Quando Dario Fo manifestava per i lavoratori della Torcitura di Borgomanero

Quando Dario Fo manifestava per i lavoratori della Torcitura di Borgomanero
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BORGOMANERO - C'era un forte legame tra Dario Fo (nella foto) Premio Nobel per la letteratura nel 1997 scomparso qualche giorno fa e Borgomanero. Un legame che risaliva al 1969. Il 25 maggio di quell’anno, era domenica, il popolare attore con la moglie Franca Rame venne in città per esprimere la sua vicinanza agli operai della Torcitura che avevano occupato lo stabilimento di via per Gozzano temendo che la proprietà potesse tagliare diversi posti di lavoro. Cinque operai che nella centrale piazza Martiri avevano allestito la “tenda della solidarietà” vennero condotti nella locale Caserma d

BORGOMANERO - C'era un forte legame tra Dario Fo (nella foto) Premio Nobel per la letteratura nel 1997 scomparso qualche giorno fa e Borgomanero. Un legame che risaliva al 1969. Il 25 maggio di quell’anno, era domenica, il popolare attore con la moglie Franca Rame venne in città per esprimere la sua vicinanza agli operai della Torcitura che avevano occupato lo stabilimento di via per Gozzano temendo che la proprietà potesse tagliare diversi posti di lavoro. Cinque operai che nella centrale piazza Martiri avevano allestito la “tenda della solidarietà” vennero condotti nella locale Caserma dei Carabinieri per essere interrogati. La notizia si diffuse rapidamente e qualcuno parlò addirittura che i cinque fossero stati arrestati. Al termine di una infuocata assemblea sindacale presieduta dal futuro leader della sinistra italiana e Presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, Fo e la moglie furono tra coloro che manifestarono il loro disappunto di fronte alla stazione dei Carabinieri riuscendo ad ottenere dopo lunghe trattative, protrattesi sino a notte fonda con il Tenente Rossanigo, il rilascio degli operai.

A Borgomanero Fo fece ritorno quasi per caso lunedì 3 febbraio 1998. Alla sera, al Teatro Nuovo la moglie con Giorgio Albertazzi avrebbe dovuto portare in scena “Il diavolo con le zinne” commedia scritta dallo stesso Fo. Ma a poche ore dall’inizio dello spettacolo la Rame fu costretta a dare forfait a causa di una colica renale. A sostituirla fu il marito che appena messo piede sul palco disse scherzosamente: “Franca è stata colpita da un colpo della strega “allungato” e deve restare immobile. Anzi, appena terminato lo spettacolo andremo da un mago per farle fare qualche iniezione. Visto l’inconveniente ho deciso di lasciare per un paio di giorni la preparazione dello spettacolo sul processo Sofri a Milano e riprendo con piacere il Mistero Buffo a Borgomanero”. Fo concesse la replica la sera successiva e prima di ritornare in scena, a mezzogiorno, in compagnia del cugino Santo Lucchini, storico cassiere della locale filiale della Banca Popolare di Novara, scomparso qualche anno fa, pranzò alla Trattoria del Ciclista dove ancora oggi lo ricordano con affetto. “L’anno prima – dice il “patron” del locale Tiziano Godio – gli era stato assegnato il Premio Nobel. Ma non si era montato la testa. Anzi, si era fermato a lungo a conversare con i pensionati e i giocatori di carte che ancora oggi si ritrovano per trascorrere qualche ora in compagnia”. C’è anche chi ricorda che apprezzò il tapulone, piatto simbolo della cucina borgomanerese e una sontuosa trippa.

Carlo Panizza

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