"RoadtotheOcean”: da Oleggio a Finisterre in bicicletta
C’è chi ha scelto l’aereo, la nave oppure la macchina, lui invece ha preferito la bicicletta. Niente Ibiza o Mykonos per le sue vacanze, bensì Finisterre, il km 0 del Cammino di Santiago, tra i punti più a ovest dell’Europa a oltre 2000 km da casa. Un viaggio iniziato il 25 agosto dalla sua Oleggio quello di Federico Morselli, ma sognato da oltre un anno: «La scorsa estate ero a casa senza lavoro – ha ricordato – piuttosto che rimanere seduto sul divano ho scelto di andare in bici. Ho iniziato raggiungendo luoghi vicini come Boca, la Valesia, in seguito Milano, mentre a luglio sono arrivato in Liguria. Avevo bisogno di un riscatto, così ecco nascere l’idea di arrivare all’Oceano». Diciassette tappe pianificate in ogni minimo dettaglio quelle di Federico, dall’Italia alla Spagna, passando per la Francia, tra salite e discese con la fatica e il sudore sempre presenti al fianco. Ma in tutto questo c’è ben altro: «Ci sono mille paesaggi, le lacrime, i sorrisi – ha aggiunto - ma soprattutto la voglia di stare bene andando in sella alla propria bici, godendosi il tempo». La via verso Finisterre si snoda lungo il Cammino di Santiago. È quello uno dei tratti più suggestivi: «Il Cammino ti fa capire la vita, l’essere umano nell’essenziale – ha sottolineato – quando lo percorri non hai orari, non hai una sveglia. Vedi il sole nascere e inizi a camminare o pedalare». La sua RoadtotheOcean, così la chiamata su Facebook, ha conquistato davvero tutti. Sui social centinaia di amici hanno seguito e letto il suo diario giornaliero: «Ricordo che una sera non pubblicai nulla e l’indomani alcune persone mi scrissero in privato chiedendomi se mi fosse successo qualcosa – ha ricordato sorridendo». L’8 settembre è il gran giorno, quello dell’arrivo a Finisterre. La nebbia però costringe Federico a rivedere i propri piani: «Purtroppo quel sabato non si vedeva nulla, infatti ritornai al faro il giorno dopo a godermi lo spettacolo del paesaggio». Il suo viaggio verso la libertà è giunto al “traguardo”, adesso c’è il tragitto del ritorno. Venti ore di bus fino a Barcellona e poi il traghetto per Genova. Giovedì scorso, poco dopo le 22, eccolo sotto il campanile di Oleggio circondato dall’affetto degli amici: «A luglio, quando tornai in bici dalla Liguria, fui costretto a chiamare mio padre, perché ad Alessandria accusai un colpo di sole. Questa volta invece le gambe mi hanno accompagnato fino a casa». Lunedì è tornato nuovamente dietro il bancone del bar, ma nella sua mente c’è già la voglia di ripartire: «Il viaggio all’Oceano è dedicato a mia nonna Catterina, scomparsa due anni fa – ha ricordato – adesso non voglio fermarmi. Ho già in mente un nuovo percorso, che presto svelerò».
Riccardo Guglielmetti
C’è chi ha scelto l’aereo, la nave oppure la macchina, lui invece ha preferito la bicicletta. Niente Ibiza o Mykonos per le sue vacanze, bensì Finisterre, il km 0 del Cammino di Santiago, tra i punti più a ovest dell’Europa a oltre 2000 km da casa. Un viaggio iniziato il 25 agosto dalla sua Oleggio quello di Federico Morselli, ma sognato da oltre un anno: «La scorsa estate ero a casa senza lavoro – ha ricordato – piuttosto che rimanere seduto sul divano ho scelto di andare in bici. Ho iniziato raggiungendo luoghi vicini come Boca, la Valesia, in seguito Milano, mentre a luglio sono arrivato in Liguria. Avevo bisogno di un riscatto, così ecco nascere l’idea di arrivare all’Oceano». Diciassette tappe pianificate in ogni minimo dettaglio quelle di Federico, dall’Italia alla Spagna, passando per la Francia, tra salite e discese con la fatica e il sudore sempre presenti al fianco. Ma in tutto questo c’è ben altro: «Ci sono mille paesaggi, le lacrime, i sorrisi – ha aggiunto - ma soprattutto la voglia di stare bene andando in sella alla propria bici, godendosi il tempo». La via verso Finisterre si snoda lungo il Cammino di Santiago. È quello uno dei tratti più suggestivi: «Il Cammino ti fa capire la vita, l’essere umano nell’essenziale – ha sottolineato – quando lo percorri non hai orari, non hai una sveglia. Vedi il sole nascere e inizi a camminare o pedalare». La sua RoadtotheOcean, così la chiamata su Facebook, ha conquistato davvero tutti. Sui social centinaia di amici hanno seguito e letto il suo diario giornaliero: «Ricordo che una sera non pubblicai nulla e l’indomani alcune persone mi scrissero in privato chiedendomi se mi fosse successo qualcosa – ha ricordato sorridendo». L’8 settembre è il gran giorno, quello dell’arrivo a Finisterre. La nebbia però costringe Federico a rivedere i propri piani: «Purtroppo quel sabato non si vedeva nulla, infatti ritornai al faro il giorno dopo a godermi lo spettacolo del paesaggio». Il suo viaggio verso la libertà è giunto al “traguardo”, adesso c’è il tragitto del ritorno. Venti ore di bus fino a Barcellona e poi il traghetto per Genova. Giovedì scorso, poco dopo le 22, eccolo sotto il campanile di Oleggio circondato dall’affetto degli amici: «A luglio, quando tornai in bici dalla Liguria, fui costretto a chiamare mio padre, perché ad Alessandria accusai un colpo di sole. Questa volta invece le gambe mi hanno accompagnato fino a casa». Lunedì è tornato nuovamente dietro il bancone del bar, ma nella sua mente c’è già la voglia di ripartire: «Il viaggio all’Oceano è dedicato a mia nonna Catterina, scomparsa due anni fa – ha ricordato – adesso non voglio fermarmi. Ho già in mente un nuovo percorso, che presto svelerò».
Riccardo Guglielmetti