Rispetto, pace, conoscenza: incontro al centro Al Amal con i Giovani Musulmani
NOVARA – Rispetto, pace, conoscenza, integrazione sono le parole che più sono state pronunciate durante l’incontro svoltosi nel pomeriggio di lunedì 23 marzo nel nuovo centro culturale Al Amal aperto dal 15 febbraio dall’associazione Giovani Musulmani d’Italia, sezione di Novara, in via della Riotta 10 a Sant’Agabio.
Mohamed Hamad, membro dell’associazione, ha introdotto l’incontro recitando un versetto del Corano molto significativo che invita all’amore e alla fratellanza fra tutti gli esseri umani.
Anche il presidente del centro Al Amal Ahmed Ouda ha iniziato il suo intervento citando un versetto del Corano che parla di equità: “Voglio ringraziare le istituzioni che ci sostengono – ha detto – Noi siamo cittadini novaresi e come tali vogliamo dare il nostro contributo e aiuto alla città che ci accoglie e nella quale siamo cresciuti”.
NOVARA – Rispetto, pace, conoscenza, integrazione sono le parole che più sono state pronunciate durante l’incontro svoltosi nel pomeriggio di lunedì 23 marzo nel nuovo centro culturale Al Amal aperto dal 15 febbraio dall’associazione Giovani Musulmani d’Italia, sezione di Novara, in via della Riotta 10 a Sant’Agabio.
Mohamed Hamad, membro dell’associazione, ha introdotto l’incontro recitando un versetto del Corano molto significativo che invita all’amore e alla fratellanza fra tutti gli esseri umani.
Anche il presidente del centro Al Amal Ahmed Ouda ha iniziato il suo intervento citando un versetto del Corano che parla di equità: “Voglio ringraziare le istituzioni che ci sostengono – ha detto – Noi siamo cittadini novaresi e come tali vogliamo dare il nostro contributo e aiuto alla città che ci accoglie e nella quale siamo cresciuti”.
Il sindaco Ballaré ha ribadito “la volontà dell’Amministrazione comunale a voler incentivare il percorso di amicizia e integrazione con voi. Possiamo combattere questo terrorismo solo promuovendo la pace e il confronto, con la volontà di capirsi e comprendersi”.
Ha preso poi la parola la senatrice Elena Ferrara: “Non dobbiamo aver paura di integrarci – ha detto - abbiamo davvero dei punti di incontro, non possiamo vivere imprigionati nelle paure, dobbiamo invece aprirci al confronto anche concreto, alla conoscenza reciproca”.
E’ seguito poi il saluto del parroco di Sant’Agabio don Carlo Bonasio (presente all’incontro anche don Tiziano Righetto) che da anni aiuta i numerosi giovani e famiglie di origine straniera presenti nel quartiere.
“Si tratta di costruire spazi di convivenza pacifica, inventare nuovi modi di stare insieme – ha detto il consigliere regionale Domenico Rossi - Siamo tutti migranti, tutti appartenenti alla terra, appartenenti alla stessa casa”.
Mohamed Hamad ha poi parlato delle attività del centro, della sfida che i giovani come lui hanno affrontato per crearlo: “Dobbiamo ringraziare i nostri genitori che ci hanno spinto a fare di più: qui noi ci troviamo in diversi giorni della settimana per discutere e pregare, facciamo aiuto compiti per i bambini, teniamo corsi di arabo. Dobbiamo ringraziare anche don Tiziano che ci è sempre stato vicino offrendoci tutto il supporto possibile. Noi siamo cresciuti qui e penso che possiamo essere il ponte tra i nostri genitori e la comunità novarese”.
Naoures Silini ha parlato dello shock che ha avuto quando ha appreso la notizia dell’attentato terroristico a Tunisi e un rappresentante dell’Ucoi ha portato il saluto della sua associazione (Unione comunità islamiche d’Italia). Dopo altri interventi dei presenti, la serata si è chiusa con un rinfresco.
Valentina Sarmenghi
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