Ordinanza slot: sala Bingo ricorre al Tar

Ordinanza slot: sala Bingo ricorre al Tar
Pubblicato:

NOVARA - Questa mattina (giovedì) l’assessore al Commercio del Comune di Novara Sara Paladini incontra le associazioni di categoria per un primo bilancio dell’ordinanza relativa agli orari di accensione delle “slot machines” entrata in vigore a febbraio.
Sarà una riunione sicuramente movimentata. Le associazioni di categoria, infatti, in alcuni casi avevano fortemente contestato il provvedimento amministrativo che stabiliva i seguenti orari in cui possono essere accese le macchine: tutti i giorni compresi i festivi dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23. Soprattutto i tabaccai erano insorti perchè, a loro parere, chiudendo alle 19,30 avevano penalizzazioni dal punto di vista degli incassi rispetto ad altri esercizi che chiudono più tardi. Qualche anticipazione sul bilancio di questi primi mesi di ordinanza è emersa martedì mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa "Rompi con il gioco".

Secondo quanto illustrato dagli assessori al Commercio Sara Paladini e alla Cultura Paola Turchelli e dai rappresentanti di Legambiente si tratta di due iniziative parallele che hanno trovato una sintesi comune. Luogo non casuale scelto per la conferenza stampa di presentazione il “Dreams Bar” di corso della Vittoria 1/ , che come ha evidenziato l’assessore Paladini «è il primo che ha aderito alla proposta di apporre una vetrofania fuori dal locale con la scritta "Questo non è un locale slot". Finora altri 25 bar del centro città hanno aderito all’iniziativa. Pur non essendo illegali, le slot machine possono avere una influenza negativa sia sui più giovani, sia sulle fasce più deboli della popolazione portando alla cosiddetta “ludopatia”. Con questa iniziativa, coordinata con Legambiente e che segue la recente ordinanza sugli orari dei locali slot, vogliamo portare all’attenzione di istituzioni e popolazione il problema».
Ha fatto eco l’assessore Turchelli: «L’azione che vogliamo compiere è culturale, e vuole servire da disincentivo al gioco. Lo facciamo  mettendo nei bar (e anche nelle tabaccherie) dei libri che si possono scambiare invece delle macchinette. Da tempo in città vi sono luoghi di scambio come ad esempio al Pronto soccorso. L’idea era nata in biblioteca e poi si è unita a un altro progetto, quello di Legambiente, che era nato già tre anni fa. Abbiamo così unito le forze. I cittadini che vogliono donare libri per questa causa possono farlo contattando la Biblioteca».
I bar che aderiscono all’iniziativa avranno una vetrofania con un logo speciale. Gli utenti all’interno dell’esercizio troveranno libri da leggere e poi scambiare con altri. L’assessore Paladini ha poi aggiunto che oltre ai locali del Centro storico aderenti, che non avevano slot machines, «il progetto è stato allargato  anche alla periferia. Abbiamo ottenuto un significativo risultato: tre bar hanno deciso di disdire gli accordi per le slot e riconvertirsi ai libri. Un percorso complesso ma che fa ben sperare per il futuro».

In quell'occasione l’assessore Paladini ha accennato a come «vi siano stati numerosi controlli e diversi  esercizi non hanno rispettato l’ordinanza, venendo così sanzionati».
La principale novità in materia è però la notizia che vi sarebbe stato un ricorso contro l’ordinanza presentato al Tar (Tribunale amministrativo regionale) con richiesta di sospensiva e annullamento dell’ordinanza. A presentarla sarebbe stata una sala Bingo. Il ricorso sarebbe stato  presentato dagli avvocati Andrea Zonca e Roberto Cota, quest’ultimo esponente di spicco della Lega Nord ed ex Governatore della Regione Piemonte. Per sapere se corrisponda alla verità l’esistenza di questo  ricorso al Tar abbiamo interpellato l’assessore al Commercio Sara Paladini, che ha confermato. L’assessore Paladini difende la scelta della Giunta  fornendo alcuni dati: «L’ordinanza era nata dal fatto che l’ambulatorio “Gioco d’azzardo patologico” dell’Asl No aveva segnalato che il gioco d’azzardo sta assumendo dimensioni rilevanti soprattutto in gruppi di persone ad alta vulnerabilita. Nel 2008 erano 16 le persone seguite a Novara. Oggi sono 350. Vi è stata una crescita continua».
Massimo Delzoppo

