Musa: «Primi sei mesi incoraggianti»

Musa: «Primi sei mesi  incoraggianti»
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NOVARA - «Chi oggi vuole venire nel centro di Novara trova parcheggio più facilmente, spendendo meno. Tutto questo grazie anche al fatto che sempre più persone si sono abituate ad andare a piedi, a utilizzare la bicicletta o i mezzi pubblici». Lo ha detto il sindaco Andrea Ballaré presentando ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Cabrino, i dati relativi a un primo “Monitoraggio dell’attuazione del Piano particolareggiato del traffico e della sosta nell’area centrale”.

A sei mesi dalla sua attuazione, il “Musa” sforna i primi dati, e con essi «le scelte da parte della nostra Amministrazione - ha detto Ballaré - connessa alle politiche ambientali. Noi in questi anni abbiamo operato in modo deciso in questa direzione. L’attenzione sui vari fronti (automobili, biciclette, pedoni, trasporto pubblico) si sono tradotte in iniziative collegate fra loro e che hanno dato origine a un progetto comune».

Non è stato facile, ha aggiunto il primo cittadino, «perché quando si va a incidere sulle abitudini delle persone è sempre complicato, ma i risultati sono incoraggianti e fanno ben sperare per il futuro». Relativamente al “Piano della sosta” i “numeri”, limitati al primo semestre, sono stati analizzati e confrontati con quelli precedenti, partendo prima di tutto dal fatto che la città - oggi - possiede 300 posti auto in più, «un’offerta maggiore, rappresentata dai nuovi parcheggi come quello della caserma “Passalacqua” (245 stalli) e nell’area ex “Rotondi” di via Pernati (55). Parcheggi a pagamento vuol prima di tutto posteggi che “girano”, che possano essere utilizzati da più soggetti. Il nostro obiettivo non è quello di fare cassa, ma di consentire a più persone di poter utilizzare quello stallo. Ognuno deve occupare quel posto per il tempo strettamente necessario, poi lo lascia ad un altro. Scoraggiando chi voleva appropriarsi di quel posteggio magari per l’intera giornata». Un concetto che vale tanto quanto il posto auto sia “ambito”. E poi ancora è stata ricordata l’introduzione di una trentina di impianti di informazione che segnalano la disponibilità di stalli liberi e in quali zone e si è dato via al progetto dei “parcheggi d’interscambio”. Il “Piano”, insomma, starebbe funzionando.

Sono 5.404 i posti auto attivati, di cui 1.656 a “Tariffa A”, 2,045 con la “B” e 1.703 con la “C”. Di questi 4.591 sono serviti da parcometri e 813 automatizzati con barriera. Capitolo abbonamenti: 1.750 sono quelli rilasciati per la prima auto dei residenti (gratuito); 209 per la seconda (scontato); 293 per le attività; 85 per gli operatori del mercato; 1.039 per i mezzi ecologici; 379 per i ferroviari; 268 per i lavoratori. Gli “ordinari mensili” sono 2.702, quelli “semestrali” 113 e quelli “annuali” 115, per un totale di 6.984.

Ma non è tutto rose e fiori. Come ci ha raccontato un nostro lettore, infatti, parcheggiare alla nuova area di sosta - a pagamento, of course - della caserma Passalacqua, sarebbe un vero incubo.  E gli risulta che altri automobilisti stiano ancora lottando contro il “mostro”. Che succede? Che il nostro, dipendente dell’ospedale Maggiore, aveva deciso di usufruire della novità dell’abbonamento a 15 euro al mese previsto nell’ambito del Musa appunto all’interno della caserma di viale Ferrucci, vicino al suo posto di lavoro. Ma mai tale scelta si rivelò tanto infausta: «Fatta l’apposita card allo Sportello di largo Costituente - racconta - lo scorso lunedì mattina ho cercato di entrare nel parcheggio, ma la tessera non veniva riconosciuta, e quindi la sbarra non si alzava. Ho schiacciato il bottone per l’assistenza, che ho scoperto stare a Milano, ma solo dopo una decina di minuti di attesa ho avuto riscontro: mi hanno consigliato di acquistare un biglietto normale, cosa che a quel punto ho fatto per poter accedere all’area di sosta, e di recarmi poi allo Sportello Musa per un controllo della card. In quel momento non potevo: ho lasciato l’auto e sono tornato al posteggio verso le 14.10 per riprenderla, ma le sbarre per uscire non si alzavano. Ho chiamato un numero indicato di Novara, ma invano, così come nessuna risposta a Milano all’assistenza». 

A quel punto il nostro lettore ha sbrigato un appuntamento in programma, ed è poi tornato al parcheggio verso le 16 per cercare di “riprendersi” l’auto: «Niente da fare - dice - la card risultava ancora sconosciuta, ma per fortuna qualcuno dell’assistenza di Milano mi ha risposto… e mi ha liberato, facendo alzare la sbarra, e rinnovando l’invito ad andare allo Sportello Musa».  Insomma, dopo quattro giorni di continui disguidi il nostro lettore, esasperato, ha restituito la card e chiesto il rimborso. 

