«Niente sconti all’azienda inadempiente»
BORGOMANERO - Non piace alla minoranza consigliare lo “sconto” di oltre quarantamila euro che la Giunta comunale ha deciso di praticare alla “Metanprogetti srl” per chiudere “bonariamente” un contenzioso che durava da più di due anni e che, in caso di mancato accordo extragiudiziale, avrebbe portato le parti in causa in Tribunale nell’udienza, già fissata, del 30 maggio 2016. Ad anticipare la presentazione di una interrogazione nella prossima seduta di Consiglio è Gianni Barcellini che, assieme a Pierluigi Pastore, rappresenta la lista civica “Per Borgomanero”. «Perché mai – dice Barcellini – il Comune deve rinunciare ad incassare 40.870,57 euro di interessi su ritardati pagamenti dovuti da una azienda inadempiente? Stiamo parlando di denaro pubblico e non di una trattativa condotta da privati cittadini. E poi ho dei forti dubbi in merito alla legitt
BORGOMANERO - Non piace alla minoranza consigliare lo “sconto” di oltre quarantamila euro che la Giunta comunale ha deciso di praticare alla “Metanprogetti srl” per chiudere “bonariamente” un contenzioso che durava da più di due anni e che, in caso di mancato accordo extragiudiziale, avrebbe portato le parti in causa in Tribunale nell’udienza, già fissata, del 30 maggio 2016. Ad anticipare la presentazione di una interrogazione nella prossima seduta di Consiglio è Gianni Barcellini che, assieme a Pierluigi Pastore, rappresenta la lista civica “Per Borgomanero”. «Perché mai – dice Barcellini – il Comune deve rinunciare ad incassare 40.870,57 euro di interessi su ritardati pagamenti dovuti da una azienda inadempiente? Stiamo parlando di denaro pubblico e non di una trattativa condotta da privati cittadini. E poi ho dei forti dubbi in merito alla legittimità di questa operazione». Interrogativi a cui gli amministratori locali dovranno rispondere nella prossima adunanza consigliare. Ma come si è arrivati a questa situazione? La storia ha inizio il 16 settembre 2011 quando Comune e Metanprogetti srl sottoscrissero un contratto per lo svolgimento del servizio di distribuzione del gas, contratto che prevedeva il pagamento al Comune di un canone annuo da parte della società. «A seguito di numerosi inadempimenti di Metanprogetti srl – dicono gli amministratori comunali – il 25 novembre 2014 il Comune ha ingiunto all’azienda il pagamento della somma di 1.319.127,43 euro. In data 5 gennaio 2015 Metanprogetti srl ha proposto opposizione all’atto di ingiunzione. Il Comune si è quindi costituito in giudizio chiedendo la condanna della società a corrispondere quanto ancora dovuto per gli anni dal 2011 al 2014 e all’udienza del 28 maggio scorso il giudice ha fissato una nuova udienza per il 30 maggio del prossimo anno. In seguito alla notificazione dell’atto di ingiunzione Metanprogetti srl ha corrisposto al Comune, alla data del 2 aprile 2015 la somma di 311.102,90 euro e successivamente ha effettuato altri due versamenti per complessivi 105.000 euro (alla data del 5 giugno 2015) riducendo così il suo debito relativo agli anni dal 2011 al 2014 a 908.024,53 euro. Nel frattempo però il debito si è incrementato di 964.065,89 euro, pari al corrispettivo dovuto per l’anno 2015». Tra l’avvocato del Comune, il professor Mari Comba e i legali di Metanprogetti srl nei mesi scorsi sono state avviate trattative per la risoluzione transattiva della delicata questione che hanno portato alla sottoscrizione da parte di Metanprogetti srl di un piano di rientro in base al quale la società si è impegnata a versare al Comune la somma di 1.872.090,42 euro, maggiorata di 20.000 euro a titolo di rimborso spese del procedimento ingiuntivo entro il mese di giugno 2016 con rate non costanti di 25.000 euro per i mesi di luglio, agosto e settembre, di 250.000 mensili da ottobre 2015 a marzo 2016, di 100.000 nei mesi di aprile e maggio e di 97.090,42 nel mese di giugno». A fronte di questo impegno il Comune si è impegnato a rinunciare ad introitare gli interessi dovuti sui ritardati pagamenti e quantificati, come detto in circa 41.000 euro, impegnandosi altresì “a non chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento e a non chiedere l’esecuzione forzata per la riscossione del credito”.
Sempre che la società rispetti i patti. In caso di mancato pagamento anche solo parziale di una rata del piano di rientro, salterà l’accordo transattivo e le parti, come previsto, compariranno in Tribunale nell’udienza di fine maggio 2016.
Carlo Panizza