«Ora tagliano anche l’Autostradale»
Nel disastro generale del trasporto pubblico si prospettano nuovi guai per chi regolarmente si muove su Milano o Torino, dopo la tegola, a livello autostradale, dell’ennesimo aumento dei pedaggi (senza contare i perenni lavori in corso). Sul piede di guerra, adesso, i “pendolari dell’Autostradale”, ovvero quelle corriere che viaggiano appunto lungo la A4, raccolgono clienti ai caselli e li portano fino nel cuore di Milano e Torino (e viceversa). In due parole: tagli in vista. Il “la” ce lo ha dato con una mail Daniele Forno: «… mi permetto di inoltrarvi quanto sta succedendo relativamente al servizio sulla tratta Torino-Milano: come se non fossero bastati i disagi per i lavori sull'A4… come se non bastassero gli aumenti, i tagli, i disservizi e chi più ne ha più ne metta che abbiamo dovuto subire fino ad oggi… otteniamo come risposta dall'Agenzia dei Trasporti del Piemonte non solo una proposta che va a tagliare drasticamente il servizio ma va a farlo dove solo qualche mese fa avevamo chiesto tramite raccolta firme di essere maggiormente tutelati».
Torniamo all’inizio dell’estate scorsa. Decine e decine di pendolari firmano una petizione all’Autostradale srl di Milano e alla Sadem spa di Grugliasco. Reclamano «il disservizio dato a partire dal 22/06/2015» da Lampugnano a Torino «nella fascia oraria 16.16 fino alle 17.30». Considerando «già la perdita temporanea e in alcuni casi permanente della clientela subita a causa: della chiusura temporanea del casello di Galliate spostata temporaneamente al Punto blu di Novara Est (il quale prolunga di 8 minuti la corsa); del tragitto prolungato fino all'Expo quantificato in 14 minuti, che per di più la maggior parte degli autisti (corsa da Lampugnano ex 17.04 ora modificato alle 17.30) non sono in grado di arrivarci, indi per cui la passeggera/lavoratrice… funge da "Navigatore Vivente"» ed altri disagi annessi e connessi, ecco «la mazzata più grossa dataci ultimamente: quella di non avere mezzi di trasporto dalle 16.16 alle 17.30 e per di più non ha senso mettere 2 pullman da Lampugnano alle 17.30 e l'altro alle 17.45 così ravvicinati». Ovvero orari incompatibili con quelli di gran parte della clientela che si ritrova «senza un mezzo per tornare a casa a fine giornata». Insomma una serie di richieste e proposte. Rimaste inevase.
Paolo Viviani
Leggi il servizio sul Corriere di Novara di lunedì 29 febbraio 2016
Nel disastro generale del trasporto pubblico si prospettano nuovi guai per chi regolarmente si muove su Milano o Torino, dopo la tegola, a livello autostradale, dell’ennesimo aumento dei pedaggi (senza contare i perenni lavori in corso). Sul piede di guerra, adesso, i “pendolari dell’Autostradale”, ovvero quelle corriere che viaggiano appunto lungo la A4, raccolgono clienti ai caselli e li portano fino nel cuore di Milano e Torino (e viceversa). In due parole: tagli in vista. Il “la” ce lo ha dato con una mail Daniele Forno: «… mi permetto di inoltrarvi quanto sta succedendo relativamente al servizio sulla tratta Torino-Milano: come se non fossero bastati i disagi per i lavori sull'A4… come se non bastassero gli aumenti, i tagli, i disservizi e chi più ne ha più ne metta che abbiamo dovuto subire fino ad oggi… otteniamo come risposta dall'Agenzia dei Trasporti del Piemonte non solo una proposta che va a tagliare drasticamente il servizio ma va a farlo dove solo qualche mese fa avevamo chiesto tramite raccolta firme di essere maggiormente tutelati».
Torniamo all’inizio dell’estate scorsa. Decine e decine di pendolari firmano una petizione all’Autostradale srl di Milano e alla Sadem spa di Grugliasco. Reclamano «il disservizio dato a partire dal 22/06/2015» da Lampugnano a Torino «nella fascia oraria 16.16 fino alle 17.30». Considerando «già la perdita temporanea e in alcuni casi permanente della clientela subita a causa: della chiusura temporanea del casello di Galliate spostata temporaneamente al Punto blu di Novara Est (il quale prolunga di 8 minuti la corsa); del tragitto prolungato fino all'Expo quantificato in 14 minuti, che per di più la maggior parte degli autisti (corsa da Lampugnano ex 17.04 ora modificato alle 17.30) non sono in grado di arrivarci, indi per cui la passeggera/lavoratrice… funge da "Navigatore Vivente"» ed altri disagi annessi e connessi, ecco «la mazzata più grossa dataci ultimamente: quella di non avere mezzi di trasporto dalle 16.16 alle 17.30 e per di più non ha senso mettere 2 pullman da Lampugnano alle 17.30 e l'altro alle 17.45 così ravvicinati». Ovvero orari incompatibili con quelli di gran parte della clientela che si ritrova «senza un mezzo per tornare a casa a fine giornata». Insomma una serie di richieste e proposte. Rimaste inevase.
Ma non solo. Ora si preannunciano ulteriori tagli, a partire da aprile. I pendolari non ci stanno e cercano sostegno dagli enti locali.
p.v.
leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara in edicola