Pensionato ritrovato, resta il mistero

Pensionato ritrovato, resta il mistero
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BRIGA NOVARESE - I Carabinieri vogliono vederci chiaro. Per questo motivo non sarebbe stato ancora archiviato il fascicolo riguardante Lino Langhi (nella foto) il pensionato di 89 anni di Briga Novarese sparito nel nulla nel pomeriggio di mercoledì 30 novembre e ritrovato in vita nei boschi del suo paese dopo sei giorni. L’uomo, che già in passato aveva accusato perdite di memoria, era uscito di casa attorno alle 16 per prendere un caffè in un bar del centro gestito da parenti. La moglie, sua coetanea, non vedendolo rincasare aveva dato l’allarme e per cercarlo erano state impegnate un centinaio di persone tra Carabinieri, Polizia Municipale, Guardia di Finanza, Protezione civile, volontari Aib e Vigili del Fuoco con l’impiego anche di due elicotteri e dei cani molecolari. Le ricerche erano state estese lungo il corso del Torrente Agogna sino a Fontaneto e in tutta la fascia collinare. Particolarmente battuta era stata l’area attorno al Colle di San Colom

BRIGA NOVARESE - I Carabinieri vogliono vederci chiaro. Per questo motivo non sarebbe stato ancora archiviato il fascicolo riguardante Lino Langhi (nella foto) il pensionato di 89 anni di Briga Novarese sparito nel nulla nel pomeriggio di mercoledì 30 novembre e ritrovato in vita nei boschi del suo paese dopo sei giorni. L’uomo, che già in passato aveva accusato perdite di memoria, era uscito di casa attorno alle 16 per prendere un caffè in un bar del centro gestito da parenti. La moglie, sua coetanea, non vedendolo rincasare aveva dato l’allarme e per cercarlo erano state impegnate un centinaio di persone tra Carabinieri, Polizia Municipale, Guardia di Finanza, Protezione civile, volontari Aib e Vigili del Fuoco con l’impiego anche di due elicotteri e dei cani molecolari. Le ricerche erano state estese lungo il corso del Torrente Agogna sino a Fontaneto e in tutta la fascia collinare. Particolarmente battuta era stata l’area attorno al Colle di San Colombano. Le ricerche erano state sospese sabato 3 dicembre a notte fonda. Tutte le speranze per ritrovare in vita l’uomo che prima di andare in pensione aveva lavorato per quasi quarant’anni alla Banca Popolare di Novara raggiungendo il grado di capo ufficio titoli e di vice direttore dell’agenzia di Gozzano, sembravano svanite. Poi il ritrovamento, casuale a metà della Collina di San Colombano nei pressi della chiesetta della Madonna del Motto da parte di alcune donne intente a ripulire l’antico edificio di culto in vista della processione dell’Imma colata. Era scalzo e con le mani insanguinate a causa del contatto con i rovi, segno evidente della sua permanenza nella boscaglia. Trasportato all’Ospedale “Ss.Trinità” di Borgomanero, a parte un principio di ipotermia i medici lo avevano trovato in discrete condizioni di salute. Anche il tasso glicemico (Langhi soffre di diabete e ogni giorno deve iniettarsi l’insulina) era nella norma. Venerdì pomeriggio ha fatto ritorno a casa. Lo abbiamo incontrato poco prima delle dimissioni nel reparto di Medicina generale del Ss. Trinità. Ci ha biascicato qualche parola ma dell’accaduto non ricorda nulla. I Carabinieri sono ritornati sul luogo del ritrovamento per cercare di fare piena luce sulla vicenda. Nessuno infatti è disposto a credere che una persona così avanti negli anni possa essere sopravvissuta nella boscaglia per sei giorni senza cibo e acqua e sopportando temperature che nelle ore notturne sono scese sotto le zero termico. Ma c’è anche chi in paese parla di miracolo. Il ritrovamento nei pressi della chiesetta della Madonna del Motto, che in passato lo stesso Langhi aveva contribuito a far restaurare e a due giorni dalla festa dell’Immacolata Concezione, potrebbe avere qualcosa di miracoloso.

Carlo Panizza

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