Riutilizzare subito il Castello di Miasino

Riutilizzare subito il Castello di Miasino
Pubblicato:
Aggiornato:

AMENO - Focus, ad un anno dalla riconsegna ufficiale, sulla situazione attuale del Castello di Miasino, bene che era stato confiscato alla criminalità in maniera definitiva sin dal 2010 e poi acquisito nel patrimonio della Regione Piemonte. Ne hanno parlato sabato, durante un incontro pubblico presso il Museo di Palazzo Tornielli, l’assessore regionale alla Cultura ed al Turismo, Antonella Parigi, ed il consigliere regionale Domenico Rossi. Intervenuto, anche Giovanni Campagnoli (Hangar Piemonte, autore di “Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a Start up culturali e sociali”, edizione “Il Sole 24ore”). L’incontro, coordinato da Stefania Cerutti (Università del Piemonte Orientale) è stato introdotto dal sindaco di Ameno, Roberto Neri.
Rossi, ha ripercorso l’iter avviato con una sua mozione, nell’ottobre 2014, affinché la Regione si facesse carico del bene, ricordando come tra dieci realtà, presentate al presidente Napolitano dall’Agenzia Nazionale dei Beni confiscati, ci fosse anche il Castello. Scelta politica ed economica, quella compiuta dunque, dalla Regione (con un atto di presa in carico a firma del vicepresidente Reschigna e degli assessori Ferrari e Parigi), «importante e coraggiosa», anche in considerazione del fatto che all’accettazione deve far seguito un investimento di un milione di euro per la messa a norma, con una somma che Rossi ha detto essere «già  bilancio». Rispetto ai tempi di apertura, che molti avreb

AMENO - Focus, ad un anno dalla riconsegna ufficiale, sulla situazione attuale del Castello di Miasino, bene che era stato confiscato alla criminalità in maniera definitiva sin dal 2010 e poi acquisito nel patrimonio della Regione Piemonte. Ne hanno parlato sabato, durante un incontro pubblico presso il Museo di Palazzo Tornielli, l’assessore regionale alla Cultura ed al Turismo, Antonella Parigi, ed il consigliere regionale Domenico Rossi. Intervenuto, anche Giovanni Campagnoli (Hangar Piemonte, autore di “Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a Start up culturali e sociali”, edizione “Il Sole 24ore”). L’incontro, coordinato da Stefania Cerutti (Università del Piemonte Orientale) è stato introdotto dal sindaco di Ameno, Roberto Neri.
Rossi, ha ripercorso l’iter avviato con una sua mozione, nell’ottobre 2014, affinché la Regione si facesse carico del bene, ricordando come tra dieci realtà, presentate al presidente Napolitano dall’Agenzia Nazionale dei Beni confiscati, ci fosse anche il Castello. Scelta politica ed economica, quella compiuta dunque, dalla Regione (con un atto di presa in carico a firma del vicepresidente Reschigna e degli assessori Ferrari e Parigi), «importante e coraggiosa», anche in considerazione del fatto che all’accettazione deve far seguito un investimento di un milione di euro per la messa a norma, con una somma che Rossi ha detto essere «già  bilancio». Rispetto ai tempi di apertura, che molti avrebbero voluto più celeri con la «spinta a renderlo subito fruibile», è stato ricordato che il nuovo Codice per gli appalti, nel frattempo entrato in vigore, «implica prima la progettazione, poi l’esecuzione dei lavori con un rallentamento dei tempi». Attualmente è stato aperto un bando per la manifestazione di interessi (ne seguirà un altro) per il riuso sociale del Castello, con l’auspicio e l’impegno «ad accelerare i tempi», che mette in atto una «circolarità tra Regione e società civile, capace di rispondere con capacità progettuale, sapendo rilanciare il bene e rendendolo fruibile per la collettività. Vincendo la ‘sfida’ potremo rivendicare – ha concluso Rossi – con orgoglio che la nostra comunità è capace di esprimere ed è permeata da una cultura alternativa alle mafie». 
L’assessore Parigi ha sottolineato quali siano le aspettative rispetto all’uso del bene riprese dal bando «al primo posto la vocazione turistico ricettiva, che è anche quella della sostenibilità, con un ventaglio di possibilità tra cui quella culturale, in rete con questo territorio, nonché l’ambito ricreativo. Passaggio dovuto dalla sussidiarietà alla sostenibilità. Obbligo di legge, ha rilevato, come il bando faccia riferimento, per la presa in carico, ad enti no profit, non un limite ma una buona opportunità». Enti oggi capaci di esprimere, anche, un’efficace cultura di managment. Parigi ha inoltre parlato dell’acceleratore di impresa messo in piede dalla Regione Piemonte (Hangar Point) che affianca la cultura di impresa e la possibilità di «cercare di costruire delle possibilità di accesso a finanziamenti agevolati». Tra gli elementi sottolineati dall’assessore, oltre alle diverse vocazioni, anche l’unione di varie realtà, per «creare ricchezza e ricaduta su questo territorio… La partecipazione alla manifestazione di interesse - ha spiegato - non è vincolante alla successiva assegnazione del bene, ma ci serve, a  capire le forze esistenti sul territorio». L’invito è quello di cominciare a predisporre progetti con un business plan, facendo circolare idee e riflettendo sulle modalità di gestione.
Ricordata anche la recente creazione della Società consortile regionale sul turismo e le provenienze del turismo piemontese, prevalentemente europeo, «una regione ‘giovane’ dal punto di vista turistico, ma con grande possibilità di crescita». Tra i progetti il miglior posizionamento nei portali di accesso ed un bando aperto per chi voglia fornire servizi di «bicicletta assistita». Parigi si è detta convinta di come il turista, in fondo, cerchi «esperienza, umanità, cultura».
Giovanni Campagnoli ha presentato l’attività di “Hangar Piemonte” e sottolineato come i grandi spazi lasciati vuoti in Italia siano riutilizzabili, permettendo la loro rivalorizzazione ed l’impiego di occupazionale di molti giovani che attualmente scelgono di andare all’estero. Presenti, oltre a numeroso pubblico, anche esponenti delle Atl di Novara e dei Laghi e diversi amministratori. 

Maria Antonietta Trupia

Seguici sui nostri canali