Nuove prospettive per la terapia contro il mesotelioma pleurico

Nuove prospettive per la terapia contro il mesotelioma pleurico
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È stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Letters uno studio sul mesotelioma maligno della pleura (MMP) che ha coinvolto docenti e ricercatori dell'Università del Piemonte Orientale e di altri enti di ricerca. Lo studio ha messo in evidenza che il 10% dei pazienti con MMP è portatore di fattori di rischio genetici ereditati di cui è già noto il ruolo determinante nello sviluppo di altri tumori (per esempio il tumore mammario e quello ovarico). Tutti i casi oggetti dello studio (93 pazienti di Casale Monferrato) erano stati esposti in passato a fibre di amianto: i casi con i fattori di rischio (cioè mutazioni ereditate), tuttavia, avevano avuto una esposizione inferiore. Ciò indica che la presenza delle mutazioni aumenta la sensibilità all’esposizione alle fibre. «La presenza di questi fattori – spiega la docente Irma Dianzani (nella foto), professore ordinario di Patologia generale presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Upo – potrebbe prevedere una risposta clinica del mesotelioma a un certo tipo di farmaci, per analogia con quanto riportato per altri tumori. Il nostro studio, pertanto, approfondisce i meccanismi di cancerogenesi delle fibre di amianto e pone le basi per una medicina di precisione anche per il mesotelioma pleurico.»
Lo studio è stato ideato e condotto da un gruppo di ricercatori della Scuola di Medicina dell'Università del Piemonte Orientale (Irma Dianzani, Corrado Magnani, Caterina Casadio, Renzo Boldorini, Marta Betti, Daniela Ferrante, Anna Aspesi, Marika Sculco) in collaborazione con ricercatori dell’Università di Torino (Giuseppe Matullo, Elisabetta Casalone, Luisella Righi), il CPO Piemonte (Centro di riferimento per l’epidemiologia e la Prevenzione Oncologica, Dario Mirabelli), e medici degli Ospedali di Alessandria e Casale Monferrato. 

È stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Letters uno studio sul mesotelioma maligno della pleura (MMP) che ha coinvolto docenti e ricercatori dell'Università del Piemonte Orientale e di altri enti di ricerca. Lo studio ha messo in evidenza che il 10% dei pazienti con MMP è portatore di fattori di rischio genetici ereditati di cui è già noto il ruolo determinante nello sviluppo di altri tumori (per esempio il tumore mammario e quello ovarico). Tutti i casi oggetti dello studio (93 pazienti di Casale Monferrato) erano stati esposti in passato a fibre di amianto: i casi con i fattori di rischio (cioè mutazioni ereditate), tuttavia, avevano avuto una esposizione inferiore. Ciò indica che la presenza delle mutazioni aumenta la sensibilità all’esposizione alle fibre. «La presenza di questi fattori – spiega la docente Irma Dianzani (nella foto), professore ordinario di Patologia generale presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Upo – potrebbe prevedere una risposta clinica del mesotelioma a un certo tipo di farmaci, per analogia con quanto riportato per altri tumori. Il nostro studio, pertanto, approfondisce i meccanismi di cancerogenesi delle fibre di amianto e pone le basi per una medicina di precisione anche per il mesotelioma pleurico.»
Lo studio è stato ideato e condotto da un gruppo di ricercatori della Scuola di Medicina dell'Università del Piemonte Orientale (Irma Dianzani, Corrado Magnani, Caterina Casadio, Renzo Boldorini, Marta Betti, Daniela Ferrante, Anna Aspesi, Marika Sculco) in collaborazione con ricercatori dell’Università di Torino (Giuseppe Matullo, Elisabetta Casalone, Luisella Righi), il CPO Piemonte (Centro di riferimento per l’epidemiologia e la Prevenzione Oncologica, Dario Mirabelli), e medici degli Ospedali di Alessandria e Casale Monferrato. 

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