Processo su presunto giro d’usura: chieste condanne sino a 11 anni

Processo su presunto giro d’usura: chieste condanne sino a 11 anni
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NOVARA - Pene che vanno dai 4 agli 11 anni e un mese. Sono quelle richieste, in Tribunale a Novara, dal pm Ciro Caramore, per i cinque imputati dell’operazione “Bloodsucker” (sanguisuga in lingua inglese), che hanno scelto di essere processati con rito abbreviato. Un’indagine che, due anni fa, aveva permesso di sgominare un presunto giro di usura, che partiva da soggetti residenti nel Novarese, ma si articolava poi in tutta Italia.A essere coinvolti all’inizio erano stati in 14. Due hanno patteggiato, sette stanno seguendo il processo ordinario e cinque l’abbreviato. In quest’ultima tranche il pm ha chiesto 11 anni e 1 mese per Giuseppe ‘Pino’ Di Giovanni, reputato dall’accusa il personaggio chiave dell’inchiesta. Per lui, su cui pendono le accuse di associazione a delinquere, usura, estorsione e porto abusivo d’arma, anche la richiesta di libertà vigilata una volta che avrà scontato la pena. Sei anni e mezzo sono stati chiesti per Francesco Di Giovanni, fratello di ‘Pino’, 4 anni e 8 mesi per Massimiliano Alia, biellese, reputato un collaboratore, 4 anni per Giuseppe Di Giovanni, 39 anni, nipote di ‘Pino’ e per Pietrolina Sergi, accusata di simulazione di reato e riciclaggio.Gli imputati hanno sempre rigettato gli addebiti. Alla prossima udienza, fissata al 5 maggio, è previsto l’intervento dei difensori dei cinque imputati. Intanto la prossima udienza per i 7 imputati che hanno seguito il processo ordinario, ossia i cugini Ignazio e Ignazio Di Giovanni, rispettivamente 32 e 41 anni, Francesco Pirrello e Angelo Migliavacca, che avrebbero riciclato il denaro, Pierluigi Baglivi, gestore di un locale notturno a Prato Sesia, collegabile ai Di Giovanni, e Domenico Geraci e Pasquale Caiazzo, carabinieri, è fissata al 25 maggio. Gli ultimi due non hanno nulla a che fare con il giro d’usura. Sono accusati di falso. Agli altri, invece, la Procura contesta a vario titolo l’associazione a delinquere e una serie di episodi di estorsione, usura e riciclaggio.mo.c.

NOVARA - Pene che vanno dai 4 agli 11 anni e un mese. Sono quelle richieste, in Tribunale a Novara, dal pm Ciro Caramore, per i cinque imputati dell’operazione “Bloodsucker” (sanguisuga in lingua inglese), che hanno scelto di essere processati con rito abbreviato. Un’indagine che, due anni fa, aveva permesso di sgominare un presunto giro di usura, che partiva da soggetti residenti nel Novarese, ma si articolava poi in tutta Italia.A essere coinvolti all’inizio erano stati in 14. Due hanno patteggiato, sette stanno seguendo il processo ordinario e cinque l’abbreviato. In quest’ultima tranche il pm ha chiesto 11 anni e 1 mese per Giuseppe ‘Pino’ Di Giovanni, reputato dall’accusa il personaggio chiave dell’inchiesta. Per lui, su cui pendono le accuse di associazione a delinquere, usura, estorsione e porto abusivo d’arma, anche la richiesta di libertà vigilata una volta che avrà scontato la pena. Sei anni e mezzo sono stati chiesti per Francesco Di Giovanni, fratello di ‘Pino’, 4 anni e 8 mesi per Massimiliano Alia, biellese, reputato un collaboratore, 4 anni per Giuseppe Di Giovanni, 39 anni, nipote di ‘Pino’ e per Pietrolina Sergi, accusata di simulazione di reato e riciclaggio.Gli imputati hanno sempre rigettato gli addebiti. Alla prossima udienza, fissata al 5 maggio, è previsto l’intervento dei difensori dei cinque imputati. Intanto la prossima udienza per i 7 imputati che hanno seguito il processo ordinario, ossia i cugini Ignazio e Ignazio Di Giovanni, rispettivamente 32 e 41 anni, Francesco Pirrello e Angelo Migliavacca, che avrebbero riciclato il denaro, Pierluigi Baglivi, gestore di un locale notturno a Prato Sesia, collegabile ai Di Giovanni, e Domenico Geraci e Pasquale Caiazzo, carabinieri, è fissata al 25 maggio. Gli ultimi due non hanno nulla a che fare con il giro d’usura. Sono accusati di falso. Agli altri, invece, la Procura contesta a vario titolo l’associazione a delinquere e una serie di episodi di estorsione, usura e riciclaggio.

mo.c.

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