Riso, arriva l’etichetta obbligatoria

Riso, arriva l’etichetta obbligatoria
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Il Governo accelera sull’indicazione d’origine obbligatoria del riso e la Coldiretti interprovinciale plaude all’iniziativa, definendolo «un passo molto positivo e  coerente con gli impegni assunti davanti ai nostri risicoltori» come sottolinea Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara Vco unitamente a  Paolo Dellarole che ha delega regionale per il settore riso.

In concreto, i ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda hanno firmato i due decreti interministeriali per introdurre l'obbligo di indicazione dell'origine del riso e del grano per la pasta in etichetta.

«E' una svolta importantissima, che da tempo chiedevamo e che ora diventa concreta - commenta anche l'assessore regionale alla agricoltura Giorgio Ferrero - Da mesi sosteniamo la necessità dell'etichettatura d'origine obbligatoria, una istanza che abbiamo portato con determinazione su tutti i tavoli locali e nazionali. Ora la decisione ministeriale di anticipare anche il responso dell'Unione europea rende esplicita la necessità e la tempestività di un simile provvedimento».

Secondo l’assessore Ferrero, «non sarà forse risolutivo, ma sicuramente è un enorme passo avanti che, insieme alla modernizzazione dei rapporti contrattuali e al rilancio della promozione del nostro riso - temi che ho ribadito anche nelle recenti lettere inviate agli industriali e alla Gdo - può segnare una svolta innovativa per il settore risicolo e il rilancio delle nostre produzioni a livello nazionale e internazionale. Su questo non mancherà il forte impegno della Regione Piemonte, anche a sostegno della nostra unica Dop, il riso di Baraggia, una denominazione che oggi è troppo poco utilizzata dai produttori, sulla quale occorre fare un grande investimento in termini culturali e di promozione a ogni livello, che coinvolga anche il territorio da cui proviene. L’etichettatura del riso ci spinge ad accelerare il percorso verso la nuova Indicazione geografica, fortemente richiesta dai produttori».

Laura Cavalli

Il Governo accelera sull’indicazione d’origine obbligatoria del riso e la Coldiretti interprovinciale plaude all’iniziativa, definendolo «un passo molto positivo e  coerente con gli impegni assunti davanti ai nostri risicoltori» come sottolinea Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara Vco unitamente a  Paolo Dellarole che ha delega regionale per il settore riso.

In concreto, i ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda hanno firmato i due decreti interministeriali per introdurre l'obbligo di indicazione dell'origine del riso e del grano per la pasta in etichetta.

«E' una svolta importantissima, che da tempo chiedevamo e che ora diventa concreta - commenta anche l'assessore regionale alla agricoltura Giorgio Ferrero - Da mesi sosteniamo la necessità dell'etichettatura d'origine obbligatoria, una istanza che abbiamo portato con determinazione su tutti i tavoli locali e nazionali. Ora la decisione ministeriale di anticipare anche il responso dell'Unione europea rende esplicita la necessità e la tempestività di un simile provvedimento».

Secondo l’assessore Ferrero, «non sarà forse risolutivo, ma sicuramente è un enorme passo avanti che, insieme alla modernizzazione dei rapporti contrattuali e al rilancio della promozione del nostro riso - temi che ho ribadito anche nelle recenti lettere inviate agli industriali e alla Gdo - può segnare una svolta innovativa per il settore risicolo e il rilancio delle nostre produzioni a livello nazionale e internazionale. Su questo non mancherà il forte impegno della Regione Piemonte, anche a sostegno della nostra unica Dop, il riso di Baraggia, una denominazione che oggi è troppo poco utilizzata dai produttori, sulla quale occorre fare un grande investimento in termini culturali e di promozione a ogni livello, che coinvolga anche il territorio da cui proviene. L’etichettatura del riso ci spinge ad accelerare il percorso verso la nuova Indicazione geografica, fortemente richiesta dai produttori».

Laura Cavalli

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