Riflessione contro la tratta: a San Francesco preghiera col vescovo
NOVARA – E’ stata celebrata anche a Novara la “Prima giornata internazionale di preghiera e di riflessione contro la tratta di persone”.
Un evento, sostenuto personalmente da papa Francesco e promosso a livello centrale dal Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti, dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e dalle Unioni Internazionali femminili e maschili dei Superiori e delle Superiore Generali (UISG e USG).
Trattandosi della “prima giornata”, è chiara, da parte degli enti promotori, l’intenzione di reiterarla nei prossimi anni. Un’iniziativa promossa anche in ricordo di santa Giuseppina Bakita, già schiava sudanese, che, riacquistata in Italia la libertà, sceglie la vita religiosa e muore in odore di santità l’8 febbraio 1947.
NOVARA – E’ stata celebrata anche a Novara la “Prima giornata internazionale di preghiera e di riflessione contro la tratta di persone”.
Un evento, sostenuto personalmente da papa Francesco e promosso a livello centrale dal Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti, dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e dalle Unioni Internazionali femminili e maschili dei Superiori e delle Superiore Generali (UISG e USG).
Trattandosi della “prima giornata”, è chiara, da parte degli enti promotori, l’intenzione di reiterarla nei prossimi anni. Un’iniziativa promossa anche in ricordo di santa Giuseppina Bakita, già schiava sudanese, che, riacquistata in Italia la libertà, sceglie la vita religiosa e muore in odore di santità l’8 febbraio 1947.
La giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone ha registrato a Novara due iniziative: un’intensa veglia organizzata sabato 7 febbraio (cui si riferiscono le foto) nella chiesa della comunità parrocchiale di San Francesco alla Rizzottaglia dalla Commissione Giustizia e Pace della Diocesi di Novara con il coinvolgimento di altre realtà ecclesiali e civili (tra cui Liberazione e Speranza onlus), e un evento organizzato da un gruppo di giovani presso l’oratorio della parrocchia di San Pietro Mosezzo.
La veglia di sabato sera ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, alla presenza del vescovo Franco Giulio Brambilla, che ha consegnato ai presenti un messaggio decisamente forte per contribuire a realizzare il sogno di papa Francesco: sensibilizzare e stimolare le coscienze sui passi necessari da compiere per sradicare la cultura dell'asservimento ed eliminare per sempre la schiavitù moderna entro il 2020. Presenti anche il parroco, don Marco Rondonotti, il presidente di Liberazione e Speranza, Andrea Lebra e tanti volontari.
Il momento di riflessione, voluto e organizzato da un gruppo di intraprendenti giovani di San Pietro Mosezzo (e zone limitrofe), ha visto la partecipazione di un folto pubblico per lo più giovanile, molto attento e partecipe.
Sia per la veglia nella chiesa di San Francesco che per l’incontro nell’oratorio della parrocchia di San Pietro Mosezzo, il momento-clou è stato lo spettacolo “Clienti” dell’attrice novarese Mariarosa Franchini che, in modo molto efficace e coinvolgente, è stata in grado di “dire” con realismo e delicatezza che cos’è oggi, anche a Novara, la tratta di persone schiavizzate a scopo di sfruttamento sessuale.
mo.c.