Luca Mattioli

Paolo Viviani

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 10 settembre 2015

NOVARA - «Chi oggi vuole venire nel centro di Novara trova parcheggio più facilmente, spendendo meno. Tutto questo grazie anche al fatto che sempre più persone si sono abituate ad andare a piedi, a utilizzare la bicicletta o i mezzi pubblici». Lo ha detto il sindaco Andrea Ballaré presentando ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Cabrino, i dati relativi a un primo “Monitoraggio dell’attuazione del Piano particolareggiato del traffico e della sosta nell’area centrale”.

A sei mesi dalla sua attuazione, il “Musa” sforna i primi dati, e con essi «le scelte da parte della nostra Amministrazione - ha detto Ballaré - connessa alle politiche ambientali. Noi in questi anni abbiamo operato in modo deciso in questa direzione. L’attenzione sui vari fronti (automobili, biciclette, pedoni, trasporto pubblico) si sono tradotte in iniziative collegate fra loro e che hanno dato origine a un progetto comune».

Non è stato facile, ha aggiunto il primo cittadino, «perché quando si va a incidere sulle abitudini delle persone è sempre complicato, ma i risultati sono incoraggianti e fanno ben sperare per il futuro». Relativamente al “Piano della sosta” i “numeri”, limitati al primo semestre, sono stati analizzati e confrontati con quelli precedenti, partendo prima di tutto dal fatto che la città - oggi - possiede 300 posti auto in più, «un’offerta maggiore, rappresentata dai nuovi parcheggi come quello della caserma “Passalacqua” (245 stalli) e nell’area ex “Rotondi” di via Pernati (55). Parcheggi a pagamento vuol prima di tutto posteggi che “girano”, che possano essere utilizzati da più soggetti. Il nostro obiettivo non è quello di fare cassa, ma di consentire a più persone di poter utilizzare quello stallo. Ognuno deve occupare quel posto per il tempo strettamente necessario, poi lo lascia ad un altro. Scoraggiando chi voleva appropriarsi di quel posteggio magari per l’intera giornata». Un concetto che vale tanto quanto il posto auto sia “ambito”. E poi ancora è stata ricordata l’introduzione di una trentina di impianti di informazione che segnalano la disponibilità di stalli liberi e in quali zone e si è dato via al progetto dei “parcheggi d’interscambio”. Il “Piano”, insomma, starebbe funzionando.

Sono 5.404 i posti auto attivati, di cui 1.656 a “Tariffa A”, 2,045 con la “B” e 1.703 con la “C”. Di questi 4.591 sono serviti da parcometri e 813 automatizzati con barriera. Capitolo abbonamenti: 1.750 sono quelli rilasciati per la prima auto dei residenti (gratuito); 209 per la seconda (scontato); 293 per le attività; 85 per gli operatori del mercato; 1.039 per i mezzi ecologici; 379 per i ferroviari; 268 per i lavoratori. Gli “ordinari mensili” sono 2.702, quelli “semestrali” 113 e quelli “annuali” 115, per un totale di 6.984.

Ma non è tutto rose e fiori. Come ci ha raccontato un nostro lettore, infatti, parcheggiare alla nuova area di sosta - a pagamento, of course - della caserma Passalacqua, sarebbe un vero incubo.  E gli risulta che altri automobilisti stiano ancora lottando contro il “mostro”. Che succede? Che il nostro, dipendente dell’ospedale Maggiore, aveva deciso di usufruire della novità dell’abbonamento a 15 euro al mese previsto nell’ambito del Musa appunto all’interno della caserma di viale Ferrucci, vicino al suo posto di lavoro. Ma mai tale scelta si rivelò tanto infausta: «Fatta l’apposita card allo Sportello di largo Costituente - racconta - lo scorso lunedì mattina ho cercato di entrare nel parcheggio, ma la tessera non veniva riconosciuta, e quindi la sbarra non si alzava. Ho schiacciato il bottone per l’assistenza, che ho scoperto stare a Milano, ma solo dopo una decina di minuti di attesa ho avuto riscontro: mi hanno consigliato di acquistare un biglietto normale, cosa che a quel punto ho fatto per poter accedere all’area di sosta, e di recarmi poi allo Sportello Musa per un controllo della card. In quel momento non potevo: ho lasciato l’auto e sono tornato al posteggio verso le 14.10 per riprenderla, ma le sbarre per uscire non si alzavano. Ho chiamato un numero indicato di Novara, ma invano, così come nessuna risposta a Milano all’assistenza». 

A quel punto il nostro lettore ha sbrigato un appuntamento in programma, ed è poi tornato al parcheggio verso le 16 per cercare di “riprendersi” l’auto: «Niente da fare - dice - la card risultava ancora sconosciuta, ma per fortuna qualcuno dell’assistenza di Milano mi ha risposto… e mi ha liberato, facendo alzare la sbarra, e rinnovando l’invito ad andare allo Sportello Musa».  Insomma, dopo quattro giorni di continui disguidi il nostro lettore, esasperato, ha restituito la card e chiesto il rimborso. 

Luca Mattioli

Paolo Viviani

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 10 settembre 2015

 

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