinea ancora Borzini - è il "fil rouge" che unisce questa storia biellese a Borgomanero, grazie ad un suo cittadino e grande tecnico: Germano Rossi, proveniente dalla celebre azienda meccanica Galloni e giunto a Biella in condizioni veramente drammatiche, ma con una storia straordinaria. Due pubblicazioni scritte anche per i non appassionati, in cui si è cercato di dare vita a mezzi d'epoca, facendoli  scoprire per condividerli e diffonderne la conoscenza agli altri, soprattutto ai giovani, per conoscere quello che è un pezzo di storia del motociclismo, non solo locale, ma italiano, che oggi solo pochi appassionati ricordano con affetto”.

Carlo Panizza

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