Nuovo piano dei parcheggi: lettrice ‘stufa’ delle continue polemiche

Nuovo piano dei parcheggi: lettrice ‘stufa’ delle continue polemiche
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NOVARA – Lettera di una novarese ai giornali sul nuovo piano dei parcheggi, Musa. Una lettera particolare, che prende le distanze da tutte le polemiche sinora viste e lette in giro per la città e sui social network. E che invita, in qualche modo, ad abbassare i toni.

NOVARA – Lettera di una novarese ai giornali sul nuovo piano dei parcheggi, Musa. Una lettera particolare, che prende le distanze da tutte le polemiche sinora viste e lette in giro per la città e sui social network. E che invita, in qualche modo, ad abbassare i toni.

“Purtroppo chi vive nella mia città di questi tempi – scrive la lettrice – avverte nell’aria, oltre alle polveri sottili, il profumo di campagna elettorale. Che già da questo periodo sta attanagliando i poveri cittadini novaresi. Scrivo questa lettera poiché, da cittadina novarese, sono stufa di sentire dire di ogni cosa che non va bene. I buchi nelle strade ci sono da più di vent’anni, signori. Parimenti tante altre problematiche come ho potuto notare nei commenti sui vari social-network. Vi stupisco al prossimo punto: la maggior parte dei NoMUSA, non tutti ci mancherebbe altro, ma la maggior parte lo è perché non ha a genio questa amministrazione. Chi vi urla tanto nelle orecchie, in modo impertinente e fastidioso, non ha davvero bene a mente cosa sia questo piano. Poi potrà anche essere contro, ma basta! Lasciateci vivere. Non si legge altro sui giornali. E’ ridotta ad un piano del traffico la mia città? Spero proprio di no. Vorrei tornare a leggere qualcosa di interessante. E come me, sono pronta a scommetterci, così tante altre persone, credetemi”. “Nel mio palazzo – prosegue la lettrice – vivono circa 12 famiglie, 7 di queste con bambini, se ne strafregano (scusate l’eloquenza) di questo piano del traffico. Si ha da fare? Si farà, basta, basta, basta! Sono più di 10 anni che Novara è ferma immobile, da questo punto di vista, tutte le macchine aggrovigliate in ogni strada. Se può essere un cambiamento solo il tempo ci darà la dimostrazione. Gente andate a manifestare contro la corruzione, la mafia, il lavoro che manca, la malasanità, la sicurezza nelle scuole. Chiamate la tv per far notare la mostra meravigliosa del Broletto. Tutto ma non un piano del traffico!”.

Intanto sono sempre più ‘agguerriti’ i rappresentanti del Comitato No Musa. “Come è già successo con la nostra manifestazione del 17 gennaio, ora dal Comune – scrive in una nota stampa il promotore del Comitato e dirigente Ncd, Ivan De Grandis – fanno le pulci alla nostra raccolta firme a sostegno della petizione per annullare il piano della sosta. Intanto ringraziamo chi dal Comune si è preoccupato di dare le cifre “scremate” ai giornali perché anziché sminuire la nostra iniziativa l’ha rafforzata certificando ufficialmente come centrato l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Infatti ci sarebbero bastate 300 firme per una petizione valida secondo lo Statuto del Comune di Novara, ma noi ne abbiamo presentate migliaia”.

Non è tutto, perché l’Amministrazione “ha confessato apertamente – sostiene De Grandis – di non sapere né quanti vengono a lavorare da fuori città, né come ci vengono. Buio pesto. Sta di fatto che sono moltissimi e quindi vanno considerati come i residenti, in più pagano la sosta. Non ci risulta infatti che i soldi messi nei parcometri da chi non è residente vengano scartati come le loro firme, anzi. Ad ogni modo tra i firmatari è presente anche chi è soltanto domiciliato a Novara o per vari motivi gravita intorno alla città, senza contare poi che quello di Musa è diventato un problema che va ben oltre i confini del Comune di Novara. Ma il sindaco Ballarè – continua a scrivere il Comitato No Musa – a quanto pare, nelle firme non vede persone ma solo potenziali elettori, e se questi non sono residenti, servono a poco”.

De Grandis fa, quindi, il punto sulle iniziative che il Comitato che si oppone a Musa sta mettendo in campo.

Referendum. “Per quanto riguarda il Referendum, è previsto dallo Statuto, si può fare e si farà perché il quesito che abbiamo studiato non riguarda “tributi e tariffe”. Chi si sbraccia per sostenere il contrario – sostiene De Grandis – vuole scongiurare il rischio di un grande confronto democratico con i cittadini. I parcometri – aggiunge il promotore del Comitato – traggono in inganno. Il sindaco si ostina a voler far partire Musa il 2 febbraio, nonostante siano molteplici le voci – oltre a noi ovviamente – che si schierano contro il piano della sosta. Ma il primo cittadino sa spiegare ai novaresi perché i parcometri situati nelle nuove aree a strisce blu sono già in funzione da qualche giorno? Infatti sui parcometri – sostiene De Grandis – non sono presenti avvisi e gli automobilisti vengono tratti in inganno e finiscono per pagare così una sosta che dovrebbe essere gratuita”.

mo.c.

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