Novara salverà l’inno nazionale
NOVARA - Se l’inno nazionale italiano cesserà di essere provvisorio, una parte del merito sarà attribuibile a Novara. Nel momento in cui la commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato una proposta di legge che ufficializza il Canto degli Italiani (ovvero “Fratelli d’Italia”) come inno nazionale, va, infatti, ricordato che a dare il “là” alla vicenda era stato l’onorevole novarese Gaetano Nastri, che nel 2013 si era accorto che l'inno di Mameli, benché sia da sempre considerato l'inno ufficiale italiano, non fosse mai stato riconosciuto formalmente come tale.
«Da un verbale del Consiglio dei ministri del 12 ottobre 1946 – spiega Nastri - si evince che l'inno di Mameli fu adottato provvisoriamente ed esclusivamente in occasione delle cerimonie militari. Il medesimo documento rimandava a un successivo decreto l’intenzione di stabilire l'adozione provvisoria dell'inno di Mameli quale inno nazionale. Tale decreto tuttavia non fu mai emanato».
L’onorevole Nastri aveva presentato già nel novembre del 2013 una proposta di legge, composta di un unico articolo: “La Repubblica riconosce l’inno di Mameli “Fratelli d’Italia” quale inno ufficiale della Repubblica”.
Per un po’ non se ne era saputo più nulla, finché finalmente la commissione Affari costituzionali ha deciso di provvedere, adottando un testo presentato successivamente a quello di Gaetano Nastri dal deputato Pd D’Ottavio. Ma a Nastri va il merito di aver posto il problema e di aver dato l’avvio a una legge che ripara anni di oblio.
Nella sua proposta di legge Gaetano Nastri ricorda ad esempio che “Molti sono i giudizi positivi espressi da celebri personaggi del passato: in particolare Giuseppe Verdi riconobbe nella musica del Novaro semplicità e originalità tali da inserire l’inno ‘Fratelli d’Italia’ nel suo Inno delle Nazioni, accanto a quelli d’Inghilterra (God save the King) e Francia (La Marsigliese)”.
Tra gli apprezzamenti più recenti, ricorda “quello del maestro Riccardo Muti, il quale ha definito l’inno di Mameli come un inno facente parte della nostra storia, del nostro ‘Dna’, adesso e per il futuro.
«Ora auspico che in questo finale di legislatura – conclude Nastri - la Camera possa approvare il testo uscito dalla commissione Affari costituzionali, affinché l'inno di Mameli possa rappresentare ufficialmente come già lo è nei fatti, un inno facente parte della nostra storia, del nostro Dna adesso e per il futuro».
Il patriota Goffredo Mameli morì a soli 21 anni durante la difesa della Repubblica Romana nel 1849. Il patriota Michele Novaro morì povero a 67 anni, tra difficoltà finanziarie e problemi di salute.
m.d.
NOVARA - Se l’inno nazionale italiano cesserà di essere provvisorio, una parte del merito sarà attribuibile a Novara. Nel momento in cui la commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato una proposta di legge che ufficializza il Canto degli Italiani (ovvero “Fratelli d’Italia”) come inno nazionale, va, infatti, ricordato che a dare il “là” alla vicenda era stato l’onorevole novarese Gaetano Nastri, che nel 2013 si era accorto che l'inno di Mameli, benché sia da sempre considerato l'inno ufficiale italiano, non fosse mai stato riconosciuto formalmente come tale.
«Da un verbale del Consiglio dei ministri del 12 ottobre 1946 – spiega Nastri - si evince che l'inno di Mameli fu adottato provvisoriamente ed esclusivamente in occasione delle cerimonie militari. Il medesimo documento rimandava a un successivo decreto l’intenzione di stabilire l'adozione provvisoria dell'inno di Mameli quale inno nazionale. Tale decreto tuttavia non fu mai emanato».
L’onorevole Nastri aveva presentato già nel novembre del 2013 una proposta di legge, composta di un unico articolo: “La Repubblica riconosce l’inno di Mameli “Fratelli d’Italia” quale inno ufficiale della Repubblica”.
Per un po’ non se ne era saputo più nulla, finché finalmente la commissione Affari costituzionali ha deciso di provvedere, adottando un testo presentato successivamente a quello di Gaetano Nastri dal deputato Pd D’Ottavio. Ma a Nastri va il merito di aver posto il problema e di aver dato l’avvio a una legge che ripara anni di oblio.
Nella sua proposta di legge Gaetano Nastri ricorda ad esempio che “Molti sono i giudizi positivi espressi da celebri personaggi del passato: in particolare Giuseppe Verdi riconobbe nella musica del Novaro semplicità e originalità tali da inserire l’inno ‘Fratelli d’Italia’ nel suo Inno delle Nazioni, accanto a quelli d’Inghilterra (God save the King) e Francia (La Marsigliese)”.
Tra gli apprezzamenti più recenti, ricorda “quello del maestro Riccardo Muti, il quale ha definito l’inno di Mameli come un inno facente parte della nostra storia, del nostro ‘Dna’, adesso e per il futuro.
«Ora auspico che in questo finale di legislatura – conclude Nastri - la Camera possa approvare il testo uscito dalla commissione Affari costituzionali, affinché l'inno di Mameli possa rappresentare ufficialmente come già lo è nei fatti, un inno facente parte della nostra storia, del nostro Dna adesso e per il futuro».
Il patriota Goffredo Mameli morì a soli 21 anni durante la difesa della Repubblica Romana nel 1849. Il patriota Michele Novaro morì povero a 67 anni, tra difficoltà finanziarie e problemi di salute.
m.d.