Petizione ‘chiuse sicure’, 1.200 firme

Petizione ‘chiuse sicure’, 1.200 firme
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VESPOLATE - La triste vicenda del cane Ago, morto annegato nella chiusa del cavo Cattedrale il 1° luglio, ha notevolmente smosso l’opinione pubblica. E in tanti si sono interessati alla situazione di pericolosità - denunciata da Mara, la padrona del cagnolone, testimone praticamente impotente alla tragica fine dell’animale (la storia è sul sito www.iostoconago.it) - di quel sifone tombato nel punto in cui il cavo interseca il torrente Agogna, poco oltre la cascina Mondurletta. La mobilitazione popolare è corsa anche in rete, sui social, dove Mara - sorpresa per aver ricevuto così tanto sostegno - si è attivata «affinché quello che è successo ad Ago non succeda mai più». Che è poi lo scopo della petizione on line che ha già raccolto quasi 1.200 firme per “mettere in sicurezza gli accessi ai canali tombati di Est-Sesia”. «Ci sostengono molti amanti degli animali - spiega la donna - e persone sensibili al tema». Mara, raccolte informazioni, anche storiche, circa il luogo della tragedia interpellando chi conosce bene il territorio, ha elaborato una serie di proposte portate all’attenzione dell’Irrigazione Est Sesia. Che si occupa dei corsi d’acqua della zona e che, a conoscenza dell’accaduto, lunedì 18 luglio aveva effettuato un sopralluogo alla luce del quale - era stato spiegato - si sarebbero valutati con i responsabili della sicurezza possibili interventi quali la posa di un parapetto sul lato mancante che costeggia la strada sterrata. «Est Sesia oggi (ieri per chi legge, ndr) mi ha risposto dicendosi disponibile ad un incontro», conferma fiduciosa Mara. Che nelle sue proposte di messa in sicurezza analizza scalette, grate, parapetti, rampe, corrimani... «che possono essere la salvezza per gli animali selvatici che cadono accidentalmente nei canali ma anche nel caso in cui sia un uomo a finirci dentro».

Arianna Martelli

VESPOLATE - La triste vicenda del cane Ago, morto annegato nella chiusa del cavo Cattedrale il 1° luglio, ha notevolmente smosso l’opinione pubblica. E in tanti si sono interessati alla situazione di pericolosità - denunciata da Mara, la padrona del cagnolone, testimone praticamente impotente alla tragica fine dell’animale (la storia è sul sito www.iostoconago.it) - di quel sifone tombato nel punto in cui il cavo interseca il torrente Agogna, poco oltre la cascina Mondurletta. La mobilitazione popolare è corsa anche in rete, sui social, dove Mara - sorpresa per aver ricevuto così tanto sostegno - si è attivata «affinché quello che è successo ad Ago non succeda mai più». Che è poi lo scopo della petizione on line che ha già raccolto quasi 1.200 firme per “mettere in sicurezza gli accessi ai canali tombati di Est-Sesia”. «Ci sostengono molti amanti degli animali - spiega la donna - e persone sensibili al tema». Mara, raccolte informazioni, anche storiche, circa il luogo della tragedia interpellando chi conosce bene il territorio, ha elaborato una serie di proposte portate all’attenzione dell’Irrigazione Est Sesia. Che si occupa dei corsi d’acqua della zona e che, a conoscenza dell’accaduto, lunedì 18 luglio aveva effettuato un sopralluogo alla luce del quale - era stato spiegato - si sarebbero valutati con i responsabili della sicurezza possibili interventi quali la posa di un parapetto sul lato mancante che costeggia la strada sterrata. «Est Sesia oggi (ieri per chi legge, ndr) mi ha risposto dicendosi disponibile ad un incontro», conferma fiduciosa Mara. Che nelle sue proposte di messa in sicurezza analizza scalette, grate, parapetti, rampe, corrimani... «che possono essere la salvezza per gli animali selvatici che cadono accidentalmente nei canali ma anche nel caso in cui sia un uomo a finirci dentro».

Arianna Martelli

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