"No all’impianto di trattamento rifiuti", parte la petizione al Piano Rosa

"No all’impianto di trattamento rifiuti", parte la petizione al Piano Rosa
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BOCA – Gli abitanti del Piano Rosa di Boca dicono no alla possibilità che venga impiantato nella località un sito per il trattamento rifiuti. E fanno partire una raccolta firme che in questi giorni è attiva sul territorio di Boca e Cureggio.

Già da alcuni giorni in diversi esercizi commerciali della zona è possibile sottoscrivere la petizione. Con una firma si domanda a Comuni e Provincia di non dare le autorizzazioni per avviare un impianto nel quale si dovrebbero recuperare argil

BOCA – Gli abitanti del Piano Rosa di Boca dicono no alla possibilità che venga impiantato nella località un sito per il trattamento rifiuti. E fanno partire una raccolta firme che in questi giorni è attiva sul territorio di Boca e Cureggio, ma presto dovrebbe arrivare anche in altri Comuni.

Già da alcuni giorni in diversi esercizi commerciali della zona è possibile sottoscrivere la petizione. Con una firma si domanda a Comuni e Provincia di non dare le autorizzazioni per avviare un impianto nel quale si dovrebbero recuperare argille, terre e fanghi non pericolosi, provenienti da bonifiche di terreni o da scarti industriali in via Brughiere al Piano Rosa di Boca. “E’ una zona che in passato ha già pagato un pesante pegno ambientale con il caso della Pulinet (sito teatro di una bonifica ambientale 10 anni fa, ndr) – spiega Lucio Cerri, uno dei cittadini promotori dell’iniziativa – Si tratterà anche di attività differenti, ma non vogliamo più rischiare di avere dietro casa una possibile fonte di inquinamento. Inoltre, la zona è già gravata da un gran flusso di traffico che non potrebbe che aumentare con l’avvio di un’altra attività”.

I cittadini discuteranno della vicenda domani, venerdì 20 gennaio alle 21, in una riunione indetta presso le ex scuole della frazione Cascine Enea di Cureggio. L’intendimento è di creare un comitato per poter più facilmente dire la propria sulla questione. Nel frattempo sono già state depositate le prime 100 firme in Comune: “Abbiamo fatto richiesta di un Consiglio Comunale straordinario dove discutere della vicenda” conclude Cerri.

l.pa.

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