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Passo in avanti per la beatificazione di Daniela Zanetta

Passo in avanti per la beatificazione di Daniela Zanetta
Altro 23 Marzo 2017 ore 20:31

BORGOMANERO, Oggi, giovedì 23 marzo, Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Daniela Zanetta, nata a Borgomanero il 15 dicembre 1962 e morta a Maggiora il 14 aprile 1986.

Il vescovo Franco Giulio Brambilla e tutta la Diocesi di Novara, si legge in una nota stampa, “rende grazie al Signore per il dono di questa sua figlia che con una testimonianza eroica di fede vissuta soprattutto nella malattia è stata una pagina viva di Vangelo per tutti coloro che l’hanno incontrata. Ora la Chiesa attraverso il Santo Padre ha riconosciuto pubblicamente la bellezza e l’attualità della sua testimonianza evangelica”.

“La nostra Chiesa – commenta il vicario generale, don Fausto Cossalter - guarda questa giovane, che da oggi possiamo chiamare “venerabile”, con gioia, mentre le affida nella preghiera il cammino di tutte le nostre comunità chiamate ad annunciare il Vangelo alle giovani generazioni con nuovo slancio e passione. Il suo esempio ravvivi l’impegno per e con i giovani, che anche il nostro Sinodo diocesano ha messo al centro del suo cammino”.

Daniela sin dalla nascita ha dovuto convivere con una rarissima malattia, una malformazione ereditaria dell’epidermide che provoca in tutto il corpo bolle e lacerazioni della pelle. La sola cura, dissero allora i medici, era il sottoporsi quotidianamente a tre ore di delicate e dolorose medicazioni. Nonostante la gravissima malattia, Daniela, con l’aiuto dei genitori e dei due fratelli minori, cresce con le sue coetanee, va a scuola e ottiene il diploma magistrale. Da subito in lei si evidenzia un’attenzione agli altri bimbi malati che incontra negli ospedali dove è costretta anche lei a fare tappa per lunghi periodi di cura. Mostra maggiormente attenzione alla malattia degli altri bambini, che alla sua. Entra nel Movimento dei Focolari di Chiara Lubich nel 1973. Costretta poi dalla malattia a non uscire quasi più di casa, ama la vita e si affida a Dio e alla preghiera. Muore la sera del 14 aprile 1986. Al suo funerale hanno partecipato tantissimi giovani, bambini e adulti. Le sue parole restano vive in un diario che ha tenuto. Un esempio di fede, di amore verso Dio, un inno alla vita. Nell’ottobre del 2004 l’allora vescovo di Novara, monsignor Renato Corti, diede inizio al processo diocesano di beatificazione.

mo.c.

BORGOMANERO, Oggi, giovedì 23 marzo, Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Daniela Zanetta, nata a Borgomanero il 15 dicembre 1962 e morta a Maggiora il 14 aprile 1986.

Il vescovo Franco Giulio Brambilla e tutta la Diocesi di Novara, si legge in una nota stampa, “rende grazie al Signore per il dono di questa sua figlia che con una testimonianza eroica di fede vissuta soprattutto nella malattia è stata una pagina viva di Vangelo per tutti coloro che l’hanno incontrata. Ora la Chiesa attraverso il Santo Padre ha riconosciuto pubblicamente la bellezza e l’attualità della sua testimonianza evangelica”.

La nostra Chiesa – commenta il vicario generale, don Fausto Cossalter - guarda questa giovane, che da oggi possiamo chiamare “venerabile”, con gioia, mentre le affida nella preghiera il cammino di tutte le nostre comunità chiamate ad annunciare il Vangelo alle giovani generazioni con nuovo slancio e passione. Il suo esempio ravvivi l’impegno per e con i giovani, che anche il nostro Sinodo diocesano ha messo al centro del suo cammino”.

Daniela sin dalla nascita ha dovuto convivere con una rarissima malattia, una malformazione ereditaria dell’epidermide che provoca in tutto il corpo bolle e lacerazioni della pelle. La sola cura, dissero allora i medici, era il sottoporsi quotidianamente a tre ore di delicate e dolorose medicazioni. Nonostante la gravissima malattia, Daniela, con l’aiuto dei genitori e dei due fratelli minori, cresce con le sue coetanee, va a scuola e ottiene il diploma magistrale. Da subito in lei si evidenzia un’attenzione agli altri bimbi malati che incontra negli ospedali dove è costretta anche lei a fare tappa per lunghi periodi di cura. Mostra maggiormente attenzione alla malattia degli altri bambini, che alla sua. Entra nel Movimento dei Focolari di Chiara Lubich nel 1973. Costretta poi dalla malattia a non uscire quasi più di casa, ama la vita e si affida a Dio e alla preghiera. Muore la sera del 14 aprile 1986. Al suo funerale hanno partecipato tantissimi giovani, bambini e adulti. Le sue parole restano vive in un diario che ha tenuto. Un esempio di fede, di amore verso Dio, un inno alla vita. Nell’ottobre del 2004 l’allora vescovo di Novara, monsignor Renato Corti, diede inizio al processo diocesano di beatificazione.

mo.c.


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