“Piccolo intrattenimento” o vero (s)ballo?

“Piccolo intrattenimento” o vero (s)ballo?
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NOVARA – Ad alzare il polverone è stata la pubblica denuncia (formulata attraverso una lettera inviata il 12 febbraio, e pubblicata dal Corriere di Novara il 14, oltre che al sindaco Andrea Ballarè, agli assessori al Commercio Sara Paladini e alla Città partecipata Rossano Pirovano, ad alcuni consiglieri comunali, provinciali e regionali, anche ai media) da parte di Luigi Colombo e Maurizio Lo Vecchio, soci della “Celebrità Disco Club srl” e della “Studio D srl”.

NOVARA – Ad alzare il polverone è stata la pubblica denuncia (formulata attraverso una lettera inviata il 12 febbraio, e pubblicata dal Corriere di Novara il 14, oltre che al sindaco Andrea Ballarè, agli assessori al Commercio Sara Paladini e alla Città partecipata Rossano Pirovano, ad alcuni consiglieri comunali, provinciali e regionali, anche ai media) da parte di Luigi Colombo e Maurizio Lo Vecchio, soci della “Celebrità Disco Club srl” e della “Studio D srl”.
La “Novara che balla”, secondo i due storici imprenditori nel settore delle sale da ballo locali (“il Cele” è nato a Trecate nel 1991, ma quello che ora si chiama “Ryan’s Club”, in via Morera, negli anni Ottanta era lo “Studio D”, per i frequentatori confidenzialmente “lo Studio”), ha subìto negli ultimi tempi la concorrenza di una vera e propria “movida” senza regole, per arginare la quale lo stesso sindaco Andrea Ballarè ha cercato in questi giorni di mettere dei paletti servendosi di uno strumento come la nuova l’ordinanza (oltre alla “vecchia”, che riguardava in primis la zona Stazione Fs), finalizzata a prevenire l’occupazione degli spazi di chi consuma alcolici fuori dai locali, abbandonando ovunque i vuoti e disturbando passanti e residenti.
La denuncia di Colombo e Lo Vecchio va anche oltre e mira all’abusivismo, “quella concorrenza per altro ‘irregolare’ – come hanno scritto nella lettera – che sta mettendo la nostra azienda in ginocchio. Ormai – si lamentano i due imprenditori nella missiva – ‘chiunque’ fa ballare ‘ovunque’ o almeno la situazione nei bar della zona centro a Novara è questa: si spostano i tavoli per creare una pseudo pista da ballo, si utilizzano impianti audio e luce, due lettori cd, un dj che fa ballare fino alle 3 del mattino ed ecco creata la ‘concorrenza a costo zero’! Nella fattispecie vedasi alcuni locali del centro storico di Novara”.
Una situazione che “per i locali come il nostro – come ha aggiunto Lo Vecchio – è decisamente nociva, soprattutto se si considerano i costi di gestione che ha una discoteca con tutti i ‘crismi’. Al di là dell’iter burocratico amministrativo richiesto per il rilascio di una licenza o anche solo per aumentare di qualche posto in più la capienza del locale, si tratta di costanti investimenti per garantire la sicurezza all’interno (ad esempio le porte dotate di maniglioni antipanico, gli estintori, gli impianti di aerazione, ndr), un regolare servizio di security. Spese alle quali, ovviamente, si aggiungono tasse, contributi, diritti musicali agli autori. Apparteniamo a una categoria specifica che ha delle regole, non ultima quella degli orari d’apertura del locale: chiediamo che i controlli dei quali noi siamo regolarmente oggetto debbano valere per tutti, soprattutto per chi non è in possesso di una licenza per svolgere un’attività come la nostra. Non bastano l’’improvvisazione’, due casse e qualche consumazione per poter far ballare la gente, per giunta a costo zero e in un locale non idoneo per quest’attività: ci vuole ben altro e questo ben altro ha dei costi che noi ci sobbarchiamo costantemente, un investimento che ci qualifica dal punto di vista professionale anche in termini di affidabilità e che, proprio per questo – ha concluso Lo Vecchio – riteniamo giusto debba essere tutelato da parte delle autorità preposte al controllo”. Cosa dicono i chiamati in causa?

Lalla Negri

Leggi tutto sul Corriere di Novara di lunedì 23 febbraio 2015

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