“Per un’Europa di civiltà e di accoglienza” anche a Novara la Marcia delle donne e degli uomini scalzi

“Per un’Europa di civiltà e di accoglienza” anche a Novara la Marcia delle donne e degli uomini scalzi
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NOVARA - La “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”, in programma a Venezia venerdì 11 settembre, si terrà nella stessa giornata anche a Novara. Una manifestazione, «per un’Europa di civiltà e di accoglienza», come spiegano i promotori.

Anche il Comune, infatti, con altre numerose associazioni della città (le adesioni crescono d’ora in ora), aderisce all'appuntamento. A dare il via all’iniziativa in città insegnanti e amministratori, che invitano tutti a prendervi parte. A Venezia donne e uomini cammineranno scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. L'invito è a organizzare l’evento in altre città d'Italia e d'Europa. La marcia veneziana inizierà alle 17. A Novara, invece, alle 17,15, ci sarà il ritrovo, alle 17,30 la partenza dalla fontana dell’Allea di San Luca.

L’invito è quello di togliere le scarpe e camminare scalzi per esprimere solidarietà verso chi «ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere». «È arrivato il momento – si legge nell’appello lanciato in rete - di decidere da che parte stare. È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. È difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra…».

La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. Con la marcia si chiederà con forza tre cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali, «la certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; la chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti e il creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino…».

mo.c.


NOVARA - La “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”, in programma a Venezia venerdì 11 settembre, si terrà nella stessa giornata anche a Novara. Una manifestazione, «per un’Europa di civiltà e di accoglienza», come spiegano i promotori.

Anche il Comune, infatti, con altre numerose associazioni della città (le adesioni crescono d’ora in ora), aderisce all'appuntamento. A dare il via all’iniziativa in città insegnanti e amministratori, che invitano tutti a prendervi parte. A Venezia donne e uomini cammineranno scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. L'invito è a organizzare l’evento in altre città d'Italia e d'Europa. La marcia veneziana inizierà alle 17. A Novara, invece, alle 17,15, ci sarà il ritrovo, alle 17,30 la partenza dalla fontana dell’Allea di San Luca.

L’invito è quello di togliere le scarpe e camminare scalzi per esprimere solidarietà verso chi «ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere». «È arrivato il momento – si legge nell’appello lanciato in rete - di decidere da che parte stare. È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. È difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra…».

La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. Con la marcia si chiederà con forza tre cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali, «la certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; la chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti e il creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino…».

mo.c.


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