NOVARA - Questa mattina (giovedì) l’assessore al Commercio del Comune di Novara Sara Paladini incontra le associazioni di categoria per un primo bilancio dell’ordinanza relativa agli orari di accensione delle “slot machines” entrata in vigore a febbraio.
Sarà una riunione sicuramente movimentata. Le associazioni di categoria, infatti, in alcuni casi avevano fortemente contestato il provvedimento amministrativo che stabiliva i seguenti orari in cui possono essere accese le macchine: tutti i giorni compresi i festivi dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23. Soprattutto i tabaccai erano insorti perchè, a loro parere, chiudendo alle 19,30 avevano penalizzazioni dal punto di vista degli incassi rispetto ad altri esercizi che chiudono più tardi. Qualche anticipazione sul bilancio di questi primi mesi di ordinanza è emersa martedì mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa "Rompi con il gioco".

Secondo quanto illustrato dagli assessori al Commercio Sara Paladini e alla Cultura Paola Turchelli e dai rappresentanti di Legambiente si tratta di due iniziative parallele che hanno trovato una sintesi comune. Luogo non casuale scelto per la conferenza stampa di presentazione il “Dreams Bar” di corso della Vittoria 1/ , che come ha evidenziato l’assessore Paladini «è il primo che ha aderito alla proposta di apporre una vetrofania fuori dal locale con la scritta "Questo non è un locale slot". Finora altri 25 bar del centro città hanno aderito all’iniziativa. Pur non essendo illegali, le slot machine possono avere una influenza negativa sia sui più giovani, sia sulle fasce più deboli della popolazione portando alla cosiddetta “ludopatia”. Con questa iniziativa, coordinata con Legambiente e che segue la recente ordinanza sugli orari dei locali slot, vogliamo portare all’attenzione di istituzioni e popolazione il problema».
Ha fatto eco l’assessore Turchelli: «L’azione che vogliamo compiere è culturale, e vuole servire da disincentivo al gioco. Lo facciamo  mettendo nei bar (e anche nelle tabaccherie) dei libri che si possono scambiare invece delle macchinette. Da tempo in città vi sono luoghi di scambio come ad esempio al Pronto soccorso. L’idea era nata in biblioteca e poi si è unita a un altro progetto, quello di Legambiente, che era nato già tre anni fa. Abbiamo così unito le forze. I cittadini che vogliono donare libri per questa causa possono farlo contattando la Biblioteca».
I bar che aderiscono all’iniziativa avranno una vetrofania con un logo speciale. Gli utenti all’interno dell’esercizio troveranno libri da leggere e poi scambiare con altri. L’assessore Paladini ha poi aggiunto che oltre ai locali del Centro storico aderenti, che non avevano slot machines, «il progetto è stato allargato  anche alla periferia. Abbiamo ottenuto un significativo risultato: tre bar hanno deciso di disdire gli accordi per le slot e riconvertirsi ai libri. Un percorso complesso ma che fa ben sperare per il futuro».

In quell'occasione l’assessore Paladini ha accennato a come «vi siano stati numerosi controlli e diversi  esercizi non hanno rispettato l’ordinanza, venendo così sanzionati».
La principale novità in materia è però la notizia che vi sarebbe stato un ricorso contro l’ordinanza presentato al Tar (Tribunale amministrativo regionale) con richiesta di sospensiva e annullamento dell’ordinanza. A presentarla sarebbe stata una sala Bingo. Il ricorso sarebbe stato  presentato dagli avvocati Andrea Zonca e Roberto Cota, quest’ultimo esponente di spicco della Lega Nord ed ex Governatore della Regione Piemonte. Per sapere se corrisponda alla verità l’esistenza di questo  ricorso al Tar abbiamo interpellato l’assessore al Commercio Sara Paladini, che ha confermato. L’assessore Paladini difende la scelta della Giunta  fornendo alcuni dati: «L’ordinanza era nata dal fatto che l’ambulatorio “Gioco d’azzardo patologico” dell’Asl No aveva segnalato che il gioco d’azzardo sta assumendo dimensioni rilevanti soprattutto in gruppi di persone ad alta vulnerabilita. Nel 2008 erano 16 le persone seguite a Novara. Oggi sono 350. Vi è stata una crescita continua».
Massimo Delzoppo

Seguici sui nostri canali